Per calmare gli spiriti più focosi, diciamo subito che non stiamo parlando di temperature, bensì dell’ultimo summit europeo sul clima. Dopo l’ormai famoso 20-20-20 e, soprattutto, dopo Co2penhagen, tutti sappiamo come e quanto l’Europa abbia premuto sull’acceleratore, sia per quanto riguarda i tempi di adozione dei protocolli sia per quanto riguarda i livelli di riduzione delle emissioni.
Prima dell’abbuffata mediatica di Co2penhagen, Svezia e Inghilterra si erano rese grandi sostenitrici della proposta che mirava al 30% di riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Questo, nell’ottica delle due nazioni, dovrebbe rilanciare l’economia del continente europeo e contemporaneamente ispirare ad una maggiore parsimonia anche le altre grandi potenze del mondo.
Risultato? Il draft preparato per il summit di oggi non contiene1 nessuna dichiarazione esplicita riguardo il 30% di riduzione, diversamente invece, ribadisce il concetto del 20-20-20. Segnali di raffreddamento rispetto all’esposizione mediatica di Co2penhagen? Qualcuno ha cominciato a fare i conti dei costi complessivi da affrontare, eventualmente?
Sia come sia, al momento l’Europa sta seguendo una linea di basso profilo. Tuttavia, ne siamo certi, non è questa l’ultima parola riguardo il clima e l’ambiente europeo.
- http://www.earthtimes.org/articles/show/315896,eu-summit-cools-ambition-on-global-warming.html [↩]
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