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(Dis)Adattamenti

Quando d’estate torno “a casa” a trovare i miei cari e gli amici di sempre, la novità più importante nel tran-tran quotidiano sta nel fatto che mi ritrovo costretto a guardare i telegiornaloni nazionali, cosa che evito di fare da una quindicina d’anni con grande sollievo psicologico e notevole beneficio della mia comprensione dei fatti dal Mondo. Ma le abitudini cinquantennali di mia madre prevalgono sulle velleità di ribellione di un figlio troppo attempato per recitare la parte dell’adolescente rompiscatole.

La mattina mi godo il rito di andare al bar sotto casa dove trovo una copia del quotidiano locale (bella sgualcita) e una copia del Messaggero (intonsa). Il mood “Amarcord” prevale un’altra volta, e mi ritrovo a sfogliare le pagine del Messaggero come da adolescente sfogliavo quelle di Repubblica, che a casa nostra non mancava mai. In realtà correvo a cercare le previsioni del tempo nelle ultime pagine del giornale, ma l’occhiata alla cronaca la si dava comunque. Ricordo che a quel tempo Repubblica era pacifista, ce l’aveva con gli Stati Uniti, parlava di diritti dei lavoratori e strizzava l’occhio alla Russia. Ne è passata, di acqua sotto i ponti.

Ecco, tra telegiornali e articoli di giornale si ha la sensazione che il mondo stia per finire. “Ondate di caldo record!” … “Aria irrespirabile”… “Una donna è svenuta per il caldo!” … “Allarme rosso per il caldo al Sud, allarme giallo al Nord, ma per i temporali!” siamo all’armocromia degli allarmi climatici evidentemente… Il barista Lele, sconsolato: “ho letto che dopodomani ci saranno 46 gradi” (nel bar ce ne saranno 18 per l’aria condizionata sparata a palla, tant’è che lui si consente la camicia a maniche lunghe).

Esco dal bar, ci saranno sì e no 30 gradi e soffia il maestrale. Più tardi si va al mare, dopo aver preso qualche focaccina al forno giù in piazza pagandole un terzo del prezzo milanese. La spiaggia è sempre dove me la ricordo, se parlassi a qualcuno dell’incontrollabile innalzamento degli oceani mi offrirebbero un caffè in ghiaccio e mi porterebbero all’ombra per farmi riprendere dal delirio.

Tornando a casa una occhiata alle carte dei modelli si dà sempre con piacere, che c’è da contribuire all’angolo del Rescue Team delle previ su CM. La novità delle carte di questa estate sta nella imbarazzante normalità delle configurazioni sinottiche. I geopotenziali in area mediterranea sono alti come da manuale. Le temperature in quota sono elevate al Meridione per l’afflusso di correnti sudoccidentali pilotate dal promontorio nordafricano. Eppure la presenza di anticicloni sull’Europa centro-settentrionale si associa frequentemente al richiamo di correnti nord-orientali sul Mediterraneo, ragione per cui le temperature si mantengono su valori assolutamente normali per la stagione.

Ancora una volta il pensiero corre a quando ero più piccolo, e questa estate dominata dal maestrale e punteggiata di brevi incursioni dello scirocco mi fa sembrare di essere tornato a quelle estati del passato in cui si accoglieva il maestrale con sollievo ma ci si incavolava perché il mare si ingrossava. E quando era il turno dello scirocco, in città si moriva di caldo, ma il mare in compenso era una tavola.

Quando la domenica, oggi come allora, si resta in città “perché al mare c’è troppa gente”, affacciandosi alla finestra si nota la presenza di tante persone (tanti turisti) a spasso anche nelle ore più calde: quelle in cui ai miei tempi si rimaneva rigorosamente a casa, all’ombra e a godersi i ventilatori. Per poi uscire dalle case quasi di soppiatto, dopo le 5 del pomeriggio.

Provando a tirare le somme, il tempo atmosferico è quello di sempre, ma sui (tele)giornali si annuncia la morte imminente per troppo caldo. A fronte di questi allarmi fine-mondistici la gente non fa nulla nemmeno per adattarsi ai normali mutamenti del tempo atmosferico o alla collocazione geografica del posto dove si va in vacanza. Ché fare jogging all’una del pomeriggio in una città del sud Italia in una giornata di scirocco a metà luglio è solo l’altra faccia della medaglia del turista che passeggia su una morena alpina in infradito.

Ed è forse davvero questa, la sintesi migliore dei tempi folli che viviamo: se da una parte i media si esibiscono in bombardamenti quotidiani di terrorismo climatico, dall’altra abbiamo smesso di adattarci e di convivere con l’alternarsi delle stagioni, il cambiamento delle condizioni meteorologiche e le caratteristiche dell’habitat in cui ci troviamo. Cosa che la nostra specie aveva fatto nei 200,000 anni precedenti a questi in cui la necessità di adattamento ha lasciato il posto alla fede nella “vera scienza”.

Perché sembrano essere proprio questi, i succulenti frutti di questa climatologia ormai assurta a “scienza consolidata”: siccome avremo il fresco d’estate a luglio nel Mediterraneo limitando le puzzette delle mucche e mangiando farine di scarafaggi, allora perché preoccuparsi di mettere un cappellino quando si esce di casa all’una del pomeriggio?

