Lo so, in questi giorni con le magre figure che sta facendo il famoso mainstream (qui, qui e qui) parlare di queste cose sembra un po’ sparare sulla Croce Rossa, ma, in tema di dibattito scientifico sull’evoluzione del clima, vi dò la bella notizia che piuttosto che essere finito, chiuso, terminato, è vivo e vegeto, anzi, sembra non essere mai stato meglio.
L’amico Luigi Mariani mi ha segnalato un sito web dove sono raccolti “appena” 450 lavori di scienziati che dissentono dal mainstream, sottoposti a revisione paritaria e regolarmente pubblicati. Ciò significa che la comunità scientifica li ha accolti, perchè la revisione paritaria non si può fare autonomamente (nevvero Climategate?). Magicamente però, la stessa comunità scientifica, o forse dovremmo dire chi si illude di controllarla, si guardato bene dal tenerne conto, costruendo un “consensus scholarum” che non ha alcuna ragione di esistere.
Buona lettura, li trovate tutti qui.
2 morti, 1 ferito ed un ridotto… male… 😀
Caro Alessio, alcuni di questi lavori sono recenti, altri no. Nessuno di questi è andato nel 4AR, perché? Magari così da very likely si sarebbe passati ad un più ragionevole likely e basta o magari ancora meno. Così forse la scienza non sarebbe “settled” ma sarebbe controversa. Non trovi? Quante di queste considerazioni e lavori sono stati discussi nelle sessioni dell’UNFCCC? Nessuna, perchè?
gg
hmmm…ah questa cricca che non lascia passare “articolo scomodi”….A me sembra che questo dimostri che il dibattito nella ricerca sia tutt’altro che univoco…ma non si diceva che “la cupola” spingeva le “pubblicazioni dalla parte dei buoni” e cestinava quelle “dalla parte dei cattivi”?
Ci risiamo gentile Guidi: perche’ presentare per forza la cosa come se fosse una “vittoria” per gli scettici/contrari/negazionisti/ (o che altro…mi scuso ma non mi ricordo/so piu’ se/come chiamare chi apparentemente non la pensa come il preconcetto mainstream, sempre ammesso esista).
Un’occhiata all’elenco e si notano cose interessanti che non vedo perche’ debbano essere annoverate tra i proiettili che dovrebbero raggiungere la croce rossa (ne cito alcuni, quelli che ho trovato interessanti. Non ho il tempo di ripassarli tutti. Tra l’altro mi pare che sia diventata una moda quella di pubblicare “studi contro” su Energy&Environment….che gli editori facciano lo stesso giochetto che farebbero quelli di JGR,GRL,Science ecc? Non si puo’ mai stare tranquilli….):
“Altitude dependence of atmospheric temperature trends: Climate models versus observation”; “A scientific agenda for climate policy?”; “A new dynamical mechanism for major climate shifts “; “Climate Dynamics and Global Change”; “Climate projections: Past performance no guarantee of future skill?”
E via dicendo. Io li trovi interessanti e stuzzicanti dal punto di vista del confronto modello-osservazione e di certo aiutano la comprensione del problema piu’ di tante sparate incattivite verso “quelli li che giocano col clima”. Se vengo pagato per dimostrare e capire perche’ il modello PINcoPALL.INO sovrastima il trasporto di momento da parte dei vortici baroclini, non vedo perche’ dovrei sentirmi come uno che spara sulla povera martoriata croce rossa
Cari saluti!
Alessio, ma tu davvero credi che la Scienza possa andare avanti in modo dogmatico, con la politica che decide quali saranno gli esiti della tua rucerca, o i finanziamenti te li puoi sognare, come qualsiasi avanzamento di carriera ?
Non è meglio anche per te, che immagino e spero ricco di idee, e curioso di conoscere, che ci sia un contraddittorio, e non un ambiente che dica “la discussione è finita” salvo poi a finanziare solo chi dà loro ragione ?
Se tu sei quella persona che ha delle idee, come spero, un atteggiamento come quello che c’è stato finora nella climatologia, straripando però in ogni altra scienza, è proprio quello che dovresti vedere come il fumo negli occhi.
Tra l’altro, ti faccio notare che quando si è tutti d’accordo, si finisce per non approfondire gli argomenti, basta accennarli, e tutti sono d’accordo, si è capito, basta così… se invece c’è uno che salta su, e incomincia a porre domande, contestare, che abbia o non abbia ragione, si è costretti a spiegare anche quello che sembrava assodato, quello che si considerata banale, acquisito, e magari si scopre che, per spiegarlo a chi ti contesta, sei costretto ad approfondire tu stesso, e la conoscenza ne trae un grande beneficio.
Il dibattito tra persone che abbiano idee diverse è una grande molla di progresso, e il fatto stesso che gli AGW-isti ci si siano opposti duramente, è prova che qualcosa in quella teoria non andava bene. Chi ha le carte in regola, chi è sicuro di quel che dice e quel che fa, non ha mai paura del dialogo con chi la pensa diversamente.
Secondo me.