Ieri è apparso su Repubblica un articolo a firma di Al Gore. Si tratta della traduzione di un intervento sulle pagine del New York Times di qualche giorno fa. Al di là del fatto che nel testo è stata “epurata” una frase a dir poco mistica del nostro eroe, fatto di cui trovate un esaustivo resoconto sul blog di Piero Vietti, avrei qualche considerazione da fare sul contenuto in generale.
Innanzi tutto Al si preoccupa di sottolineare che, in fondo, quelli commessi dall’IPCC nell’ultimo rapporto sono soltanto due errori in un contesto di migliaia di pagine. Errori che non altererebbero in alcun modo i contenuti del rapporto. In verità gli errori sono molti di più, ma il problema non è questo. Il problema è che da questi “inconvenienti” emerge chiaramente il bias ideologico con cui il rapporto è stato assemblato, soprattutto con riferimento ai sommari per i decisori politici. Questa è politica, non scienza.
Secondariamente registriamo il suggerimento a non farsi trarre in inganno dalla neve che ha quasi seppellito il suo paese e buona parte dell’Europa. Il mondo è comunque caldo. Vero, però ci piacerebbe che lui la smettesse di ingannare il prossimo raccontando che la neve arriva così abbondante a causa del riscaldamento globale, in ragione di un accresciuto contributo di calore fornito dagli oceani. Se non lo sa provvediamo noi: il contenuto di calore degli oceani ha smesso di crescere almeno dal 2004. Ignorare la combinazione di pattern atmosferici che hanno generato queste nevicate, confermata dalla stessa distribuzione delle anomalie di temperatura è pretestuoso. Anche questa è politica, non è scienza.
Aggiungerei anche che l’ennesimo allarme uragani giunge fuori tempo massimo. Non già per effetto della stagione fiacca, che ne segue altre ancora più fiacche, ma piuttosto perché scettici e non hanno trovato un accordo al riguardo: ad oggi non siamo in grado di distinguere alcun segnale antropogenico nell’intensità e nella frequenza di occorrenza di questi eventi. Dato che questa cosa è uscita su nature Geoscience appena pochi giorni fa, il nostro lo deve sapere. Se nicchia vuol dire che anche questa è politica, non è scienza.
Concluderei con un’esortazione. Al Gore dice che la politica deve fare ciò che è necessario, l’opinione pubblica deve esigerlo oppure sostituire i politici. Tralasciando il fatto che parla sia come rappresentante dell’opinione pubblica sia come politico, per cui non è chiaro se stia esortando se stesso a sostituirsi (le troppe occasioni mancate devono averlo confuso), direi che sia il caso di accettare il suggerimento. E’ ora che il mondo si cerchi un altro paladino del clima. Questo non va più bene.
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