Beh, visto come sta andando questo inverno direi che la scelta potrebbe sembrare obbligata, ma, fedeli alla linea che “il tempo non è il clima”, il quesito lo vorremmo posporre di qualche decade, diciamo fino alla fine del secolo.
Dunque, se la risposta la cercassimo in quanto prodotto dall’IPCC, ovvero in quanto raccolto nell’AR4, immaginando un innalzamento del livello dei mari poco inferiore al metro, ci sarebbe poco da stare allegri. Se poi si volesse dare ascolto alle fantasticherie di Al Gore e compagni dovremmo metterci tutti a costruire arche nel giardino di casa.
Una soluzione potrebbe essere quella di chiedere a Mark Siddal, autore di una ricerca pubblicata su Nature Geoscience l’anno scorso, con cui di fatto confermava quanto già espresso dal panel delle Nazioni Unite. No, un momento, apprendiamo ora che la ricerca è stata ritirata, in quanto sembra ci fossero un paio di errori “tecnici” che hanno messo l’autore in condizione di dichiarare che dai suoi studi non si può trarre alcuna conclusione certa sul livello del mare alla fine del secolo.
Non so se appena qualche mese fa la ricerca sarebbe stata ritirata comunque, resta il fatto che a mio modesto parere, questo è un caso esemplare. Ammettere l’errore, ove da altri dimostrato che esista e dichiarare di aver bisogno di approfondire prima di trarre delle conclusioni è esattamente quello che dovrebbe accadere in casi del genere.
Perché nonostante tutto il clamore che c’è stato e nonostante se ne sia più volte dimostrata la fallacia, l’Hockey Stick di Mann e soci non è mai stato ritirato?
NB: da qui, sul blog di Piero Vietti.
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