Un interessante intervento di Folco Quilici sulle pagine del Foglio di Giuliano Ferrara. Capisco i toni forti ma non la preoccupazione, dice il documentarista di cinquantennale esperienza. La variabilità anche rapida del clima è un fatto, il degrado ambientale anche. Tutta questa attenzionead aspetti sui quali pensare di aver influito e di poter riparare rischia di compromettere quanto fatto si qui per far crescere la coscienza ambientale ed è chiaro sintomo del coinvolgimento di interessi enormi. Groenlandia, Africa, Oceani, un intervento a tutto campo che ci riporta sulla Terra, dopo appena tre giorni di grida alla catastrofe e di schermaglie politiche a CO2penhagen.
Leggete qui l’articolo per intero.
Finalmente una ventata di freschezza in un dibattito che puzza d’aria fritta già da un po’. Copenhagen inclusa. Un mix ottimale di esperienza, competenza e, diciamolo, buon senso da parte di uno dei migliori documentaristi mondiali. Che la natura l’ha vista e la vede con i propri occhi. E, come dice giustamente Claudio Costa, non c’è nulla da aggiungere. C’è solo da riflettere.
Veramente nulla da aggiungere…
Bellissimo l’articolo di Quilici, condivido tutto, proprio tutto, non c’è nulla da aggiungere. Ha capito tutto!
Ot: Quilici fu il primo a filmare le Dahlak facendocele sognare, chissà se un giorno riuscirò ad andarci come spero.