Qualche tempo fa ho intitolato un post sul trend delle temperature in Australia con un po’ sberleffo “Darwinismo climatico“. Si trattava per lo più di un gioco di parole nato dal fatto che la stazione meteorologica oggetto delle attenzioni del post era in australia, appunto a Darwin.
A voler essere precisi volendosi riferire ai trend di temperatura è più giusto parlare di creazionismo, vista la dilagante creatività con cui vengono assemblate e trattate le serie storiche, o, peggio, con cui si operano le scelte delle stazioni da prendere a riferimento per le analisi climatiche.
Di una cosa siamo certi: quale sia la serie, quale sia la località , quale sia il periodo di riferimento, dopo la terapia, ne verrà fuori sempre un periodo di riscaldamento non paragonabile con il passato. Questo è l’ingrediente base dell’AGW, la pietra miliare dell’evidenza del preponderante contributo umano alle modifiche del clima.
Di questi tempi non fanno che dirci che si devono fare in fretta delle scelte. Sarà , ma leggendo questo interessante articolo di Meteolive, sembra che più che altro possa essere stata affrettata la scelta delle stazioni di riferimento per la misurazione del parametro temperatura proprio laggiù, dall’altra parte del mondo.
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