“Piovono polpette”1 è film di animazione appena uscito nelle sale tratto dalla fiaba del 1978 “Cloudy with a Chance of Meatballs” di Judy Barrett. Una giovane stagista di un canale televisivo meteorologico è inviata su un isola immaginaria dell’Atlantico, a fare un collegamento per le previsioni meteo. Questa ragazza molto carina utilizzata fino ad allora per portare i caffè, in realtà è una vera appassionata di meteorologia ed è molto competente, ma per farsi accettare si trasforma in una bambolina molto carina e apparentemente svampita. Questo mi ricorda un appello di Matteo Bordone che a Condor su radio2, disse: “Ridateci Bernacca”, prendendo in giro la tendenza ad utilizzare nelle previsioni meteo signorine e signorini di bella presenza, dall’accento straniero, che sanno tutto a memoria, ma che fanno capire poco di quello che dicono. L’imitazione di quel genio di Bordone è davvero divertente e la potete ascoltare in podcast. Alcuni canali si sono addirittura rivolti alle spogliarelliste per annunciare le previsioni meteo, in modo d’alzare l’audience.
L’aspirante signorina-meteo sarà testimone dell’esperimento di un inventore strampalato che trasformando l’acqua in cibo, farà piovere sull’isola, cibo in abbondanza e a richiesta. Piove di tutto: formaggio fuso, gelati, gelatine, cheeseburger, patatine fritte, gamberi, bistecche, caramelle, pizze e, naturalmente, polpette. In realtà non piovono polpette, bensì spaghetti con polpette al sugo, un piatto straordinario tipico del sud Italia, il preferito da mia moglie, che dovrebbe fungere da primo e secondo. In questi giorni è uscita una notizia curiosa a riguardo, la sintesi di carne è già passata dalla fantascienza alla realtà , si possono infatti creare tessuti commestibili, simili alla carne, a partire dalle cellule staminali opportunamente nutrite con zuccheri e minerali e acqua2. Non bisogna porre limiti alla ricerca, ma penso che la bistecca di Frankestein non abbia alcun senso.
Piovono polpette ricorda il detto piovono pietre3 che indica una situazione negativa. Infatti sull’isola cadrà sempre più cibo, in dosi e dimensioni sempre maggiori e con uno spreco enorme, accumulato in una montagna di rifiuti che alla fine travolgerà e distruggerà tutto. La pellicola è divertente ed ha il ritmo dei film d’azione, ma invita anche a molte riflessioni sul consumismo e sullo spreco alimentare. Purtroppo secondo le associazioni dei consumatori durante le prossime feste si butteranno quantità enormi di cibo, più del 27% del cibo acquistato, che andrà a sommarsi allo spreco di cibo quotidiano dovuto agli avanzi o ai cibi scaduti nel frigorifero per incuria4. Evitare gli sprechi alimentari è un indice di civiltà , bisogna tornare alla saggezza delle nostre nonne che dagli avanzi di portata sapevano inventarsi piatti meravigliosi: frittate di pasta, timballi di riso, macinati di carne o di pesce da utilizzare per ragù, polpette, polpettoni, ravioli e cannelloni.
Una metafora particolarmente riuscita del film è quella del politico (il sindaco) che promette a tutta l’isola sviluppo e felicità grazie alla pioggia di cibo, e incita la popolazione a fare sempre più richieste e a consumare sempre di più. La sua ingordigia lo farà aumentare enormemente di peso e sarà la causa della sua fine, perché si mangerà la barca che lo sta portando in salvo, rimanendo a mollo nell’oceano.
Negli anni 60 oltre al boom economico ci fu anche la cosiddetta rivoluzione verde. Grazie alla selezione genetica, alla meccanizzazione e alla tecnologia, il mondo occidentale ebbe a disposizioni grandi quantità di cibo a basso costo, come mai prima di allora. In particolare il costo della proteina animale si abbassò di 10 volte, grazie soprattutto alla tecnica mangimistica. Si scoprì infatti che la soya, mai utilizzata nei mangimi perché tossica, una volta tostata perde la sua tossicità e aumenta enormemente le rese zootecniche di latte uova e carne. La rivoluzione verde ha comportato un netto miglioramento nutrizionale. La disponibilità di cibo e di proteine nobili non va però confusa con l’abuso alimentare che come per l’alcolismo ha cause psicologiche. Purtroppo l’eccesso di cibo determina obesità e malattie metaboliche tali da diventare in alcuni paesi addirittura un problema sociale.
La morale del cartoon però non è contro il progresso della scienza alimentare, infatti il personaggio del poliziotto è pentito di aver chiesto all’inventore di far piovere gelati e cioccolata, perchè invece di essere un regalo di compleanno, causeranno a suo figlio indigestione e malessere. Sarà il poliziotto a difendere lo scienziato pazzo dal linciaggio, dicendo appunto che la colpa era in realtà di tutti loro, non dello scienziato, perché avevano chiesto sempre di più, con il sindaco arriverà a chiedere i menù Las Vegas: “mangia-fin-che-scoppi”.
Anche mangiare oltre il nostro fabbisogno è inteso nel film come uno spreco alimentare, un danno a se stessi e all’ambiente. Piovono polpette ha un forte messaggio ecologista, ma sviluppa anche altre tematiche come il rapporto padre figlio e l’accettazione di se stessi. Lo consiglio a tutti.
Grazie per la recensione…divertente come film. Inoltre affronta un tema molto importante…abbiamo tutto più del necessario e quello che è di più lo buttiamo, senza pensare che ogni giorno 24.000 persone muoiono di fame cioè 16 persone al minuto…e noi ogni giorno buttiamo gli avanzi…questo vi deve far pensare
Devo denunciare un gravissimo caso di negazionismo gastronomico!!! Tutti sanno che gli SPAGHETTI non vanno messi con le POLPETTE.
Ogni tipo di pasta grossa e’ buona, ma certo NON GLI SPAGHETTI!
Quanto scritto qui sopra e’ davvero troppo. Se c’e’ qualche volontario disposto ad aprire il sito Culinalteranti, oppure “Bucca sapiens” per contrastare le forze dell’Oscurita’ in cucina, io sono pronto!
Grazie Claudio,
non avevo letto la trama. Amo i film di animazione (anche se preferivo il bidimensionale, molto piu’ fiaba, )cosi’ andro’ a vederlo.
Vedo che ne consigli (silenziosamente) la visione anche ai cambioclimatisti, cosi’ che imparino a dare un significato piu’ preciso alle parole sostenibilita’, precauzione, impronta ecologica, ecc, ecc.
Si’, perche’ ci sono parole antiche che significano sostenibilita’ in modo piu’ vero. Tra queste ci sono anche gli scapaccioni della nonna con i suoi ‘vedi di pulire il piatto’. E mi sa che avessi detto alla nonna ‘ma c’e’ la green economy!’ mi sarei beccato un altro scapaccione.