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Hide the Decline, Allora è un Vizio!

Abbiamo la memoria fresca circa la magra figura fatta dall’IPCC e dal suo presidente con riferimento allo scioglimento dei ghiacciai dell’Himalaya ed al relativo rischio per le risorse idriche che da questi provengono. In questo post mi limiterò a fare un breve sunto di una storia apparsa su WUWT che potete leggere per intero direttamente a questo link .

Il Working Group II dell’IPCC si occupa di vulnerabilità e adattamento ai cambiamenti climatici; nel Summary for Policy Makers del 4AR 2007, compare una tabella che indica quanti milioni di persone potranno essere a rischio di adeguato approvvigionamento idrico con il progredire dell’aumento di temperatura. L’informazione è in una lista di altri impatti significativi quali la mancanza di cibo, i danni all’ecosistema, l’erosione delle coste e la salute.

Tra gli autori del Working Group II figura anche Nigel Arnell, autore nel 2004 dello studio di riferimento per questa proiezione sulle risorse idriche.

Nelle tabelle (qui e qui) pubblicate da Arnell si leggono numeri analoghi a quelli riportati nell’SPM, però si nota anche che il numero di milioni di persone per cui questo rischio aumenterà è largamente inferiore a quello per cui invece diminuirà. In sostanza, se la valutazione di Arnell è corretta (ricordate l’autorevolezza delle fonti, il consenso scientifico etc etc?), l’impatto del cambiamento climatico sulle risorse idriche disponibili sarebbe in valore assoluto positivo e non negativo, come invece lasciato intendere dall’SPM.

Nel rapporto completo del Working Group II, l’argomento è trattato con più compiutezza, ad ulteriore conferma della fonte dei dati, però, nel sunto destinato ai decisori politici l’informazione è parziale, ed è difficile pensare che sia stato un problema di spazio. Sommarizzando in questo modo, ciò che viene posto in risalto è molto diverso da quanto indicato dalla fonte di riferimento, pur essendo vero e quindi non contestabile. Non sia mai che i suddetti decisori possano prendere atto della verità, valutare diversamente questi aspetti del supposto clima che cambia e giungere alla stessa conclusione di Arnell, cioè che qualora gli scenari dell’IPCC dovessero essere confermati, ci sarà più gente che cesserà di essere soggetta a rischio di scarso approvvigionamento idrico di quanta invece questo rischio lo dovrà fronteggiare.

Sorpresi? Non credo, se il Rapporto IPCC del 2007 è comunque una vasta raccolta di opinioni scientifiche, il Summary for Policy Makers sfugge decisamente a questa logica, è un documento squisitamente politico ingiustamente ammantato di scienza. Quel che non riesco a ricordare è quando esattamente l’IPCC ha ricevuto il mandato di scendere nell’agone politico, guadagnando il diritto di scegliere cosa far vedere a chi e cosa no.

Post Scrittum: E’ ufficiale, l’IPCC provvederà a riformulare le sue previsioni circa lo scioglimento dei ghiacciai dell’Himalaya, i quali pare che abbiano deciso di non sciogliersi più tanto presto. Ciò significa che tanto le determinazioni dell’SPM, quanto le valutazioni di Arnell, devono essere riviste al ribasso. Una bella notizia non vi pare? Ma sì, magari domani ne parliamo un po’.

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Published inAttualitàClimatologiaNews

6 Comments

    • La risposta breve é: no.

      La risposta articolata è: no, perchè è stato dimostrato che il grosso del riscaldamento evidenziato da GISSTemp è da imputare alle terre e non agli oceani (infatti GISSTemp per gli oceani si basa su OI.v2 SST, che non mostra alcun record per il 2009). Quindi il riscaldamento è da ricercare nelle terre e per queste sappiamo tutti benissimo che GissTemp interpola con una griglia di ben 1200Km di lato. Quindi sì, GissTemp mostra un anno record, ma come al solito, dobbiamo andare a verificare, perchè sappiamo bene quante manipolazioni e interpolazioni subisca il dataset GissTemp.

      CG

  1. il mandato politico c’è eccome! Basta leggere le “regole di ingaggio” che governano l’IPCC (come qualsiasi altra entità ONU), un documento pubblico reperibile sul loro stesso sito: http://www.ipcc.ch/pdf/ipcc-principles/ipcc-principles.pdf.

    Di questo ed altri temi legati alle *visioni* dell’IPCC sul clima ho dedicato gran parte di un capitolo di un mio racconto di viaggio integralmente e gratuitamente disponibile su google books alla pagina http://books.google.com/books?id=Hf58LtvQgVMC&dq (giorno 15 da pag 110).

    saluti.

    • Duepassi

      Ho letto il giorno 15, e l’ho trovato molto interessante. Appena ho un po’ di tempo spero di potermi leggere l’intero libro. Grazie per la segnalazione e complimenti.

    • duepassi, grazie. Se poi fossi così gentile da darmi un feedback, il mio indirizzo lo trovi nell’ultima pagina (ad oggi lo hanno letto solo parenti ed amici così quello che mi hanno detto non vale ;-).

      mimmo

  2. teodoro georgiadis

    Ricordo nel film ‘Il dittatore dello Stato libero di Bananas’ che durante un lancio aviotrasportato l’ufficiale americano dicesse ai propri soldati “Questa volta a Washington non si vogliono sbagliare, meta’ di noi staranno con i governativi e l’altra meta’ con i ribelli!’.
    Qui a parlare dei risultati dll’IPCC sembra di essere nello stesso film: infatti, si dice sempre che l’IPCC l’avesse gia’ detto. Gia’, ma dove? Nei report dei WG o nel SPM? Perche’ spesso in uno c’e’ scritta una cosa e nell’altro il contrario. Certo che a fare cosi’ il consenso totale ce l’hai per forza!

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