Questa rubrica è a cura di Flavio
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Analisi sinottica
La carta sinottica del geopotenziale evidenzia sull’Europa la presenza di due cellule anticicloniche principali: la prima alle latitudini subtropicali che dall’Atlantico si protende in direzione dell’Iberia, e la seconda alle alte latitudini con massimi sulla Russia europea. Un sottile ponte anticiclonico collega le due figure sinottiche, incalzato ad ovest da un flusso di aria fresca e instabile in uscita dal Labrador e in seno al quale si articolano due figure depressionarie in azione rispettivamente sulle isole britanniche e sul medio Atlantico. Più ad est, invece, un minimo chiuso di geopotenziale interessa la regione balcanica arrivando a lambire l’Italia meridionale.
La depressione attualmente sulle isole britanniche riuscirà a forzare il ponte anticiclonico citato, scivolerà verso il Mediterraneo orientale seguendo una direttrice NW/SE e andando a rialimentare il minimo chiuso attualmente sui Balcani. Questa dinamica porterà ad un calo generalizzato del geopotenziale sull’Europa centrale e sulla penisola italiana, seppur in mancanza di figure depressionarie al suolo.
Sul finire della settimana, la seconda depressione del citato “treno” atlantico potrebbe riuscire a irrompere sul Mediterraneo seguendo una direttrice più occidentale, con un nocciolo di aria fredda in quota che scendendo dalla valle del Rodano innescherebbe condizioni di spiccata instabilità in particolare sulle regioni settentrionali.
Consigli per il Rescue Team
Il Rescue Team potrà indugiare sui soliti “temporali-bomba” che a inizio settimana interesseranno a carattere sparso la Penisola sotto la forma di fenomeni da instabilità pomeridiana, e sul finire del periodo potrebbero manifestarsi (più intensi) sulle regioni settentrionali italiane.
E a proposito di regioni settentrionali, vale la pena sottolineare che a dispetto di precipitazioni notevolissime (nella provincia di Milano attorno ai 350 mm nel solo mese di Maggio) le conseguenze sul territorio sono state relativamente modeste. Si ringrazi per questo la realizzazione di bacini di contenimento per il Seveso e il Lambro, come la diga del lago di Pusiano, o le vasche di laminazione di Costa Masnaga e Inverigo.
Al di là delle solite liti tra enti locali e relativi rinfacci su eventuali ritardi nella realizzazione di nuove opere simili, resta il fatto incontrovertibile che se si spendono (pochi) quattrini in azioni di mitigazione degli eventi idrogeologici sul territorio, se ne risparmiano tantissimi sui danni apportati al territorio da quegli stessi eventi.
Altro che miracolose “transizioni energetiche”, re-iniezioni di CO2, guerre alla fotosintesi clorofilliana, lotte alle flatulenze bovine e sfide ai principi della termodinamica: bastano pochi interventi semplici e mirati nel campo delle infrastrutture per risolvere gli effetti di millemila presunte “crisi climatiche”.
Previsioni per la settimana
Lunedì nuvolosità in aumento al Nord, a partire dai settori occidentali, con associati rovesci sparsi in transito nella notte in direzione del Triveneto. Generali condizioni di tempo stabile e soleggiato sul resto del Paese con annuvolamenti pomeridiani su zone interne e montuose del Centro-Sud associati a rari, isolati e deboli piovaschi.
Temperature in diminuzione nei valori massimi al Nord. Venti deboli.
Martedì migliora al Nordovest con ampie schiarite, mentre si attardano nubi e rovesci sulle regioni di Nordest dove il tempo migliorerà soltanto in serata. Sulle restanti regioni peninsulari nuvolosità in aumento nelle ore più calde sulla dorsale appenninica con rovesci e temporali sparsi in sconfinamento in direzione dei versanti adriatici e con schiarite più ampie sui litorali tirrenici. Soleggiato sulle isole maggiori.
Temperature in lieve diminuzione sulle regioni centrali dei versanti adriatici. Ventilazione debole.
Mercoledì generali condizioni di bel tempo al Nord, salvo aumento della nuvolosità pomeridiana sui rilievi alpini e appenninici associato a sporadiche e deboli precipitazioni, e ulteriore aumento della nuvolosità nella notte con fenomeni temporaleschi sparsi in Val Padana in discesa dalle Alpi. Sulle restanti regioni peninsulari permangono condizioni di instabilità pomeridiana con rovesci e temporali sparsi sulla dorsale appenninica in sconfinamento in direzione dei litorali adriatici e ampie schiarite su quelli tirrenici. Soleggiato su Sicilia e Sardegna.
Temperature stazionarie. Ventilazione di maestrale con qualche rinforzo sui bacini occidentali.
