Il responsabile dello sviluppo dei fondi europei, Andris Piebalgs1 , ha ammonito alcuni stati dell’Unione per non aver ancora ottemperato agli obblighi di finanziamento del fondo comune dedicato ai cambiamenti climatici. E’ un fatto grave? Dipende da che peso diamo ai 17 miliardi di euro al momento mancanti. Dipende anche dal fatto che tra quei paesi citati genericamente, pare ci siano: Francia, Germania e Italia.
Il problema sostanziale, fonte di grande preoccupazione per molti, è che durante Co2penhagen, l’UE si è impegnata con il mondo intero a elargire fiumi di euro (tanto per quantificare dai 50 ai 100 miliardi). Ovviamente questo extra-finanziamento va ad aggiungersi a quello già previsto e come è facile immaginare, se non si riesce a raggiungere il target standard previsto per il fondo comune europeo, ci si domanda come si potrà mai raggiungere il target astronomico annunciato a Co2penhagen.
Va detto che Belgio, Lussemburgo, Svezia e Danimarca hanno raggiunto i loro target, mentre a Spagna e Inghilterra si guarda per poter incrementare i finanziamenti. Certo che la Spagna, con il momento che sta attraversando, non è un soggetto su cui fare affidamento. Ormai siamo abituati a queste boutade completamente avulse dal contesto reale delle economie nazionali.
Per concludere con un altro dato, a settembre avrà luogo una sessione dell’ONU a New York dove si discuteranno i Millennium Goals. L’UE si era impegnata a raggiungere uno stanziamento verso i paesi poveri pari allo 0.7% del proprio PIL. Le proiezioni prevedevano uno 0.56% per la fine di quest’anno. I calcoli a consuntivo, invece, prospettano uno 0.4%.
In questo contesto di ricerca continua di denaro, da dove salteranno fuori i 74 miliardi di euro complessivi per i fondi sul clima?
- http://uk.reuters.com/article/idUKTRE62356C20100304?pageNumber=1&virtualBrandChannel=11700 [↩]
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