Male che vada si va da Lele, a prendere il caffè in ghiaccio con l’aria condizionata a 18 gradi. La morte per caldo può ancora attendere.

 

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Published inAttualità

11 Comments

  1. Luigi Mariani

    Caro Massimo,
    anzitutto ben tornato a bordo.
    mi richiamo poi alla tua frase “abbiamo smesso di adattarci e di convivere con l’alternarsi delle stagioni, il cambiamento delle condizioni meteorologiche e le caratteristiche dell’habitat in cui ci troviamo. ” per ricordare a te e ai lettori che giusto un anno fa ci trovavamo a commentare la tempesta di vento che aveva abbattuto moltissimi alberi a Milano: non so dire se sia stata la peggiore tempesta degli ultimi duemila anni, posso solo dire che in effetti è il vento più forte registrato a Linate dal 1973 e che inoltre in città giocano un grosso ruolo gli effetti di incanalamento, per cui un vento massimo di 90 km/h diventa magari di 120 nei canyon urbani più esposti. Come chicca aggiungo che leggendo le “cronache varesine” di Giulio Tatto che coprono il periodo 1540-1620 o giù di lì si trova la descrizione di una tempesta di vento estiva che il 26 agosto 1609 a Milano abbattè una quantità enorme di alberi, a riprova del fatto che temporali e foehn sono all’origine di un pericolo costante per le alberature urbane della città, pericolo che si trasforma in rischio se le alberature stese sono rese vulnerabili dall’incuria nella gestione delle stesse (in calce riporto la citazione esatta).
    A fronte di ciò la logica del buon padre di famiglia richiederebbe di fare quelli che tecnicamente si chiamano tagli di ritorno (*) e cioè di ridurre in altezza alberi esageratamente alti e che per di più godono di pochissima terra, per cui l’effetto di ancoraggio delle radici è oltremodo precario. Peraltro si tratta di alberi che avendo poche radici (e quelle poche rese malandate per attacchi da funghi patogeni come l’armillaria) rischiano di cadere a ogni episodio di foehn alpino (e di foehn a Milano abbiamo 24 giorni l’anno) o a ogni temporale estivo, e c’è solo da augurarsi che a fronte di tale realtà incresciosa non ci scappi il morto.
    Ora se fai un giro a Milano:
    – ti accorgerai che non c’è stato alcun taglio di ritorno e che gli alberi potati l’inverno scorso svettano più alti dello scorso anno
    – vedrai che le piantumazioni fatte sul tracciato della nuova linea metropolitana hanno previsto vasche di dimensioni minuscole (25-30 cm di terra di coltivo poste sopra al “magrone”) e che in queste vasche sono stati posti a dimora dei poveri alberi, il che dimostra ancora una volta che l’albero per il milanese medio non è un essere vivente ma un complemento d’arredo
    – vedrai anche che quale “pirla” ha deciso che l’erba nei parchi pubblici non dev’essere tagliata perché è tutta biodiversità…., per la gioia dei nostri cani e dei nostri concittadini, visto che fra l’erba si annida di tutto, dalle bottiglie rotte dai vandali che imperversano in città alle zecche (ma anche questa è biodiversità…).
    In compenso il municipio ha istituito un comitato per la gestione della crisi climatica.
    Qual morale trarre da tutto ciò? Che alla grassa borghesia milanese non interessa per nulla l’adattamento; molto meglio la demagogia gretina della “crisi climatica”, tanto in vacanza al mare o ai monti ci si va comunque, magari con il jet privato.
    Luigi

    PS2 (dalle cronache varesine di Giulio Tatto): 27 agosto 1609 – la giornata è stata tale che non posso non tacerla, hebbe essa inizio alle sette hore di notte et alle nove sequì con estravaganza, venne con lampi tuoni e saette e sì gran furia dei venti che pareva s’udissero i strepitti del teremotto […] Nella città di Milano fu tale che diede un guasto irrimediabile, estirpando particolarmente iniffinte moltitudine di piante cosa che indusse non minore meraviglia che spavento et timore universale

    (*) più saggio ancora che far tagli di ritorno sarebbe sostituire le alberature urbane troppo alte e/o con troppo poca terra o ancora affette da malattie con alberi più piccoli o con cespugli. Vallo però a spiegare ai milanesi, che si incatenano agli alberi per impedirne l’abbattimento (non per niente il termine “pirla” nasce qui e non in Sicilia…). In ogni caso penso che un’amministrazione seria dovrebbe avere il coraggio di operare scelte razionali e di spiegare le stesse ai cittadini.

  2. Fernando

    Dimentichi di citare i laghi che si prosciugano (Pergusa, per non perderci troppo in ricerche..) a causa dell’ACC (ma non era AGW??) o dei ghiacciai che si ritraggano, restituendoci “fasti” del passato (evidentemente prima il ghiaccio non c’era, altrimenti non si ritrovavano resti umani, animali e antiche attrezzature per curare la terra!), ovviamente senza farci notare che Pergusa non è un vero lago, ma una sorta di palude, che si “ritrae” spesso (sembra, ripeto sembra, che accada in “accordo” con i cicli solari e le temperature, spesso, a queste collegati, e non gli è mai fregato nulla della CO2!). Ma si, in Sicilia ci godiamo temperature anche sotto la norma (31°C la massima del giorno è storicamente poca cosa) e i notiziari locali che ci ricordano che l’acqua sta per terminare (sarà volata nello spazio a non udire/leggere amenità della stampa asservita).
    Climate Monitor, grazie di esistere.

