E’ un celebre romanzo di Ken Follet che tra la finzione degli accadimenti descritti e la realtà della contrapposizione su cui si basa tutta la trama, sembra quanto mai attuale.
Nel libro il leader di una comunità hippy escogita un piano terroristico per difendere la propria valle da un progetto di allagamento artificiale: rubare un vibratore sismico per provocare terremoti disastrosi sulla faglia di S. Andrea.
Beh, non è un vibratore sismico ma le nostre martellate le abbiamo prese anche noi. Vent’anni di promozione e di patrocinio della causa dell’AGW da parte dei media, salvo poi riscoprire il senso critico e un minimo di equilibrio dopo i noti fatti del climategate. Almeno così dice il Wall Street Journal, articolo che ho scovato grazie alla segnalazione dell’amico Piero Vietti sul suo blog.
Dieci minuti di puro divertimento, provato nel leggere con quanto pathos ed entusiasmo ora questo ora quell’altro reporter o anchor man, abbiano nel tempo detto la loro sull’argomento. Tra tutte le affermazioni ce n’è una veramente imperdibile, che riporto qui sotto per tutti i pigroni che non vorranno andare a leggere tutte direttamente alla fonte.
“So I’m running in the park on Saturday, in shorts, thinking this [warm weather] is great, but are we all gonna die? You know? I can’t, I can’t figure this out.”
“Dunque correvo nel parco sabato, con i pantaloncini, pensando che questo caldo è fantastico, ma moriremo tutti? Non posso, non posso farmene una ragione.”
Meredith Vieira NBC’s Today, 8 gennaio 2007
Sii il primo a commentare