IL MESE DI GENNAIO 2023
A temperature per lo più superiori alla norma si sono associate precipitazioni in prevalenza superiori alla norma su Nord e Sardegna e inferiori alla norma sul Centro-Sud peninsulare e la Sicilia.
Andamento circolatorio
La carta circolatoria media del mese di gennaio (figura 1a) mostra un debole promontorio anticiclonico africano con asse sulla Penisola iberica e che mantiene sull’Italia un regime di correnti diffluenti da Ovest – Nordovest con lieve effetto favonico sul sud delle Alpi. Coerente con questa analisi è la carta media mensile delle isoanomale (figura 1b) che mostra un massimo di anomalia positiva in coincidenza con l’areale nordafricano e iberico, dominati dall’anticiclone africano.
L’analisi circolatoria giornaliera a 850 hPa (tabella 1) riferita all’areale nazionale evidenzia che nel mese di gennaio si sono avuti 7 giorni con tipi di tempo anticiclonici, 13 con tipo di tempo intermedi e 11 giorni con tipo di tempo ciclonico[2]. In questi ultimi il territorio nazionale è stato in tutto o in parte interessato da perturbazioni, 5 in tutto e che si sono manifestate dall’1 al 3 gennaio, dal 5 al 6, dal 7 al 9, dall’11 al 12 e dal 13 al 21. A tali perturbazioni sono associati i giorni mediamente più piovosi del mese che al Nord sono stati il 5 gennaio con 24,1 mm, il 6 con 20,3 e il 17 con 13,2 mm, al Centro il 6 gennaio con 11,7 mm, il 5 con 10,5 e il 17 con 6,3 e al Sud il 6 gennaio con 11,7 mm, l’8 con 11,2 e il 20 con 8,6.
L’analisi climatologica riferita al trentennio 1991-2020 (tabella 3) evidenzia che a gennaio al Nord piovono di norma 63 mm (6% del totale annuo normale) contro i 79 mm di quest’anno (+25%), al Centro piovono di norma 69 mm (8% del totale dell’anno medio) contro i 59 mm di quest’anno (-14%) e al Sud piovono di norma 77 mm (11% del totale dell’anno medio) contro i 68 mm di quest’anno (-11%). In sintesi dunque gennaio 2023 si è mediamente caratterizzato per una anomalia pluviometrica positiva al Nord mentre al Centro-Sud si assiste ad una debole anomalia negativa che tuttavia va a sommarsi alle anomalie dei mesi scorsi generando un quadro preoccupante soprattutto al Sud ove per il periodo dall’1 ottobre a 31 gennaio (anno idrologico 2024) si è registrata un’anomalia negativa del 39% essendo mediamente piovuti 229 mm contro i 376 dell’anno normale. Sempre con riferimento all’anno idrologico qualche problema lo pone anche il Centro con un’anomalia negativa del 16%, essendo mediamente piovuti 316 mm contro i 377 dell’anno normale. Tranquillizzante è invece la situazione al Nord ove da ottobre a gennaio si è registrata un’anomalia positiva del 22%, essendo mediamente piovuti 481 mm contro i 395 dell’anno normale.
Andamento termo-pluviometrico
Le temperature massime di gennaio hanno per lo più presentato una debole o moderata anomalia positiva (figura 2), ripartita in modo relativamente omogeneo sul mese (tabella 4). Le temperature minime (figura 3) sono anch’esse risultate in debole o moderata anomalia positiva, come risultato di una prima decade in moderata anomalia positiva, di una seconda decade nella norma e di una terza decade in debole anomalia positiva al Nord e al Sud e nella norma al Centro. Ciò è confermato dalla carta dell’anomalia termica globale mensile dell’Università dell’Alabama (figura 4) prodotta sulla base dei dati del sensore MSU riferiti alla bassa troposfera, la quale evidenzia che l’anomalia positiva sull’Italia fa parte di una più vasta area ad anomalia positiva che si estende dal Nordafrica verso il Mediterraneo Occidentale.
La carta delle precipitazioni totali mensili (figura 6) evidenzia anomalie positive o valori nella norma su Settentrione, Sardegna, Toscana e Marche mentre anomalie negative prevalgono sul resto del Paese, salvo anomalie positive a carattere locale. La tabella 4 evidenzia che le anomalie pluviometriche positive si sono concentrate nella prima decade mentre la seconda ha manifestato una sensibile anomalia negativa.
Figura 6 – RR_mese – Carta delle precipitazioni totali del mese (mm)
(*) LEGENDA:
Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore registrato ed il valore medio del periodo 2002-2021.
Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche positive sono evidenziate in giallo(anomalie deboli, fra 1 e 2°C), arancio (anomalie moderate, fra 2 e 4°C) o rosso (anomalie forti, di oltre 4°C), analogamente per le anomalie negative deboli (fra 1 e 2°C), moderata (fra 2 e 4°C) e forti (oltre 4°C) si adottano rispettivamente l’azzurro, il blu e il violetto). Le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate in azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% e giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% .
Figura 5 – DWD climate anomaly – Carta globale dell’anomalia (scostamento rispetto alla media 1961-1990 espresso in °C) della temperatura media mensile al suolo. Carta frutto dell’analisi svolta dal Deutscher Wetterdienst sui dati desunti dai report CLIMAT del WMO [https://www.dwd.de/EN/ourservices/temperatureglobal/temperaturglobal.htm].
[1] topografia media del mese di novembre per il livello barico di 850 hPa
[2] Nei giorni con tipi di tempo anticiclonico predominano gli anticicloni dinamici che danno luogo a tempo stabile con scarsa probabilità di precipitazioni. Viceversa nei giorni con tipi di tempo ciclonico predominano le strutture depressionarie (saccature, depressioni isolate, ecc.) foriere di precipitazioni.
(**) FONTI DEI DATI:
Temperature e precipitazioni sono frutto di nostre elaborazioni si dati del dataset GSOD della NOAA e delle reti dei servizi meteorologici regionali.
Buongiorno,secondo lei in che modo l’esplosione del vulcano Hunga Tonga ha influito sul clima fino ad oggi?
Grazie
Effettivamente Gennaio e parte di Febbrario sono stati dominati da situazioni essenzialmente di blocco, di cui noi, per lo più sotto correnti per lo più nordoccidentali, siamo stati borderline, tra Foehn e refoli dalla porta del Rodano.
Dalla terza decade di febbraio è tornato il dinamismo, come l’incipit odierno temporalesco di questo marzo. La linea di tendenza pubblicata mesi fa su A.S. si è dimostrata sostanzialmente corretta.