Anche l’oceano Atlantico ha il suo bravo accumulo di immondizia, soprattutto plastica, che galleggia o è in sospensione a pochi metri dalla superficie, proprio come si sa che accade da decenni nell’oceano pacifico, il cui vortice di immondizia ha visto più volte le luci della ribalta, senza che si sia mosso un dito per rimuoverlo. Così sarà , ne sono convinto, anche per questa “nuova isola nell’Atlantico“.
E sì che le iniziative di propaganda ambientale o responsabilizzazione a buon mercato non mancano di certo. Addirittura in questi giorni il nobile ed eccentrico rampollo della dinastia dei Rothshild, è in viaggio con un catamarano costruito interamente con plastica di scarto o riciclabile verso il Northern Pacific Gyre, per lanciare il suo bravo messaggio ambientalista. Tra gli sponsor anche una famosa casa di orologi, tanto per sottolineare l’ecoconsapevolezza del jet-set.
Tanto per esser chiari, leggiamo nell’articolo che nel Mediterraneo il problema si è attenuato grazie alla stringente legislazione ambientale che si sono dati i paesi che vi si affacciano. Penso che tale attenzione venga più che altro dai paesi dell’area centro-occidentale, altrove le leggi scarseggiano e la plastica pure, insieme a parecchi generi di prima necessità . Vuoi vedere che lo sviluppo economico è in grado di preservare l’ambiente meglio del suo contrario?
A questo punto avrei anche io una proposta da fare. Visto che il vertice di CO2penhagen è andato a ramengo, e che le speranze che le prossime kermesse climatiche possano partorire alcunché di concreto sono a dir poco al lumicino, perché non prendere il budget ad esse destinato per organizzare una bella operazione di bonifica di queste ed altre simili realtà che a quanto pare non mancano nei mari di questo pianeta?
E’ così difficile? In fondo la copertura mediatica ci sarebbe comunque, magari con un bel documentario che segua le operazioni prodotto da Discovery Channel, così, una volta tanto, invece di spargere terrore come con “I sei gradi in più che sconvolgeranno la Terra”, potrebbe render conto di qualcosa di tangibile e utile, restando comunque in tema. Sarebbe uno di quei documentari che raccontano di grandi opere, di costruzioni ai limiti dell’impossibile etc etc. Ci siamo sorbiti passo passo la costruzione delle isole artificiali a Dubai, potremmo di sicuro assistere alla sparizione di questo nuovo mefitico ancoraggio.
Certo, le migliaia di “addetti ai lavori” e delegati che hanno affollato la capitale danese dovrebbero rinunciare alla vacanza ai Caraibi prevista per la prima metà di giugno prossimo, ma tutto non si può avere. Allora? Attendo risposte anche, se possibile, dall’altra parte della barricata.
E perché invece del budget di Copenaghen non prendiamo una parte, anche piccola, del budget per le spese militari? Nel 2008 nel mondo erano all’incirca 1.460 miliardi di dollari, non proprio bruscolini, e anche con una parte piccola si potrebbero risolvere, credo, un bel po’ di problemi. Compreso, credo ancora, quello dell’accumulo di plastica negli oceani.
Grazie
Sarebbe auspicabile che nessuno facesse più guerre, e tutti ne guadagneremmo molto;
sarebbe auspicabile che nessun papà andasse al lavoro, ma stesse a giocare col figlioletto, che lo vede andar via e non capisce perché;
sarebbe auspicabile che gazzelle e leoni convivessero in pace, e girassero per la savana zampa nella zampa, occhi negli occhi, senza appetiti diversi…;
sarebbe auspicabile che ognuno vivesse e lavorasse per il bene altrui, e desse felice il massimo di sé stesso per il solo piacere di donare, senza trattenere nulla per sé, assolutamente nulla…;
sarebbe auspicabile che tutti vincessero la lotteria, e il mondo fosse un unico grande albergo in cui saremmo tutti esigenti ed insaziabili clienti (si, ma chi fa il cameriere ? chi il cuoco ?)…;
sarebbe auspicabile che ognuno fosse alto, bello, biondo e con gli occhi azzurri, e giovane come me (ehm, ehm, qui l’ho detta grossa…),
driiinn driiinn
diavolo, ma chi ha messo questa sveglia, proprio ora che stavo facendo un sogno così bello, mannaggia a lui !
🙂
Ah, che meraviglia i realisti, che invidia per la loro capacità di vedere le cose per come stanno, per il loro stare sempre a occhi aperti e vigili, sempre pronti a ricordarci che, da Plauto a Hobbes, da Freud a Friedman e ai suoi boys di Chicago, l’uomo è lupo e che non c’è niente da fare, e che il mondo del neoliberismo trionfante è quello perfetto. Fukuyama ha ragione, la storia è finita.
