Questa non la sapevo e ammetto la mia ignoranza. La notizia circola da decenni ed aveva avuto un altro omento di gloria nel 2007, ma le bottiglie di champagne le stanno stappando solo ora, perché finalmente un team di ricercatori dell’università dell’Iowa ha scoperto il nesso di causa effetto tra l’eccesso di anidride carbonica inalata e gli attacchi di panico.
Leggiamo la notizia su Le Scienze, grazie alla segnalazione di Walter Di Cola, uno dei nostri lettori (qui trovate il pdf). Si tratterebbe dell’aumento dell’acidità cerebrale conseguente all’inalazione di aria ad elevata concentrazione di anidride carbonica con attivazione di una particolare proteina appanicante. L’esperimento è stato condotto su topi di laboratorio, per cui possiamo stare tranquilli che non hanno sottoposto alcun irriducibile scettico dell’AGW a permanenza forzata in ambiente ricco di CO2. Anche perché ambienti così si possono creare soltanto in laboratorio.
Già , perchè su Le Scienze, come su quasi tutti i commenti che ho trovato, si sono dimenticati di dire quale sia la concentrazione necessaria perché i roditori comincino a dar di matto. Ho dovuto girare sulla rete un bel po’, perché proprio non mi andava di pagare 31 Euro per accedere all’informazione (tanti ne richiede la rivista specializzata dove è stato pubblicato l’articolo). Che non abbiano voluto farlo nemmeno su Le Scienze? Ma no, di sicuro deve essere stata una distrazione.
Qui finalmente la soluzione. La concentrazione perché il meccanismo cominci a manifestarsi deve essere pari a 130 volte quella che abbiamo oggi in atmosfera. Se invece proprio volete fare un bel viaggio, si deve arrivare a 260. Avoglia a bruciare combustibili fossili prima di arrivarci.
Qual’è il messaggio? La CO2 è un veleno, urgono provvedimenti. La LPR (Lega Protezione Roditori) ringrazia.
Qualcuno mi può dire se faccia bene una concentrazione di ossigeno del 100 percento ?
ovvero,
ogni cosa ha un troppo poco, un giusto ed un troppo.
Anche troppa acqua fa molto, ma molto male, per purissima e leggera che sia,
come sapevano bene i torturatori medievali, che facevano la tortura con l’acqua.
Credo che non ci sia nulla che, in quantità eccessiva, non faccia male.
Ma la CO2 è bersaglio, e quindi qualsiasi cosa è buona per parlarne male.
Sarà mica perché tutte le produzioni serie di energia (eccetto quella nucleare) emettono CO2 ?
Sarà mica che il vero bersaglio non sia la CO2 in sé (e il clima non c’entri niente) ma le produzioni di energia ?
La mia è solo una domanda.
Guido Botteri.
Mi ricordo tempo fa di un interessantissimo esperimento condotto da un giovane studente: data la formula chimica H2O, è sufficiente fare un elenco dei danni all’ambiente che detto elemento chimico provoca per convincere la gente a firmare una petizione per la sua eliminazione. Non credo ci sia bisogno di spiegare come tradurre in termini umani il composto H2O… Questo dimostra due cose: l’ignoranza delle persone portate per natura a rigettare qualsiasi cosa sia catastrofica, l’ignoranza delle persone rispetto alla fisica più elementare. Gli ambientalisti, ovviamente, ringraziano.
La concentrazione nell’aria polmonare della Co2 è del 5,6% pari a 40 mm di mercurio di pressione parziale del gas.
Per avere effetti tossici o comunque di agitazione psicomotoria bisogna arrivare a 60 mm di mercurio per il coma ad oltre i 110 mm di mercurio la morte oltre i 150 mm di merurio ( dati di A.C. Guyton trattato di fisiologia medica )
…dimenticavo la cosa è nota dagli anni 20….ma ogni tanto uno scoop a favore della teoria della Co2 velenosa non fa male