  3. Claudio Giorgi

    Abituato da bambino a stare in cantiere con mio padre, l’estate in Calabria, cosa sia il caldo lo ricordo MOLTO bene. Erano 50 anni fa, fortunato chi poteva permettersi un ventilatore, il condizionatore non stava nemmeno nei libri di fantascienza. Bruciava sempre tutto l’Aspromonte (adesso in confronto è una bazzecola). Guareschi descriveva le sue parti dicendo “Cose che succedono là, in quel paese strampalato dove il sole picchia martellate in testa alla gente”. Sui giornali di questi giorni c’era sempre la foto del tizio che aveva cotto un uovo al tegamino sul travertino di un qualche monumento di Roma, scegliete voi quale. Ci adattavamo.

  4. Alessandro Barbolini

    “ SCACCO MATTO ”Vi ricordate ?ma se sembra L altro ieri ! Ma si la spiaggia di casalborsetti , proprio qua dove tutto ha avuto inizio la mia ispirazione nel raccontare la più grande sceneggiata che potessero raccontarci ..io ve la sintetizzo nei LIMONI DI HELSINKI perché rendono a pieno L assurdo che ci vanno martellando continuamente , compreso L innalzamento dei mari,anche se a mio modestissimo parere piu condannati a un deserto di padana ..è così da questo luogo che sembra ai margini della movida eccellente romagnola ho preso carta e penna e mi sono improvvisato un meteosconfinato indignato ..è da qui che riparte tutto anche se non ci siamo assolutamente fatti mancare un week and , , nel magnifico lago di Garda con i suoi incantevoli paesaggi e le sue spiagge cristalline tipo la mitica Jamaica beach un angolino caraibico conficcato nel nord Italia anzi nel nord della penisola di sirmione con le sue particolari lastre di pietra , unica nel suo genere da vedere assolutamente una volta nella vita ., nel frattempo siamo incuriositi dalla trovata dei villini in collina una rincorsa per sfuggire al mare che si mangerà in un futuro lontano secondo i massoni del clima pazzo , le terre della nostra valle padana ..Alessandra scherzando mi pone la domanda o scappiamo in collina o compriamo la barca .., L estate più calda di sempre è uscita di scena da settimane , sebbene abbia dato gli ultimi assaggi in svariate località , giusto in tempo per archiviare leggende metropolitane climatico scientifiche della intrigosa barchetta sotto casa , che in piena notte in pieno sonno il rumore dello spazzaneve mi sveglia di botto ricordandomi all istante che la mia stagione più osannata è decollata ..ma la mattinata all Alba si rivela in fretta essere il primo fiasco meteo del inverno ..il tipico due di picche..tanto rumore per i oramai classici 5 cm ..diventati da tempo il classico bottino da bollettino della neve da morti di fame ..allora si ricomincia a cavalcare nostalgie e ricordi un misto di vissuto su realtà e previsioni Eh già ..me li ricordo come fossero ieri ..quelli erano i tempi d’oro delle supreme invernate DOC e della meteo , un appuntamento quello quotidiano pieno di trepidazione per me , fissato in quei innocenti anni ottanta ,di queste previsioni annunciate e divulgate con la classe, gentilezza e maestranza dei tre messaggeri delle nuvole .gli ambasciatori dell aeronautica i quali in 4 minuti di vera televisione ci raccontavano l’infinità lotta tra il famigerato ciclone islandese e il famoso anticiclone delle Azzorre , quello delle estati non folli come oggi, piantonato in quei tempi nel nostro paese affossato in mezzo al mediterraneo in balia delle oramai remote incursioni da Rodano condottiero e infiltrato di irruzioni fredde da pieno manuale invernale ..il famoso minimo sul alto Tirreno ,il Genova low, che invorticava questi fronti numerati su quella lavagna magnetica piena di fascino misterioso , dove la rincorsa infinita al bello o brutto tempo era la routine conclamata ..il barometro aneroide come sigla al famoso che tempo fa era la mascotte seriale impeccabile ..poi compariva l immagine satellitare da quel Meteosat che fotografava la scenografia a tutti gli effetti ..nel frattempo cresceva L attesa per sapere che tempo avrebbe fatto l’indomani ..un domani subito rivelato con la cartina con le scritte e simboli ..quando il grande Andrea baroni spiccicava il cristallo di neve o la scritta sul mio territorio l’estasi era totale ..quelli erano tempi i quali il giorno dopo il tempo era quello e se non lo era poco ci mancava ..dall altra parte rincarava la dose il meteo 2 a quei tempi previsioni all avanguardia computerizzate con simbologia grafica affascinante con quel sottofondo da puro cinema ..per poi passare alle pionieristiche previsioni settimanali attese nella famosa linea verde alla domenica mezzogiorno illustrate da Marcello l’offredi un altro meteomen vero non come quelli di quest’epoca alla rincorsa di notorietà e di sensazionalismo usa e getta , scartati e sostituiti dalle inutili meteorine fallite icone prive della minima nozione geografica ..quei tempi erano di alto livello divulgativo ..ricordo le cartine che mi creavo io stesso ..mi disegnavo i simboli le scritte i fronti le isobare e ci coloravo pure i simboli con quelle freccette che buttavano lo scirocco o la tramontana addosso alle Alpi il più delle volte coperte da cristalli di neve con la celebre scritta nebbia piazzata nel bel mezzo della val padana ..poi c’era anche quel simbolo del temporale che d’estate ci piombava addosso come un concorde sulle mie terre natie..un giorno ricordo che addirittura riuscii a telefonare niente meno che al bernacca famoso che trovai cordialissimo e che porterò per sempre nelle mie pazzie dovute a questa immane è unica passione…e chi se lo dimentica la celebre famosa previsione del mio meteorologo preferito in assoluto il mitico andrea baroni quando annuncio il famoso inverno del 1985 l,indimenticabile ondata glaciale dalla siberia che ci regalo metri di neve e temperature di oltre 20 gradi sottozero ..il polo nord era su di noi ..