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Scetticismo d’oltralpe

Viviamo in un mondo climatico medio. Tutto è mediato, le temperature del giorno, quelle delle stagioni, quelle degli anni, quella dell’intero globo, le piogge, la neve, l’estensione dei ghiacci, tutto. Inevitabilmente dobbiamo mediare anche le informazioni che riceviamo su questi argomenti.

Cioè, fino a qualche mese fa, si sentivano solo le urla della catastrofe imminente, poi, un po’ perché in effetti sembra tardi ad arrivare, un po’ perché qualcuno è stato trovato con le mani nella marmellata -leggi climategate- la musica è cambiata. Ora trovano spazio anche opinioni diverse da quelle del climarrosto.

I media però, curiosamente ed in barba all’analogia semantica, non mediano. Si passa serenamente dal disastro totale allo scetticismo spinto. Perciò va da sé che si debba mediare noi, leggendo un po’ di qua e un po’ di là. Vi faccio un esempio.

Claude Allegre è uno scienziato francese assolutamente scettico e in passato ha ricoperto anche la carica di ministro del governo francese. Ora ha scritto un libro che sta spopolando, L’imposture climatique, nel quale senza mezzi termini definisce quello dell’IPCC un “sistema mafioso” che sostiene il “mito senza fondamento” del cambiamento climatico. Non si può dire che abbia usato il fioretto. E così, anche in Francia, qualcuno sta cominciando a pensare che forse c’è qualcosina da rivedere, sebbene i toni di Allegre siano decisamente eccessivi e critiche e polemiche  all’operato della scienza del clima si sono levate parecchio in alto.

La comunità scientifica francese rispecchia però quella del resto del mondo, i “credenti” sovrastano decisamente di numero gli scettici. Logico dunque che a questa moltitudine non piaccia essere maltrattata così pubblicamente, per cui hanno preso carta, penna e calamaio per scrivere una lettera al ministro della scienza francese. Leggiamo dalle pagine dell’Unità che il ministro non si è schierato, starebbe prendendo tempo.

In realtà non è affatto così, il ministro anzi la ministra, perché trattasi di Valérie Pécresse, ha girato la missiva all’Accademia delle Scienze francese, la quale, per voce del suo presidente, ha indetto un pubblico dibattito per il prossimo ottobre, senza a sua volta prendere alcuna posizione, cioè prendendo la cosa parecchio sul serio, a conferma del fatto che forse qualche problemino c’è. Da notare anche il fatto che sempre lo stesso presidente, escluda che possa essere comminata alcuna sanzione a questo o ad altri “scettici indisciplinati”, confermandone, con buona pace dei loro colleghi esclusivisti, l’appartenenza alla categoria e cioè il pieno diritto di espressione.

Avoglia a strepitare che queste critiche arrivano senza basi scientifiche, il giochino non funziona più. Questo il passaggio chiave dell’articolo su L’Unità: “Allegre e gli altri autori che seguono la sua strada dimenticano i principi di base dell’etica scientifica, violando il patto morale che lega ogni scienziato alla comunità” e senza passare al vaglio delle verifica scientifica affidano i loro messaggi denigratori ai mezzi di comunicazione di massa”. Tutti pronti? Girate la frase, al contrario si legge climategate. Già, perché se la commissione parlamentare inglese ha cavato anche un solo piccolo ragnetto dal buco, è stato proprio quello della violazione del principio base dell’etica scientifica di cui si sono resi protagonisti Jones e soci. E poco importa se per per limitare i danni la stessa commissione ha aggiunto un poco edificante “così fan tutti”, perché ha anche detto che la musica deve cambiare.

Quanto ai mezzi di comunicazione di massa direi che questa critica è al limite del ridicolo. Siamo seppelliti di messaggi assurdamente catastrofici, documentari, campagne pubblicitarie, film, libri, fiere, mostre, di tutto di più. E non uno di questi che adesso si sentono “scientificamente violati” ha mai mosso un dito, anzi più di qualcuno ha fatto spesso bella mostra di sé nelle poltrone di prima fila di questa o quella convenction mediaclimatica. Chi la fa l’aspetti. Non lo sapevano che la comunicazione è tale solo è possibile scambiare messaggi in entrambe le direzioni? Quell’altro, quello che non prevede il contraddittorio si chiama indottrinamento, ci rinunciamo volentieri.

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Published inAttualitàNews

3 Comments

  1. Claudio Cattaneo

    grandissimo duepassi….come al solito lucido e simpaticissimo commento!

  2. teo

    Un piccolo bambino un giorno disse: “Il Re e’ nudo!”

  3. duepassi

    Dall’articolo:
    L’Unità: “(…) e senza passare al vaglio delle verifica scientifica affidano i loro messaggi denigratori ai mezzi di comunicazione di massa”.
    Bene, ieri abbiamo avuto conferma che i ghiacci artici hanno raggiunto un’estensione quasi pari alla media 1979-2000, in evidente recupero rispetto agli anni scorsi.
    Lo stesso giorno un tg della RAI è venuto a raccontarci che lo spessore dei ghiacci sarebbe così sottile che le foche annegherebbero.
    Così, oltre agli orsi che annegano, pur avendo un’autonomia di 200 miglia che gli consentirebbe di andare tranquillamente in Sardegna, oltre ai pinguini che la pubblicità ci mostra salvati dal cadere in acqua, non sia mai annegassero, oggi ci dicono che le foche annegano se si scioglie il ghiaccio.
    Come se le foche non avessero mai visto ghiaccio sottile prima d’ora, come se fossero così stupide, come gli orsi di al gore, o i pinguini dello scoiattolo puzzolente ma salvitico.
    Come se gli altri anni ci fosse stata una demarcazione netta e ben visibile tra dove il ghiaccio regge le foche (che non sanno nuotare) e dove il ghiaccio fa annegare le improvvide bestiole.
    A quando ci racconteranno che anche le balene annegano per colpa dell’AGW ?
    E poi l’Unità viene a lamentarsi dei messaggi che ci vengono rifilati senza il “vaglio delle verifica scientifica” !
    Da che pulpito, da che pulpito !
    Secondo me.

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