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E ora come la mettiamo?

To’, si ricomincia a parlare di variabilità naturale, di indici oceanici, di cicli trentennali, di percentuali di peso del forcing antropico ridotte, di probabile raffreddamento nelle prossime due decadi, di recupero dei ghiacci etc etc. E chi lo fa? Il Daily Mail, citando come fonte Mojib Latif, una delle firme del 4° Rapporto dell’IPCC.

Che Latif sia stato folgorato sulla via di Damasco? Non proprio, visto che aveva già esposto il suo pensiero in un articolo uscito nel 2008 e, più recentemente, ad una conferenza tenutasi a Ginevra lo scorso settembre. Qualcuno di voi ne ha sentito parlare? No, all’epoca c’era già che si dirigeva a piedi verso CO2penhagen, partito presto per non correre il rischio di tardare. A dire il vero qualche commento sembra esserci stato, più che altro per dire che questi argomenti sono stati affrontati anche nel 4AR. E’ vero, nei tre voluminosi tomi dell’IPCC, c’è effettivamente tutto, quel che stupisce semmai è che alla fine sia venuta fuori solo la CO2 e molto poco altro. ma il Mail va decisamente troppo oltre, tentando di trovare un legame tra il freddo di questi giorni ed una presunta inversione di tendenza. Così Latif si affretta a smentire dalle pagine del Guardian, com’è nel suo pieno diritto, dichiarando che il suo pensiero è stato distorto e male interpretato. Se non mi chiamassi Mojib Latif mi chiamerei Global Warming, questa dice essere la sua posizione.

Così, mentre il mondo si strappa i capelli per il mancato raggiungimento di un accordo che ingaggi la pugna con il riscaldamento globale antropogenico, quest’ultimo, annoiato dall’ingiustificata notorietà, segna il passo e concede qualche dubbio. Almeno così si sente dire in giro.

Del resto già in tempi meno sospetti, quando non c’era affatto bisogno di cominciare a smarcarsi da un mainstream che traballa pericolosamente, già qualcuno aveva paventato la possibilità che la rinnovata vigoria delle dinamiche naturali del clima potesse “occultare” almeno per un po’ gli effetti catastrofici delle attività umane, regalando al mondo un po’ di refrigerio. Già allora mi sovvenne qualche perplessità sul significato tecnico di tale occultamento, nel senso che se le dinamiche naturali occultano il forcing antropogenico, vuol dire che pesano più di quanto si credesse, cioè più di quanto si è insegnato alle simulazioni climatiche. Se questa cosa poi prende un po’ di sorpresa la maggior parte degli esperti del settore, vuol dire anche che ci sono parecchie cose che non abbiamo capito. Con buona pace di Ed Milliband, già in lizza per il posto di Ministro degli Esteri della UE, nonchè decisore politico del  governo britannico che ha fatto spuntare la sua voce dalla neve che copre l’albione per dire che la scienza del clima è definita.

Bontà sua e di tutti quelli che la pensano così. Nel frattempo registriamo che leggendo l’articolo pubblicato dal Daily Mail e ritrovando i concetti di “cool mode” e “warm mode”, la mente torna a quanto scritto da altri che se ne infischiano del mainstream e che per questo sono stati messi ai margini o derisi, quando non accusati di stupidità o peggio di essere al soldo dei perfidi petrolieri. Leggendo quello del Guardian torna invece prepotente la solita retorica del disastro imminente. Non so se ci sia veramente qualcuno che affronta questi argomenti sotto l’unica luce dell’interesse personale favorendo interessi di questa o quell’altra lobby. E’ probabile e sinceramente non mi stupirebbe. Però non mi è chiaro perché si debbano rigettare a priori punti di vista diversi anche da parte di chi con tutto questo non ha nulla a che fare. Non sarà mica che si devono difendere interessi altrettanto grandi?

NB: L’articolo del Mail è stato segnalato da Piero Vietti su Cambi d Stagione.

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Published inAttualitàNews

10 Comments

  1. Teo Georgiadis

    @ Alessio
    caro Alessio, grado di confidenza quanto? Visto che parliamo di trasferimento radiativo, fluidodinamica ecc. immagino che ad alto grado di confidenza si possa dare un numero?
    Visto che si parla di quello che conosciamo riusciamo anche a dire quanto non conosciamo? Se il livello e’ quello che bicchiere, un bicchiere mezzo pieno puo’ gia’ essere un buon risultato. Sappiamo quanto e’ alto il bicchiere?
    Io faccio questo mestiere da piu’ di 30 anni e mi sono sempre ritrovato proprio vicino all’ultima grande battaglia della scienza in campo ambientale. Peccato che tutte le volte si sia cambiato il ‘paradigma’, tanto che ormai ‘sto paradigma non so piu’ cosa voglia dire. Meglio come si dice oggi ‘suggestioni’.