è da quel evento di quei anni che decollo la passione sfrenata per un hobby la meteo divenuta sempre piu in declino specie da quando il terzo meteomen guido caroselli relegato ad orari vergognosi lascio e fini la gloriosa rubrica per eccellenza del meteo..oggi giorno seppur inondati di dati non saremmo cresciuti cosi appiccicati a una scienza al limite del poetico antico e futurista ,complici anche le stagioni di casa piu consone che ad oggi relegate a macchia di leopardo o cicliche ..da vecchio rimbambito di meteorologismo non mi sarei mai aspettato una declino e disfatta cosi assurda per questo genere sintetizzato da inutili applicazioni in mano a business e da un sistema modellistico caotico che nonostante i progressi non ha per nulla migliorato l,evoluzione della scienxa…il fuggi fuggi generalista svenduto al privato nel copiare il sistema francese e americano o inglese ha devastato il prestigio oramai in mano ufficiosa solamente all aeronautica militare ….mi sfugge anche le infinite telefonate all,allora sip sulle previsioni meteo.. regionali ….in quel tempo scandito da stagioni cosi come le abbiamo captate con estati bollenti e temporalesche autunni piovosi con le piene di allora come oggi non dipinte come lo sono in questo momento mediatico a senso unico..eroi mitologici grechi rimpiazzati ai tradizionali anticicloni e depressioni ..termini meteo stravolti dall audience del catastrofismo ..dal caronte arruolato al al dismesso e dimenticato rodano .quello che era un complice dell altro latitante russo siberiano che ci trasportava i bianchi giorni della nostra infanzia arricchita dai paesaggi polari..le mattine del buongiorno di mia mamma che mi diceva guarda quante stelle che ci sono in cielo ,poi prendendomi in braccio rimanevo estasiato dalla bellezza subblime del paesaggio reso molte volte ancor piu unico da quelle galaverne dovute al persistere del anticiclone russo, una delle figure piu rappresentative dei veri volti del inverno ,quelli che ti sembra di essere nelle terre polari di babbo natale della scandinavia del nord america il canada ..o in quei film natalizi pieni di neve..paesaggi atipici per noi a un passo dalla fuocata sahara ma che ci ha fatto sognare molte giornate con lo spazzaneve sulla strada di casa…babbo natale a corto di ghiacci sottocasa nella rappresentazione dei sostenitori e seguaci del cambiamentio climatico , quelli della barzelletta della pizza non lievitata per colpa del climate change quelli che ci vedono da decenni spacciati condannati..noi col mojito e limone di helsinki in mano che lo sorseggiamo allo chalet di cervinia ..noi che assaggiamo i sughi dell uva di groenlandia a casalborsetti la nostra famosa prima vacanza da sconfinati appassionati di meteo io con alessandra ..dove il ghiacciolo si sciolse a zero gradi farenhait sulla spiaggia protetta da quei ombrelloni colorati , con in sottofondo musicale alla radio la “ felicità puttana” dei thegiornalisti e da quel anemometro impazzito improvvisamente veloce come un Boeing 747 per quei innocui cirri in transito sul cielo …per non parlare del indimenticabile gelato gustato in quella gelateria conficcata su quello scoglio una sorta di molo e poi con quel frullato di pesche canadese ..noi che ce ne potremmo andare a sciare in uno sperduto sperone in centramerica ..noi che il gatto della neve è lha arrugginito e fermo da tanti inverni ,non si capisce dove …ricordate i famosi camion che rifornivano le piste da sci in valgardena quando a corto di neve la andavano ad importare dall austria seppellita da bufere come del resto tutto il versante estero delle alpi ..i famosi 5 cm prima del san gottardo ..e i due metri all,uscita dello stesso tunnel ..orografie dimenticate dal modellismo sinottico dei miliardari computer profetici istallati da reading il potente ecmwf a bologna terra scomoda per le previsioni ..luoghi fuori dal mondo non gettonati come l,alta toscana la liguria il triveneto o il resto dello stivale…liguria a proposito sconvolta da smottamenti come da copione e non da clima che cambia ..ho memoria di tanti fattacci analoghi accaduti in recente passato ….e in effetti la tv ci racconta il disastro anche stavolta sempre peggio dello scorso avvenuto ..bollettini di cronaca climatica etichettati come la solita catastrofe climatica dovuta alla ford fiesta dei miei genitori o che ne so ,del fugone per fare la conserva destate mentre quelle di oggi prigioniere del caldo sempre piu ..aree del pianeta a fuoco dovute al gw armato