La creatività è un dono, ogni sua forma va premiata ed apprezzata. Inevitabile quindi rivolgere un plauso alla mente che ha pensato di proiettare gli effetti del riscaldamento globale sulla morfologia dei giardini inglesi. Non più tulipani e giacinti, ma palme, ulivi e, soprattutto, arance. Il tutto con un tocco di grigio a sfumare il verde intenso dei prati della caccia alla volpe. Qui sotto le versioni prima e dopo la cura.
Il secondo sembra proprio un paesaggio mediterraneo nevvero?
Fa notare l’amico Luigi Mariani che l’albione il clima mediterraneo se lo può scordare, causa ingombrante presenza dell’oceano. Semmai potrebbero aspirare al clima di Lisbona, dopo aver invano desiderato quello della Provenza. E infatti, a Lisbona, gli aranceti ci sono, non a caso in Sicilia le arance si chiamano portogalli. Scendiamo un po’ più giù e un altro amico, Maurizio Morabito ci fa sapere che si chiamano così anche in Arabo, pare si dica Bortugal.
Non è dato sapere se sia nato prima l’uovo o la gallina, sta di fatto che l’AGWshire, difficilmente potrà passare dagli attuali 180 giorni di pioggia l’anno ai 70 di Palermo. Temo che dovranno accontentarsi dell’attuale lay out dei loro backyard. Mageri se decidessero di fare a meno dei nani di Biancaneve sarebbe meglio, non ce lo vedo Brontolo in bermuda ed infradito.
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