  2. Duepassi

    In questo sito ci sono persone preparate e aperte al dialogo, che io stimo altamente.
    Personalmente, pur non potendo vantare una preparazione, nella specifica materia, all’altezza degli altri, sono più amante della verità che delle mie idee, e credo di averlo dimostrato, nella discussione con Giovanni Pellegrini, quando ho dovuto ammettere che l’atmosfera può essere rappresentata come una zona piatta (e quindi che aumenta linearmente) compresa tra due sfere.
    Per paradossale che possa sembrare, son scherzetti che ti fanno gli infinitesimi.
    Sono qui essenzialmente per imparare.

    Guido Botteri

  3. Duepassi

    “Ovviamente è spiacevole constatare che nessun giovane scienziato, o giovane politico, possa osare mettere in dubbio la nuova religione senza danneggiare seriamente le proprie prospettive di carriera (io stesso ho potuto scrivere questo libro solo perché ho già una carriera alle spalle). E non è una coincidenza nemmeno che tanti scienziati qualificati che contestano pubblicamente il pensiero dominante siano in pensione.”
    da: “Nessuna emergenza clima” di Nigel Lawson, pag. 123

    Questo la dice lunga su “Esiste un dialogo scientifico.”

    Secondo me.

    Guido Botteri

    • Alessio

      Grazie del benvenuto. E’ sempre piacevole poter discutere pacatamente e, sia ben chiaro,non e’ mia intenzione offendere nessuno. Ma ci tengo a sottolineare quelle che per me sono visioni distorte della realta’ della ricerca scientifica sul clima. Ci bazzico da un po’ e sinceramente deve ancora capitarmi il caso di scienziati frustrati perche’ non accettati nella “comunita’ scientifica”. Vivro’ in un’isola felice. Mi e’ capitato invece di vedere semplicemente scienza fatta male. Tesi malamente giustificate e forzature di metodo. Duepassi, ti parlo francamente: credimi che di articoli ben fatti che mettono in discussione il ruolo della modellistica nella previsione statistica del clima ne leggo tutti i giorni. E questo per me si chiama dialogo scientifico. Ma non fatto a suon di blog e forum. Ma di articoli scientifici. Finanziamenti per lo studio della variabilita’ climatica naturale ce ne sono. E non pochi (parlo, ovviamente, soprattutto al di fuori dell’Italia, dove sono dovuto andare per lavorare). Personalmente devo vedere ancora un risultato significativo che abbia fatto progredire la conoscenza del sistema clima dalle varie velenose chiacchiere sterili sollevate da chi a tutti i costi si vuole chiamare fuori da quella che viene chiamata “scienza ufficiale” ma che cosi’, tra chi di ricerca ci vive, non e’ sentita. Il fatto essenziale e’ che a tutt’oggi le teorie sul clima del nostro pianeta sono arrivate a spiegare con un alto grado di confidenza il funzionamento del sistema caotico nel quale siamo immersi, abbastanza per non far sentire il sistema tutto come carta straccia. Finche’ qualcuno usando la fisica dell’atmosfera, i processi di trasferimento radiativo, la termodinamica e la fluidodinamica non dimostrera’ una valida teoria alternativa, si continuera’ a studiare il sistema coi metodi che piu’ hanno dato frutto. Sinceramente nessuno ad ora ha mostrato tanto acume da scardinare le conoscenze che abbiamo fino ad ora. Non preoccupatevi che se qualcuno lo dimostrera’ con sufficiente sicurezza e rigore, verra’ pubblicato.
      Il florilegio di blog e forum a carattere climato-patologico in italia ha assunto da un po’ caratteri assurdi e vi si legge di tutto. E la cosa e’ grave soprattutto per chi, interessato ma senza solidi basi scientifiche, si trovi a cercare notizie in rete. E’ per questo che ci vorrebbe prudenza a raccontare fatti scientifici specialmente complicati come la ricerca di base. Ci si mette pochi minuti a creare un falso mito che poi girera’ all’infinito in rete e che ci vorra’ lavoro per smontare. L’unica cosa che si puo’ imputare alla ricerca sul clima, a mio avviso, e’ solo una pessima capacita’ comunicativa con l’esterno.
      Cari saluti

