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Eruzione, clima sì, clima no

Prosegue la sarabanda di informazioni sulla possibilità che l’eruzione del vulcano in Islanda possa avere un impatto sull’evoluzione del clima nel breve o medio periodo, dopo averne avuto uno decisamente decisivo sulla complessa ma quanto mai fragile realtà che contraddistingue la nostra organizzazione sociale.

Delle voci che iniziano a farsi sentire circa il fatto che in realtà potrebbe essere vero esattamente il contrario, cioè che possa essere il clima ad avere un impatto sulla geosfera, abbiamo parlato proprio questa mattina e per ora non ci torneremo su. Mi preme però segnalarvi questo lancio d’agenzia dell’Androkronos, che magari questa mattina potreste aver trovato in varie forme sui quotidiani o in altri vettori delle informazioni.

In sostanza si fa una disamina abbastanza approfondita delle possibilità e dei precedenti storici, il tutto corredato da una buona dose di prudenza, elemento assolutamente necessario di fronte a questi argomenti. Ok, chi legge da tempo CM si starà chiedendo dove voglia andare a parare con questo preambolo. La curiosità è presto soddisfatta, voglio arrivare fin verso la fine del lancio d’agenzia, ad un paragrafo che vi riporto integralmente e a cui, sinceramente, stento a credere.

In queste poche righe c’è tutta la nostra gioia e la nostra disgrazia (naturalmente si fa per dire). La PEG (Piccola Era Glaciale) è data per scontata, credo si possa quindi ritenere che prima di lei ci sia stato anche il Periodo Caldo Medioevale. Quindi la temperatura in passato ha oscillato. Questo significa forse che il riscaldamento globale non è la brutta bestia che sin qui ci hanno raccontato? La risposta è sì, e finalmente lo leggiamo anche dagli “esperti”.

Sin qui la gioia, ora i dolori. Si parla di eruzioni vulcaniche, l’elemento più noto tra i forcing stocastici del clima, cioè tra quelli che arrivano, a volte sfasciano a tutto a volte no e se ne vanno, così come sono arrivati. Nessuno sa quando, nessuno sa come. E i “modelli numerici utilizzati per le previsioni climatiche” sarebbero molto sensibili a questi eventi? E quando mai? Lo sanno anche i sassi prima di sciogliersi e diventare lava che non c’è nessuna chances di fare previsioni di questo genere. Si possono “nutrire” i modelli con le quantità di aerosol che si suppone una ipotetica esplosione vulcanica possa generare, ma quando, come, perché e, soprattutto quanto, non lo sapremo mai. Perché sostenere il contrario?

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