Giovedì nelle prime ore del mattino temporali sparsi in transito dalle regioni di Nordovest verso quelle di Nordest, seguono schiarite sul Nordovest in un contesto di nuvolosità comunque irregolare, e nuovo peggioramento in tarda serata con temporali sul Nordovest, localmente di forte intensità. Sulle regioni centrali e meridionali peninsulari condizioni di instabilità pomeridiana con temporali in particolare lungo l’Appennino umbro-marchigiano con fenomeni localmente intensi. Ampie schiarite sui litorali tirrenici e isole maggiori.
Temperature in lieve diminuzione al Nord. Ventilazione vivace di maestrale sulla Sardegna, di libeccio sul Tirreno centro-meridionale e di scirocco sull’Adriatico centro-meridionale.
Venerdì generali condizioni di maltempo al Nord con temporali diffusi, anche di forte intensità. Nubi e rovesci anche sull’alta Toscana, segnatamente Versilia. Sulle restanti regioni generali condizioni di cielo poco o parzialmente nuvoloso.
Temperature in ulteriore diminuzione al Nord specie nei valori massimi, in lieve aumento al Sud e isole maggiori. Ventilazione vivace di maestrale sulla Sardegna, di libeccio sul Tirreno centro-meridionale e di scirocco sull’Adriatico centro-meridionale.
Sabato e Domenica ancora instabile al Nord, seppure con fenomeni in graduale attenuazione e concentrati nelle ore più calde della giornata. Sulle restanti regioni generali condizioni di cielo poco o parzialmente nuvoloso.
Temperature in aumento, sensibile su isole maggiori e all’estremo Sud. Ancora prevalenza di maestrale sulla Sardegna e ponente sui bacini occidentali. Si attiva un richiamo caldo sciroccale sull’estremo Sud.
A tal proposito, da abitante dell’isola, ringrazio i “comitati di quartiere” (che erano di un condominio) di Bresso che hanno ritardato per anni la realizzazione della vasca del Seveso a Milano (notare, altro comune!) in quanto avrebbe costituito un rischio per l’igiene, visto che stoccava acqua inquinata. Son stato all’inaugurazione sabato scorso e la vasca, che quando non è attiva per contenere le acque del Seveso è alimentata da acqua di falda (e cioè 340 giorni l’anno, mediamente), era un gioiello. Non paghi dell’evidenza a opera compiuta, i comitati sono venuti perfino all’inaugurazione della vasca lamentando emissioni puzzolenti che raggiungerebbero il loro condominio a 50 m di distanza. Ho fatto il giro di corsa sul bordo della vasca ora aperta al pubblico e sentivo solo il profumo dell’erba tagliata. Senza voler annoiare nessuno, l’esempio è indicativo di come si possa strumentalizzare un problema basandosi sull’ignoranza del popolino, ritardando magari opere importanti o viceversa spendendo denaro pubblico in opere inutili (si vedano i progetti di reinezione di CO2 di cui si parla nell’articolo). Nel frattempo, sarebbe bello che le due o tre esondazioni del Seveso che si sarebbero potute evitare a Niguarda e Isola se l’opera non fosse stata ritardata di anni, potessimo addebitarla ai contestatori, per questo letterale esempio di nimby
Scriveva il buon Leo Longanesi negli anni Cinquanta poco tempo prima di lasciare questa terra che “l’Italia preferisce l’inaugurazione alla manutenzione”.
Si sa, dà lustro ai politici, mentre la manutenzione è così grigia, noiosa; generalmente si svolge lontano dai riflettori e difficilmente porta molti voti.
Bene che in Lombardia siano state fatte opere come quelle citate.
Ehm, diciamo pure che l’affermazione “bastano pochi interventi semplici e mirati nel campo delle infrastrutture” è un po’ semplicistica..
Basta provare a realizzare una cassa di espansione per un torrentello in corrispondenza di un centro urbano addossato alla collina e ci si rende conto che l’unità di misura dei costi è il milione di euro… (arrivare ad una decina è uno scherzo)
Oppure tentare di allargare le arginature di un fiume…
“….bastano pochi interventi semplici e mirati nel campo delle infrastrutture per risolvere gli effetti di millemila presunte “crisi climatiche”.”
Proprio per questo molto meglio “spostare” valangate di soldi dei contribuenti verso soluzioni demenziali e fantomatici benefici che pochi, rispetto a quelle valangate beninteso, ad iniziative ben chiare e definite.
Credo che il massimo del delirio green sia questo: finanziare pale eoliche e batterie per stoccare la corrente prodotta quando non serve, per produrre idrogeno dall’acqua con tale elettricità, che verrà poi stoccato (con consumo di elettricità) per essere bruciato per produrre elettricità.
Bene ma non benissimo.