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Cari Amici Emettitori

Cari amici,

compro Il Messaggero di oggi per vedere se hanno pubblicato la mia richiesta di rettifica per l’articolo di ieri dove il contesto utilizzato mi indica come un negazionista climatico: scettico sì, negazionista no. Ma purtroppo non trovo nulla a riguardo, neppure leggendo anche le notiziole piccine piccine. Però mi rendo conto che è stata una giornata sfortunata per sperare di vedere la mia precisazione pubblicata. Troppi titoli importanti. Così mi accorgo che comunque ho fatto bene a comperare il giornale perché era vitale leggere le notizie del giorno sul clima. Perché vitale? Vi leggo.

“Clima, gli USA: i gas serra sono pericolosi”. Ahi ci risiamo, mi dico: i gas serra, la CO2, il riscaldamen…. macche’ macche’! Sbagliato la notizia è un’altra. Qialcosa che aveva già fatto capolino qualche tempo addietro, ma poi intelligenza voleva venisse prontamente sedimentata sotto qualche camionata di cemento, allo scopo di non far fare la figura degli ignoranti ai dirigenti di un’intera agenzia. Oggi però la notizia ha di nuovo l’onore dalla prima pagina. L’EPA, l’agenzia per l’ambiente americana, ha stabilito che esiste un legame diretto di causa-effetto tra inquinamento e malattie e quindi il governo federale deve ordinare un taglio alle emissioni nocive. Allora tu ti metti lì, buono, un attimo a pensare, e ti dici: sì è vero, è più che possibile che vi sia un legame diretto tra salute e inquinamento, ma ovviamente non si sta parlando di anidride carbonica perché sappiamo benissimo tutti, fino dalle elementari che…

Decidi di aprire Il Messaggero nelle pagine interne, perché pensi sia impossibile che ancora qualcuno non lo sappia, ma alla numero 7, nell’articolo di Diletta Varlese si legge: “I gas serra danneggiano la salute” è bastata questa semplice dichiarazione formulata ieri dall’Agenzia USA…

E io comincio a preoccuparmi perché poi leggo che vogliono fare un tagli alle emissioni di gas serra del 20% fra pochi anni, per arrivare al 32% nel 2030 e al 50% nel 2050. “Tutte” le fonti di emissione dicono i più convinti. Ora sono preoccupato sul serio, e riparto da quei puntini di sospensione lasciati in sospeso, da quella cosa che ci hanno insegnato fino dalle elementari: perché lo ammetto, sono anch’io inquinatore. Ebbene sì io respiro, maledizione respiro, emetto CO2, sono una fonte. Anch’io ricado sotto il cap&trade!

Entro il 2020 dovrò saltare un respiro ogni 5, per arrivare a saltarne uno ogni 3 nel 2030, e uno ogni due nel 2050! Ed io ancora ancora questo posso cercare di farlo in modo controllato e cosciente. Certo, alla notte ci vorrà qualche macchinetta, perché si sa di notte si russa anche. Forse con una busta di cellophane, se si è in due e dormendo a turni: uno infila la busta nella testa dell’altro ogni tot respiri. E con gli animali? Come la mettiamo con gli animali? Respirano anche loro, e sarà più difficile convincerli. E parliamo solo di respirare, perché lo sapete vero di quale meccanismo si va parlando, imputando a questo un grosso impatto di emissioni di anidride carbonica? Bravi, proprio quello, le flatulenze! Valle a controllare le emissioni – lì. Trovatemi la macchinetta. Sì bravi, facile con le mucche. Provate allora a metterla ai canarini, rinoceronti, coccodrilli, serpenti: provatei a metterla a un cobra, vi voglio vedere. E farlo entro il 2020!

Guardate lo dico seriamente: per fortuna dobbiamo morire perché vivere così proprio non ci sarei riuscito. Ma l’ultimo respiro, giuro, lo tiro assolutamente in modo “non sostenibile”.

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Published inAttualitàNewsVoce dei lettori

Un commento

  1. Luigi Lucato

    E’ un problema serio penso che dopo l’ultimo respiro continuerai ad emettere CO2

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