In molte occasioni ci è capitato di discutere delle falle potenziali o reali del processo di revisione paritaria, ovvero delle necessarie forche caudine attraverso le quali deve passare un lavoro scientifico prima di giungere alla pubblicazione. Il problema più grande sembra essere l’impossibilità di disporre di un sistema di referaggio impermeabile alle pressioni esercitate da interessi terzi o dagli stessi editori. Al riguardo, pur tra mille improbabili smentite, quanto emerso dalla lettura di una parte delle mail del Climategate, ha messo in luce proprio questo problema.
In questo articolo su Oggiscienza, c’è una proposta di due scienziati britannici che sembra piuttosto ragionevole. Non si tratta di una rivoluzione copernicana, l’unica cosa che i due ritengono sia necessario fare è mettere a disposizione della comunità scientifica tutto il carteggio che si sviluppa durante la revisione, nella semplice forma di materiale aggiuntivo a corredo della pubblicazione.
In questo modo sarebbero evidenti tanto le richieste di approfondimento non necessarie, che magari a volte arrivano solo per allungare i tempi di pubblicazione, quanto le inesattezze eventualmente presenti nei lavori in fase di preparazione, quanto eventuali rifiuti ingiustificati o accettazioni superficiali.
Quelli di Nature e Science non sono d’accordo, chissà perché, mentre altri già lo fanno autonomamente sembra anche con discreto successo. Sarà così difficile?
Già attivo da tempo…..
http://www.atmos-chem-phys-discuss.net/papers_in_open_discussion.html
e piuttosto usato….
Mi sembra una grande proposta, e per quanto sia un’uovo (di Colombo) non fa aumentare il colesterolo 🙂
Chi si oppone avrà mica qualcosa da nascondere ?