Peccato solo per una cosa: nessuno di questi realisti (o rassegnati?) riesce a spiegare come mai, se davvero siamo così malvagi e così pronti a farci fuori l’uno con l’altro siamo arrivati fin qui, dopo parecchie guerre, è vero, dopo parecchi massacri, qualche genocidio e un numero considerevolmente ampio di disastri e catastrofi. Sarà mica che le cose non sono così semplici come ama sognare chi sostiene che siamo solo gli uni degli altri predatori? Sarà mica che siamo anche capaci cooperare, capaci di (immagino un gran rizzarsi di capelli) empatia?
Vado a dormire, spero di sognare il Costarica, dove l’esercito l’hanno abolito per davvero nel 1949 e i soldi risparmiati li hanno investiti nello sviluppo sociale…
Si vede che non hai visto la mia pagina facebook, dove, da tempi non sospetti, sta scritto che in un mondo che qualcuno vorrebbe dividere in lupi ed agnelli, io non mi sento né lupo, né agnello, semmai cane pastore.
Non ho dunque mica la visione pessimista del mondo che mi attribuisci.
Certo non mi illudo che i ladri smetteranno di rubare se ci comportiamo bene. O che gli assassini non assassineranno più. Quando i pagani Vichinghi facevano razzie nella ricca Inghilterra, qualcuno andava dicendo che era perché gli Inglesi pregavano poco, come se pregando di più, i pagani Vichinghi si sarebbero astenuti dall’uccidere e razziare…
Però nel mondo si sono state anche persone che hanno portato messaggi di pace, e potrei citare Gesù e Gandhi, per essere banale, o San Francesco. Ma citerò invece Hammurabi, che disse “occhio per occhio, dente per dente”, grande passo avanti della civiltà e della moderazione. Immagino che tu sia saltato su a questa mia affermazione, o l’abbia ritenuta scherzosa, e invece è tremendamente seria. Solo che il suo messaggio, nel tempo, è stato stravolto, ed ora si pensa “Se mi hai rotto un dente, come minimo ti tolgo almeno un dente, ma se posso molto di più”. Invece il messaggio originale voleva por fine alle faide, alle infinite vendette, ed andava letto “Se ti hanno rotto un dente, tu non potrai rompere all’altro più di un dente”, e cioè poneva un limite al diritto di vendetta. In un mondo dove la vendetta era un fatto normale, cercava di porre dei paletti. Per questo fu un passo avanti. Dopo ne sono stati fatti altri.
La via per una Società migliore e giusta è lunga, ma non mi sembra che stia al palo. Credo che si siano fatti importanti passi avanti, ed altri se ne debbano fare.
Credo anche che sia troppo presto per abbassare la guardia, in un mondo dove le guerre, soprattutto quelle dimenticate ma che fanno tanti morti, sono all’ordine del giorno.
Certo, se qualcuno può permettersi di non tenere un esercito, fa un affare. Con quello che risparmia può fare molto. Ma i tempi non sono ancora maturi per abbassare troppo la guardia.
Una persona che gira col portafoglio pieno, ed è notoriamente ricco, non può aspettarsi di non essere derubato o rapinato, solo perchè lui è persona di buoni sentimenti. Il suo portafoglio lo rende comunque bersaglio.
Ho voluto solo farti intuire che il mio pensiero è molto più articolato di quello che pensi, e non penso di sfamare il popolo con le brioche. Vedere la realtà per quello che è, non vuol dire non volerla cambiare. Ma se vuoi migliorare il mondo devi capire com’è fatto.
Se vuoi costruire un palazzo, non userai la paglia. Se hai a disposizione solo la paglia, non potrai che costruire una capanna, non un palazzo. Se pretendi che il mondo sia come tu lo desideri, avrai solo cocenti delusioni. Se lo guardi con occhio obiettivo, non potrai far molto, ma un tuo piccolo contributo positivo lo potrai dare, senza pretendere di avere la bacchetta magica.
Secondo me.
E’ una buona idea Diego, ma temo che sia utopica e irrealizzabile come la mia, specie di questi tempi. Chiamalo pure realismo se vuoi, ma mi sa che resteremo delusi tutti e due.
gg
Mi associo all’interrogativo del nostro tenente colonnello:
“Vuoi vedere che lo sviluppo economico è in grado di preservare l’ambiente meglio del suo contrario?”
E aggiungiamo questo alla vita media più breve e alla mortalità maggiore che si ha nei Paesi sottosviluppati, per far notare a Luca Mercalli e a chi la pensa come lui come il de-sviluppo non sembra essere la via migliore per aiutare l’ambiente, e l’uomo a vivere in armonia con esso.
Sembra proprio vero il contrario. Anche epidemie, tsunami e terremoti fanno più morti nei Paesi sottosviluppati.
Insomma, quest’idea del sottosviluppo, omen nomen, mi sembra proprio un’idea “sottosviluppata” (scusate, è una battuta, ma penso che renda l’idea).
Secondo me.