    • Duepassi

      Alessio:
      “Grazie del benvenuto.”
      Botteri:
      Il benvenuto te lo aveva dato Guido Guidi, ma io mi associo volentieri, da ospite quale sono.
      (mi hai dato del “tu”, e son ben felice di usarlo)
      Alessio:
      E’ sempre piacevole poter discutere pacatamente e, sia ben chiaro,non e’ mia intenzione offendere nessuno.
      Botteri:
      Ben felice di poter discutere pacatamente e amichevolmente.
      Alessio:
      […] Duepassi, ti parlo francamente: credimi che di articoli ben fatti che mettono in discussione il ruolo della modellistica nella previsione statistica del clima ne leggo tutti i giorni. E questo per me si chiama dialogo scientifico. […]
      Botteri:
      Ne son ben felice. Potresti gentilmente dare anche a noi qualche link, tanto per poter condividere la gioia della discussione ?
      Naturalmente la cosa vale sia per articoli a favore di una tesi, che di quelli a favore di altre.
      Siamo aperti a valutare qualsiasi lavoro serio.
      Alessio:
      […] L’unica cosa che si puo’ imputare alla ricerca sul clima, a mio avviso, e’ solo una pessima capacita’ comunicativa con l’esterno.
      Cari saluti
      Botteri:
      Questa è un’altra tua affermazione che mi ha fatto fare un salto sulla sedia.
      Stai dicendo che i sostenitori dell’AGW avrebbero “una pessima capacita’ comunicativa con l’esterno” ?
      Spero di aver capito male, visto che sono anni che siamo bombardati da notizie tutte a senso unico, tutte che incolpano il GW di tutto e dell’esatto contrario, con una tranquillità serafica da lasciare sbigottiti.
      Mi permetto di segnalarti questo link
      http://www.numberwatch.co.uk/warmlist.htm
      dove trovi la lista di molte accuse fatte all’AGW, con le più evidenti contraddizioni, che una mente scientifica ed analitica come la tua non potrà non notare.
      Questo enorme castello di accuse è forse il frutto di “una pessima capacita’ comunicativa con l’esterno” ?…o del contrario ?
      Pensaci, amico mio, e credo che troverai la risposta.
      Due premi oscar ed un premio nobel (per la pace…) dati ad Al Gore ti sembrano forse il risultato di “una pessima capacita’ comunicativa con l’esterno” ?…o del contrario ?
      Pensaci, amico mio, e credo che anche di questo troverai la risposta.
      Una mia alunna ha presentato come tesina per la maturità “L’isola che non c’è”, raccontando di un’isoletta che sarebbe stata sommersa dall’innalzamento del livello del mare… come se il mare si sollevi a collinetta. Non mi risulta, e non risulta, spero, neanche a te. Se sale il livello del mare e sommerge un’isola di 10 mila abitanti (tanti ne riportava l’articolo che mi fece vedere), che ne è stato di loro ? Che ne è stato delle isole vicine ? E come mai a Venezia non è arrivata nemmeno l’acqua alta ?
      Non ti sembra, anche questo, un effetto di un immaginario collettivo che si è formato proprio perché, al contrario di quanto pensi tu, chi propaganda la teoria dell’AGW ha potentissimi sistemi mediatici, tali da condizionare la gente ?
      Di questo effetto è prova la pubblicità (non è scientifica, certamente, ma misura il polso di quel che assorbe la gente) che ti fa vedere uno scoiattolo che salva i pinguini. Ricordi ? C’è un pinguino piccolo che, orrore!, sta per cadere in acqua ! capisci ? …un pinguino in acqua ! meno male che il pinguino grande lo salva!
      Son questi gli effetti di una forte (non pessima, forte) “capacita’ comunicativa con l’esterno”. Da persona preparata ed intelligente sai bene per i pinguini l’acqua è il loro ambiente, dove guizzano come pesci, e di pesci si nutrono.
      E se vogliamo parlare di altri effetti della “capacita’ comunicativa”, che dire dell’estinzione imminente degli orsi, che, guarda caso, annegano, ma gli esquimesi accusano che non sarebbe per il caldo, ma perché gli sparano dosi di sonnifero…e che comunque sono molto aumentati, altro che sul punto di estinguersi.
      Che dire dello scioglimento dei ghiacci antartici, di cui ci vengono mostrati continuamente servizi, mentre l’Antartide, a detta di ricercatori AGW-isti convinti, non si sta affatto riscaldando ?
      …e ci sarebbe da parlare per ore, tanto è incredibile questa tua affermazione, amico mio.
      La gente, caro Alessio, sta sempre più formando anticorpi, e questo renderà in futuro più dura la vita agli scienziati e ai ricercatori, che, essendosi giocata la credibilità, avranno più difficoltà a reperire fondi e a farsi credere…almeno quelli liberi e portatori di idee innovative, purtroppo.
      E questo è un danno che sarà assai difficile da riparare.
      Secondo me.

      Guido Botteri.