dagli incendiari..foreste devastate fino al 2030 dopo l,ennesima vetrina comica del immancabile conferenza annuale sul clima con tanto di scioperi mascotte e attivismo indottrinato dal utopica rivoluzione verde ..calotte staccate, orsi ridotti alla fame ,infiniti di spot da ultimo giorno rimandato all infinito dai decretori dell ora x ..iceberg in avaria grandi come qualsiasi indefinito staterello inquisiti per l,inceppo della corrente del golfo ,quella che ci garantisce i limoni a sorrento..quella che non fa ripiombare tutta l,europa in una nuova PEG..tante cause in gioco in un sistema caotico dove l,asse terrestre i vulcani e il sole hanno i loro effetti …ma non per i disfattisti ,quelli che hanno messo nel dimenticatoio la controparte tipo rubbia o zichichi vittime del pensiero unico….e pensare che nel 1968 Adriano Celentano con “ azzurro “ cercava un po d Africa in giardino tra l oleandro è il baobab, come faceva da bambino, E gli sembrava all oratorio tanti anni fa con tanto sole.. nel frattempo alessandra mi fa notare come i veri inverni al nor italia quasi somparsi siano presenti sulle aree adriatiche dell italia ,infatti da ancona in giu tanta neve sta seppellendo quelle zone ..mannaggia,bastava solamente poche centinaia di km per il minimo e anche modena sarebbe stata presa in pieno ..tipo l,indimenticabile febbraio 2012 il remake dell intoccabile 1985…..sarebbe bastato il famigerato ponte di weijkoff ,oramai la nostra ultima spiaggia per vedere nevicate decorose in padana stile old…acora una volta le alpi ci hanno messo lo zampino nel deviarci il malloppo da neve ..quelle alpi amate e odiate ..uno studio racconta che ogni inverno le montagne di saint moritz ci depistano 3 grosse occasioni nevose ….ma il vero grande freddo viene da est dalla siberia troppo lontana per essere pescata dal solito minimo in avaria in centro mediterraneo dal massimo di 1050hpa piu in mongolia che in russia …affondi dalla groenlandia parati dall arco alpino rimbalzati in piena spagna col pienone da neve ..poi dicono che l,invidia è una brutta bestia..alessandra mi sorride e mi bacia appassionatamente ,anche a lei ho trasmesso questa mia mania per la neve dilagata inevitabilmente alla meteo…cosi dopo tanto tempo decidiamo di concederci un altra vacanzuccia stavolta in valle d’Aosta a un passo da Courmayeur..lo chalet ci da il benvenuto con lo sfondo del imponente monte bianco..per domani le capre norvegesi di yo window prevedono tanta neve qua e là voglia è tanta visto gli ultimi inverni fallimentari della nostra fog land ..in più essendo la mia unica APP che ho e che seguo mi fa doppiamente piacere , nonostante resti ancora affascinato dall antico barometro a lancette che ha sempre ancora oggi il suo perché….mentre ceniamo a lume di candela con romanticismo alle stelle deliziatoci dall intensa nevicata in atto da qualche minuto ..siamo letteralmente senza parole tanto la magia del paesaggio può dire ..si potrebbero scrivere milioni di poesie tanto un paesaggio così può suggerirti, impreziosito dagli allestimenti natalizi con le musiche inerenti tipo la famosa last christmas degli wham un inno al bianco Natale ..la serata finisce in balia tra coccole e baci e una tv che racconta le Alpi sepolte dalla neve ..la Spagna con 20 gradi ..la Finlandia con un clima primaverile degno da limonata di Helsinki e la prima grande bufera nevosa sulla costa est degli states il tutto completato dalla California al mare .. l Alaska al sole e L,Argentina con 38 gradi ..la loro estate più calda di sempre..la mattinata è artica – 8 gradi e neve intensa , misuro 35 cm gli spazzanevi sono tantissimi sembrano le code sul autostrada che incroci quando si va in estate nella capitale degli ombrelloni …Alessandra ghiotta come me di cioccolata calda la quale non può mancare in questi sconfinati luoghi polari a un passo dalle nostre miti terre dai inverno insapore , fa il bis osservando l, immenso pupazzo di neve in fase di sviluppo contemplato dai ragazzetti come lo ero io in quei lontanissimi anni di inverni innocenti non ancora sdoganati o spezzettati come oggi sono …nel frattempo stanno chiudendo la vetrina del summit climatico annuale vicino a cortina d Ampezzo in balia di una valanga cosa la quale se non fosse tragica sarebbe comica..all improvviso la nevicata si ferma ..il paesaggio è da cartolina gli alberi tutto ..noi trasfertisti della neve siamo in paradiso cosa che solamente uno che ami il candido silenzio del inverno può c capirci ..nel frattempo la temperatura sale si finisce a 6 gradi soprazero un vero colpaccio inaspettato rincarato dalle solite battute climatistiche da parte di qualche sicuro credente di un mondo più caldo mascherato da improvviso e antico libeccio, per non cadere nella ormai notizia vecchia della Groenlandia mezza sciolta ..ghiacci che vivacchiano solamente nel bosch di cucina …nel frattempo il meteosuisse lancia l allerta bufere sul loro versante ..molte volte gira così , cervinia con poco manto nevoso ,,zermat dall altra parte del cervino , seppellita .. ma tanto a questi imbambolati chi glielo fa capire che esiste anche un aspetto orografico , sono troppo chiusi nel loro verdetto