Chi ha meno di cinquant’anni non può ricordare che tanti, tantissimi, anni fa, qualche genitore guardando nelle sere d’estate il cielo insieme con i figli, all’apparire di lucine lampeggianti in movimento dicesse “forse è un bombardiere del SAC”. A quei tempi sull’Europa libera (sì l’Europa non comunista veniva chiamata così, e Radio Europa Libera era la radio che trasmetteva verso i paesi del blocco sovietico) volavano i B52 dello Strategic Air Command, come pronta risposta in caso di attacco nucleare.
Il 15 Ottobre del 1962 il mondo rischiò la catastrofe nucleare con la ormai famosa crisi dei missili, che portò al blocco navale di Cuba da parte delle unità della US Navy, e con quelle sovietiche che viaggiavano alla volta dell’isola, con un rischio di scontro a fuoco. Erano i tempi di JFK, John Fitzgerald Kennedy, e di Nikita Krusciov. Tredici giorni che fecero trattenere il respiro al mondo: quando i due schieramenti navali vennero praticamente a contatto. Poi, la squadra sovietica invertì la rotta.
Di disarmo nucleare non se ne parlava neppure, tanto che già molti anni prima gli scienziati del Bullettin of the Atomic Scientist di Chicago avevano creato un orologio simbolico che segnava quanto tempo mancava all’apocalisse atomica, chiamato appunto Doomsday Clock.
La mezzanotte simboleggiava la fine del mondo, e le lancette dell’orologio vennero poste sette minuti prima della mezzanotte. Qui è possibile leggere quante volte l’orologio è stato spostato. Sul sito PeaceLink è possibile leggere anche che secondo un recente studio del Natural Resources Defense Council ci sono ancora 31.535 bombe atomiche sparse nel mondo, e il numero è da ritenersi sicuramente sottostimato in quanto considera solo gli stati che hanno ammesso ufficialmente di possedere armi nucleari, cioè USA (10.500 bombe), Russia (20.000), Gran Bretagna (185), Francia (450), Cina (400). Israele, India e Pakistan non hanno ammesso di essere in possesso di testate, però qualcuno pensa che stiano facendo i birichini.
A favore del disarmo nucleare una volta si sfilava in corteo nelle strade d’Italia. Poi, il disarmo nucleare è passato un po’ di moda. Nel cuore del “movimento” si sono fatti strada i cambiamenti climatici, e l’apocalisse è oggi rappresentata dai six degrees, ovvero da quanti gradi aumenterà la temperatura globale da qui a pochi decenni (almeno secondo le catastrofiche profezie di Mark Lynas, personaggio che per fare qualcosa di rimarchevole nella vita ha pensato bene di tirare una torta in faccia Bjorn Lomborg).
Bene, oggi che si parla di cambio di paradigma abbiamo finalmente una vera novità : le lancette dell’orologio dell’apocalisse sono state messe indietro di un minuto rispetto alla regolazione precedente, proprio in questi giorni, perché “si ravvisano accenni di collaborazione degli USA, della Russia, dell’Unione Europea, dell’India, della Cina, e del Brasile che testimoniano una crescente volontà politica di affrontare sia il terrore delle armi atomiche che il cambiamento climatico fuori controllo”1. O qualcuno ha visto un altro film, oppure ha bisogno di andare da un orologiaio un po’ più esperto.
- http://www.repubblica.it/news/ambiente/rep_rinnovabili_clima-lorologio-dellapocalisse-mette-indietro-le-lancette-402396.html [↩]
At midnight,
switch the lights off, please,
as I have to sleep.
To-morrow I’ll wake up early,
and, looking at all that mess,
I’ll shout out like uncle Scrooge:
“Oh, poor me, wretched me, miserable me,
shall I sweep out all this ?”
Oh, the clock…
One, two, three o’clock, four o’clock, rock,
Five, six, seven o’clock, eight o’clock, rock,
Nine, ten, eleven o’clock, twelve o’clock, rock,
We’re gonna rock around the clock “at midnight”.
🙂