    • Alessio,
      in calce a questo post c’è il link ad un altro in cui ho commentato il lavoro di Earl Happ. Il suo è un documento lungo ed estremamente interessante. Sarei curioso di sapere cosa ne pensi.
      gg

  4. Alessio

    “We are trying to discuss in the media a highly complex issue. Nobody would discuss the problem of [Einstein’s theory of] relativity in the media. But because we all experience the weather, we all believe that we can assess the global warming problem.”
    Cosi’ dice Mojib Latif in quell’articolo. Blogs, ladruncoli di mail, forum, sentenze e parole..parole…Intanto in silenzio e senza perdere tempo a scagliarsi su tutto cio’ che riguarda la scienza del clima per qualche sconosciuta forma di rabbia repressa, chi veramente sta contribuendo a capire come funziona il clima del nostro Pianeta va avanti e lavora sodo su una mataria che non e’ facilmente liquidabile in una grafico di trend di temperature o in qualche facile correlazione. “smarcarsi da un mainstream che traballa pericolosamente”. Nessun mainstream traballa. E nessun mainstream davvero esiste. Esiste un dialogo scientifico. Sono queste chiacchiere a far nascere nell’opinione pubblica tutte le idee di complotti e occultamenti che tanto piacciono a chi sull’argomento ne sa poco o nulla. “se le dinamiche naturali occultano il forcing antropogenico, vuol dire che pesano più di quanto si credesse, cioè più di quanto si è insegnato alle simulazioni climatiche. Se questa cosa poi prende un po’ di sorpresa la maggior parte degli esperti del settore, vuol dire anche che ci sono parecchie cose che non abbiamo capito”: davvero Lei pensa a cotanta faciloneria? Mi stupisce supponendo la sua conoscenza della materia. La variabilita’ naturale del sistema clima e’ ed e’ sempre stato un punto chiave delle ricerche nel settore. Perche’ instillare questi dubbi in chi e’ interessato ma non ha accesso ai papers scientifici?
    Che ovvieta’, certo che ci sono cose che non abbiamo capito. E parecchie. Si chiama ricerca. Articoli come questo sono solo atti a instillare dubbi in malafede a mio avviso, non a fare divulgazione e chiarezza.
    Distinti saluti, Alessio

    • Duepassi

      Chiedo scusa a tutti, e in particolare a Guido Guidi, se intervengo su questo post, ma la frase “Esiste un dialogo scientifico.” mi ha fatto saltare sulla sedia !
      Ma di quale “dialogo scientifico” parla Alessio ? Chiunque abbia mai avanzato qualche dubbio è sempre stato attaccato, insultato, ha subito mobbing o addirittura ousting !
      Se io, che avevo interessi in tutt’altri campi, mi sono interessato a questa materia è solo, solo, solo ed esclusivamente perché ho respirato fin da vari anni fa un clima di intolleranza verso chi era scettico !
      E’ vero o non è vero che si era detto che la discussione era chiusa, e che la teoria dell’AGW sarebbe definitivamente provata ?
      No, caro Alessio, la discussione, semmai, “sta iniziando adesso”, dopo che troppe falle si sono aperte nella sicurezza cattedratica di chi imponeva l’AGW, senza affatto discuterlo.
      E sarà una liberazione e la salvezza della vera Scienza, quando i ricercatori saranno costretti a trovare le vere cause di ogni cosa che succede, senza potersela più prendere con l’AGW.
      La conosce certamente, caro Alessio, la fiaba di “al lupo, al lupo !”, e si renderà conto di come la Scienza potrebbe perdere la faccia quando si scoprisse che le cose non stessero come ci sono state presentate finora.
      Un’ultima cosa, prima di parlare di (presunta da Lei) “malafede” di Guidi, si faccia un bell’esame di coscienza.

      Secondo me.

      Guido Botteri

    • Caro Alessio,
      non penso affatto a “cotanta faciloneria”, penso però che si siano concentrate troppe risorse per investigare il forcing antropogenico e troppo poche per tutto il resto. Il concetto di occultamento parziale, totale o temporaneo di un forcing continua ad essermi oscuro, forse sarebbe più logico parlare di contributo variabile alle dinamiche di un sistema molto complesso, la cui scienza non può essere definita “settled”. Ma se ammetto che questo contributo possa variare, devo dare anche un nome ed un cognome a quel che resta. E non ce l’ho.
      Se poi quello del CRUTeam non è mainstream allora cos’è? Associazionismo? Io sto con Trentberth, proprio quello che ha ammesso che l’inspiegabilità dell’attuale assenza di riscaldamento è una tragedia.
      Quella da difendere non è la teoria dell’AGW e tantomeno quella del non-AGW, si tratta semplicemente di difendere la libertà di pensiero e di critica. Non è possibile che chi eleva all’ennesima potenza accentuandone gli effetti disastrosi le determinazioni della ricerca scientifica vinca i premi nobel e chi criticamente li minimizza sia bollato di negazionismo. Visto che nessuno possiede la verità, non c’è proprio niente da negare e se la teoria AGW non avesse più falle di un colabrodo, non ci sarebbe bisogno di difenderla così strenuamente.
      Saluti e benvenuto nella discussione.
      gg

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