finale uno tra questi in un domani coi limoni di Bolzano , scoop da fare andare nel pallone l intera penisola Sorrentina e tutto Helsinki..poi l , incognita vulcani nemmeno la prendono in considerazione tanto sono inchiodati dai gas serra quello che ci ha tolto nebbia neve temporali freddo e caldo democratico di quando i miei tre meteorologhi preferiti di 30 anni fa non ne sbagliavano una di previsione e dove ancora non c’era la corsa all oro della previsione a 10 giorni quella che ha contribuito a portare sul baratro questa branca scientifica ..sostituita dallo sciacallaggio climatico mediatico sempre sul pezzo in primo piano per creare terrore ambientale manco ce ne fosse ancora bisogno..colmo dei colmi la immancabile tv del locale puntata su focus con la fine del mondo annunciata ..tutto ciò accelera la voglia nostra di ripartire ma senza non aver assaggiato il famoso caffè di bergen ..in un attimo mi riemergono i vecchi ricordi di quando andai con mamma e papà in questi luoghi nel 85 dove andammo pure a chamonix e sul mer de glacé uno dei tanti ghiacciai recensiti come in fase di sparizione ..lacrime di felicità e ricordi si mescolano sul mio viso risollevato dalla dolce Alessandra che abilmente mi reindirizza la mente al paesaggio di fiocco di neve..nel frattempo la nebbia si impadronisce del suo quartier generale e ci fa strada dal Monferrato fin verso casa ..erano anni che non venivamo cerchiati da essa in maniera così fitta ..il tutto nella ricerca del siberiano sempre disperso ..un Europa in balia del Atlantico nota stonata da parecchi anni , editoriali infiniti sgranocchiare ipotesi retrograde impossibili se non per la categoria dei più impenitenti illusi ..i classici attira click quelli che nevica da novembre a marzo ogni 10 giorni quelli che hanno buttato là meteo nel ridicolo molti di quelli cresciuti col meteo genuino e garbato di quei anni irrimediabili ..totalmente e lontani anni luce dai rounge di lotta tra il modello europeo è americano a suon di emissioni modellistiche dove non si capisce dove finirà un minimo strategico ..al ritorno verso casa vediamo l, antenna dismessa da anni nella ricezione del Meteosat anni fa .nei anni 80 una nota tv della zona antenna uno mandava in onda le immagini satellitari con sottofondo musicale.. la nebbia si rinfittisce e in soprappensieri e chiacchiere mi ritrovo sul autobrennero la famosa strada che porta a Ortisei la celeberrima località dolomitica con le sue fontane ghiacciate , ammirate da Alessandra dal cellulare grazie alle spettacolari web cam e dai droni , gli elicotteri in miniatura di quest epoca iper tecnologica per non citare l,incastonato brillante lago di carezza….a questo punto finiamo a peschiera dell Garda , gioiellino dell antica serenissima coi suoi 15 gradi che danno sensazioni di primavera anticipata ,sebbene il famoso “Vinessa” sia in agguato e pronto a soffiare impetuoso sul lago …chissà come mai anche stavolta non ci facciamo mancare la mitica cioccolata in tazza al “ bell arrivo” un bar ristorantino attaccato tra il lago e il Mincio ..il quale mi recavo spesso con mia mamma a festeggiare i miei recenti ultimi tre compleanni anni fa e pure l ennesima capatina nella penisola di catullo col suo affascinante castello coi suoi cigni …Alessandra mi punzecchia per la milionesima volta sulla meteo dicendomi che è in arrivo in Emilia tra tre giorni un blizzard ..tre giorni si può cominciare a ragionare ma essendo neve bisogna vedere come si posizionerà il mulinello per poter pescare il bolide freddo in arrivo dalla Finlandia la terra gelida dei limoni di Helsinki…mentre termino la gustosa cioccolata do un colpo d occhio alla web cam del passo dello Stelvio che mi stuzzica ancor di più la voglia di neve che ho…ora piu che modellistica arrampicata come sovente oltre i 5 giorni canonici si va di nowcasting visto l,approssimarsi del evento sponsorizzato e rimbalzato dappertutto quasi si paventasse un remake del 2012…..finalmente la casa dolce casa ci riaccoglie in bilico tra un libeccio che rovina la galaverna nebbiosa precedente il minimo sta arrivando ..il frantoio simbolo della mia frazione dove mio padre ci ha macinato ghiaia per quasi 40 anni usando ruspe e camion si intravede tra i pini da dove risiedo ..nuovamente il passato ribussa alla mia memoria piena di ricordi di fatti ed eventi meteo accaduti come le piene del fiume panaro ..dimenticate dal sonnambulimo indotto dai salvamondo, quelli del riscaldamento glo balle ..quelli di un globo arrostito come le patatine fritte ..quello dell orsetto della coca cola ….la mattinata parte col piede giusto con una fitta nevicata con vento teso .con il barometro in picchiata ma un rinforzo inaspettato..il mulinello sta schizzando come sempre nello jonio la sua allergia al rodano testimonia e certifica gli inverni da disfatta nel valpadanismo ..tutto si risolve in 10 cm miseri di neve paesaggio da favola ma tutto affondato giu nella terra dei trulli oramai i rappresentanti della neve in pianura in italia…ancora una volta lo strombazzare del sensazionalismo ha inghiottito ancor di piu nel ridicolo una meteo gia condannata da questa gente al baratro o alla comica ….tira una brutta aria qua nei capoluoghi della nebbia di don camilllo ,i quali per vedere un inverno decente, oramai ce solamente da sognarlo …capodanno apre con una giornata azzurra tipo la canzone famosa di celentano la preferita di mia mamma ..decidiamo di fare una capatina sulle nostre montagne ,dopo tante trasferte l,indignato meteo con la sua dolce alessandra ritornano al monte cimone il rappresentante dei monti di casa nostra …anche qua ci sono scappati 30 cm di neve e pensare che lo scorso inverno ne ha fatti due metri e due metri e mezzo la sconfinante abetone ..la ciclicita del meteo e clima in ogni parte del globo come un immenso puzzle ne sono la prova schiacciante….vedere inverni al limte del fallimento quasi si sembra di essere artemio il protagonista del film .il ragazzo di campagna .anche questo primissimo giorno del nuovo anno sta giungendo al capolinea ,incredibile come in linea di massima non si discosti come differenza climatica dai lontani anni vissuti in passato sempre grami di neve sotto a natale momento strategico per gli amanti della dama bianca pubblicizzata dai meteomen tutti gli anni …colpa del hp russo troppo lontano ..del azzorriano troppo sulle sue in pieno atlantico ..fatto sta che non posso negare nel mio giardino di casa paesaggi nevosi sempre piu latenti a differenza di tantissime altre arre del mondo in balia di bufere ….un ultima cioccolata in tazza non puo mancare qua, in attesa della osannata nuova estate piu calda di sempre prossima, al famoso palm beach a casalborsetti e quel famosissimo bacio sul molo col famoso gelato piu schic di tutti i tempi il LIMONE DI HELSINKI consigliato a tutti… alessandra su you tube mi fa notare un video sulla famosa previsione di baroni quando annuncio la grande nevicata del 85, emozioni allo stato puro ,rovinate dal nuovo bollettino meteo di quest epoca ..nuova neve prevista tra 5 giorni ,,i soliti annunci che mi fanno indignare da tanti annl …troppi gli anni di meteo e climatologia degradata da incompetenti assoluti senza memoria…….la mia decisione è diventata irrevocabile ..con questa meteo di oggi non ci voglio piu avere a che fare ,nemmeno da semplice appassionato ..le delusioni sono diventate troppe .l,indignazione ha toccato il limite….mi va stretta anche essere etichettato negazionista solamente perche affermo che il clima ha sempre mostrato le sue pazzie dalla notte dei tempi ..che ci sono archivi storici che documentano eventi estremi anche in epoche lontane , senza addirittura tirare in ballo perfino le pitture di artisti vissuti in periodi di parecchi secoli fa che le raffiguravano , quando ancora il TIR che trasporta la nostra coca cola non aveva causato lo scioglimento di tutti i cubetti di ghiaccio del Polo nord ….nel mondo disordinato e distratto dai catastrofisti qualcuno ancora non si è accorto che L Antartide ha toccato il record di freddo sfiorando i – 80 gradi .cavalcano il pretesto dei cambiamenti climatici sopperendo alle loro negligenze sul territorio perche incapaci di azioni nel fare seriamente fronte a calamita del tutto naturali ..peccato che questo cialtronismo mediatico è inarginabile—buon proseguimento a tutti …mi auguro e auguro stagioni come credete voi janche se una regola non ce ,ma non ve lo diranno mai ,perche essere scomodi anche in questo settore è diventato di dominio pubblico ..non avrei mai pensato che ci saremmo ridotti cosi,,noi che ci siamo cresciuti con la passione nel sangue ..attaccati a una finestra per vedere come proseguiva una nevicata ..non mi sarei mai aspettato una meteo che sopravvive di falso sensazionalismo tipo un ondata di caldo feroce prevista la prox settimana o una forte ondata temporalesca che ci colpira o la consueta ondata di gelo onnipresente ogni anno alla viglia invernale ….come si rimane senza parole di come sopravviva la climatologia ridotta a puro catastrofismo come un mondo in parte sommerso ..ghiacci fusi in ogni angolo del mondo .i nostri famosi LIMONI coltivati a HELSINKI .—è stata una grande passione la mia sul limite della pazzia tanto mi ha catturato ,,ma questo marciume che impera ovunque me lha fatta andare in soffitta ..mi dispiace perche un vero hobby non cade mai ..ma i tempi sono maturati….lo devo ammettere ,questa idea nasce come una provocazione al disordinato paradosso dell assurda trovata sul clima ,,mi sono sbizzarrito nel percorrere un viaggio di luoghi e ricordi nel testimoniare la differenza sempre affascinante del tempo da un luogo ad un altro ,legato alle diverse aree al quale li distingue ..erano anni che volevo buttare giu ,giusto quattro righe sfogando anni di meteo ..poi un giorno nella noia piu totale l,illuminazione mi ha fatto decidere di scrivere questi due libri ,il primo improntato in un proprio viaggio …questo condensa il tutto tra un ieri catapultati da quel gran capolavoro dell estate “ vamos a la playa dei righeira,un oggi e un domani ,,vivendo da nostalgico fino all ukltima spiaggia quella del ritrovarsi un indignato …con questa sera finisce veramente piu che una giornata ,,un periodo …per fortuna ….alesssandra mi sta chiamando…..questa volta la cioccolata in tazza me lha preparata lei.

