Oggi è iniziata la settimana cruciale della Conferenza di CO2penhagen. Un inizio col botto, senza dubbio. Dopo sette giorni di trattative, quando si sarebbe dovuto cominciare a tessere le fila di una bozza di accordo, i paesi più poveri, guidati da quelli africani hanno abbandonato, per ora sembra temporaneamente i negoziati. La ragione di questa mossa è da ricercarsi nella scarsa volontà che tutti gli altri partecipanti starebbero dimostrando nel cercare di arrivare ad una implementazione degli accordi di Kyoto oltre la naturale scadenza del 2012.
Così scopriamo che non solo le probabilità che si giunga a qualcosa di minimamente condiviso continuano ad essere molto scarse, ma, con buona approssimazione, questa conferenza segnerà anche la fine di quanto era stato fatto sin qui in materia di condivisione delle politiche climatiche. Chi ci legge da tempo sa che consideriamo queste ultime in due categorie: provvedimenti inutili e proponimenti impossibili. Giustamente, nulla che abbia siffatte caratteristiche può in alcun modo avere a che fare con la scienza del clima.
Nel frattempo, parecchie ore dopo la “temporanea” sospensione dei lavori, sul sito web ufficiale dell’evento non c’è traccia di ripresa dei negoziati. Forse sperano che la notte imminente porti consiglio.
Caro Dott.Guidi era prevedibile!!!