Qualche sera fa abbiamo avuto l’onore (ma forse si dovrebbe dire l’onere visto che paghiamo noi) di avere Al Gore in diretta TV sulla terza rete. Nel più perfetto stile do ut des, abbiamo assistito ad un lungo spot sulle qualità di un’altra rete televisiva dove, neanche a farlo apposta, regna una tale libertà d’informazione che comanda uno solo. Evidentemente va di moda.
Bisogna ammettere che la legge di Murphy non è infallibile, perché l’intervista è arrivata con due soli giorni di ritardo rispetto ad una notizia fresca fresca e alquanto pruriginosa destinata a far sollevare più di qualche sopracciglio nei prossimi giorni. Con un po’ più di fortuna forse si sarebbe potuta chiedere qualche spiegazione al nostro Al, ma, tant’è.
Accade che L’Alliance for Climate Protection, l’agenzia no-profit fondata da Al Gore nel 2006, abbia perso il suo CEO qualche mese fa, perché la persona in questione è stata chiamata ad un nuovo e prestigioso incarico nell’amministrazione Obama, più precisamente al Dipartimento dell’Energia. Accade anche che la persona in questione abbia (giustamente) mantenuto le sue cospicue partecipazioni in varie aziende che operano nel settore energia, tra tutte in particolare una che si occupa di contatori smart, il mattone fondante delle smart grid cui si punta per gli ammodernamenti di cui la rete elettrica necessita per poter accogliere la crescente quantità di energia prodotta con fonti rinnovabili (da notare che il motto dell’alleanza è: “Promoting smart solutions to the climate crisis”.
Tale persona si trova nella spiacevole posizione di dover legiferare proprio nella materia in cui fa business (ma siamo sicuri che accada dall’altra parte dell’oceano?), per cui, in ottemperanza ad un sano principio etico, ma anche ad una discreta serie di impedimenti legali, afferma decisamente di non partecipare ad alcuna decisione dalla quale le aziende partecipate possano trarre profitto.
Incidentalmente però, l’acqua, come si dice, va al mare, per cui i provvedimenti legislativi arrivano (l’ultimo è un cospicuo finanziamento proprio per le smart grid). La santa alleanza di cui sopra ringrazia e si bea di aver messo le persone giuste ai posti giusti.
Com’era quella storia delle multinazionali del petrolio che finanziavano gli scettici dell’AGW? Ah, già , questo è eco-business, per cui ha la certificazione di nobiltà assicurata.
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