  5. Mi sono sempre chiesto con che criterio si misuri la temperatura media del pianeta: ad esempio la temperatura ai poli dovrebbe essere più “pesante” rispetto a quella del Sahara? (o viceversa). In più non viene mai dato un intervallo di confidenza o un’incertezza di misura specie sulle serie storiche (come facciamo a sapere la temperatura di 200 anni fa? Carotaggi? Quanto sono attendibili? Al 100%? È possibile che pochi decimi di grado rispetto agli anni ’90 siano le cause di eventi estremi? Chi può rispondermi?

    • Ivan

      La redistribuzione del calore su questo pianeta muove in modo tale che le anomalie positive o negative stiano ai poli ( radiativamente perennemente in deficit ) rispetto alle fasce intertropicali ( radiativamente perennemente in surplus ).
      In tal modo il riscaldamento globale opera in modo da ridurre il gradiente termico tra medio basse e medio alte latitudini e riducendo gli eventi estremi associati alla linea di fronte, come i cicloni extra tropicali per esempio e facendo contrarre verso nord la linea media di contatto tra le due masse d’aria, ovvero il fronte polare.

    • Matteo

      Anche solo per superficie i poli ne coprono meno rispetto l’equatore, con il limite (matematico) dei due poli geografici con area nulla, quindi solo per numero di stazioni sono sfavoriti.
      In quanto ai carotaggi per me non é questione di attendibilità, ma di precisione, cioè con quanto errore ricostruiamo la temperatura con i carotaggi o strumenti simili?
      Inoltre, qual è la loro risoluzione temporale?
      Sono in grado di discriminare le stagioni o le singole annate o mediano su decine di anni?

  6. Luca Maggiolini

    Ormai la gente pensa che ciò che interessa a lei deve funzionare a prescindere. Nevica di brutto? Ma io devo andare a fare compere, di solito ci metto 15 minuti col suvvone e anche se ci sono 20 cm di neve, tutto DEVE essere uguale. Che vuol dire che nevica?
    Se voglio correre con 45 gradi all’ombra, il tempo DEVE adattarsi a me, mica io a lui.
    A Milano, due giorni due di caldo da mezzo luglio e a sentire certa gente pare di essere in Dancalia…… capacità di adattarsi e sopportare, zero assoluto…. come quelli che appena hanno un dolorino, giù pastiglioni a manciate, che fanno bene….

  7. Andrea Beretta

    Caro Massimo
    Anzitutto annoto il ritorno di un’estate normale anche qui nella mia Milano, dopo almeno 25 anni (escludo dalla normalità pure il 2013 che ebbe l’andamento opposto ai “mostri” recenti).
    Siamo sempre lì, comunque: per controllare le masse un regime hai un solo mezzo: infondergli paura, suggerirgli lo scenario terribile che accadrebbe se quella paura si concretizzasse, proporre la soluzione (generalmente scellerata) per evitarlo, e naturalmente individuare un nemico che non la segue per canalizzare le scalmane represse. Ed allora ecco le pandemie (che a conti fatti hanno ucciso lo 0,5% della popolazione mondiale), gli allarmi sui populismi, razzismi, […]ismi…fa parte della categoria, anzi forse ne è il capostipite, proprio il negazionismo del cambiamento climatico, o “climate change” che è più “cool”. Perfino la Chiesa è stata arruolata, ed è tutto dire…noi non possiamo che prenderla con divertimento, sapendo che “una risata lì seppellirà”

    • Giorgio

      Il problema è che quelli che davvero hanno motivo di ridere non siamo noi, mi chi dalla situazione ci guadagna alle nostre spalle.

  8. Stefano Piccinini

    La solare logica della realtà contro le farneticazioni climatiche.
    Grazie per lo spaccato di vita reale

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