IL MESE DI AGOSTO 2023
Il mese in esame ha presentato temperature in prevalenza nella norma e precipitazioni superiori alla norma specie al centro-sud.
Andamento circolatorio
La carta circolatoria media del mese di agosto 2023 (figura 1a) mostra il centro Europa interessato dal regime di correnti occidentali tipico del periodo estivo mentre la nostra area è interessata da un regime molto debole di correnti diffluenti da Nordovest che manifesta una lieve curvatura ciclonica. La carta delle isoanomale che descrive lo scostamento dalla norma (media 1991-2020) del livello di pressione di 850 hPa, evidenzia un’anomalia negativa sull’intero areale italiano ( area in azzurro).
L’analisi circolatoria giornaliera a 850 hPa (tabella 1) per l’areale italiano ha evidenziato la presenza di 18 giorni con regime circolatorio anticiclonico, 6 giorni con regimi di transizione e 7 giorni in cui il territorio italiano è stato in tutto o in parte interessato da perturbazioni, tre in tutto e che si sono manifestate dall’1 al 5 agosto, il 17 e dal 25 al 30. A tali perturbazioni sono stati associati i giorni mediamente più piovosi nei tre macrosettori, che al Nord sono stati il 28 agosto con 39,2 mm, il 27 con 17,4 e il 4 con 8,5 mm, al Centro il 28 agosto con 13,4 mm, il 29 con 10,3 mm e il 4 con 9,5 mm e al Sud il 5 agosto con 3,9 mm, il 4 con 2,9 mm e il 28 con 2,6 mm.
L’analisi climatologica riferita al trentennio 1991-2020 (tabella 3) evidenzia che ad agosto al Nord piovono di norma 79 mm (8% del totale annuo normale) contro i 75 mm di quest’anno (-5%), al Centro piovono di norma 35 mm (4% del totale dell’anno medio) contro i 60 mm di quest’anno (+72%) e al Sud piovono di norma 22 mm (3% del totale dell’anno medio) contro i 55 mm di quest’anno (+144%). In sintesi dunque agosto 2023 si è caratterizzato per piogge nella norma al nord e in sensibile anomalia positiva al Centro – Sud.[2]
[2] Le discrepanze rispetto ai dati riportati in tabella 4 si devono ai diversi periodi di riferimento per le medie (1991-2020 per la tabella 3 e 2002-2021 per la tabella 4).
Andamento termo-pluviometrico
Le carte di anomalia mensile delle temperature (figure 2 e 3) mostrano massime e minime mensili in prevalenza nella norma salvo anomalie positive o negative a carattere locale. Dalla tabella 4 si coglie che tale andamento è frutto di una prima decade del mese in cui hanno dominato anomalie negative da deboli a moderate, seguita da una seconda e terza decade in anomalia positiva da debole a moderata al centro-nord. Per collocare in un contesto più ampio l’andamento termico descritto abbiamo fatto ricorso alla carta dell’anomalia termica globale mensile dell’Università dell’Alabama (figura 4), la quale mostra una lieve anomalia termica positiva al centro-nord che va a costituire una sorta di sella fra due nuclei di anomalia positiva centrati su Penisola iberica e Mar Nero. L’analoga carta del Deutscher Wetterdienst non è risultata invece disponibile.
Le carte delle precipitazioni mensili (figure 6 e 7) evidenziano che la maggior parte dell’areale italiano è interessato da anomalie positive. Si assiste altresì la presenza di salvo anomalie negative a carattere locale al centro-nord (aree in giallo e arancio). Le precipitazioni si sono concentrate nella prima e terza decade del mese mentre una piovosità scarsa ha caratterizzato la seconda decade (tabella 4).
(*) LEGENDA:
Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore registrato ed il valore medio del periodo 2002-2021.
Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche positive sono evidenziate in giallo(anomalie deboli, fra 1 e 2°C), arancio (anomalie moderate, fra 2 e 4°C) o rosso (anomalie forti, di oltre 4°C), analogamente per le anomalie negative deboli (fra 1 e 2°C), moderata (fra 2 e 4°C) e forti (oltre 4°C) si adottano rispettivamente l’azzurro, il blu e il violetto). Le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate in azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% e giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% .
(**) FONTI DEI DATI:
Temperature e precipitazioni sono frutto di nostre elaborazioni si dati del dataset GSOD della NOAA e delle reti dei servizi meteorologici regionali.
Non ricordo più così bene luglio e agosto 2022, notoriamente i mesi di picco di caldo estivo, ma così seppure solo intuitivamente e non certo scientificamente come fanno eccellentemente i gestori del blog, mi pare che, almeno per l’Italia nord-occidentale e segnatamente la Liguria, sia stata un’estate un po’ meno calda e lievemente più piovosa..Ovviamente il meteoterrorismo climatico nostrano non si perita minimamente di operare i necessari confronti, specie se contrari alla consueta narrazione allarmistica.
Gentile Mario
L’estate 22 è stata al Nord Ovest una delle più calde dal 2003 in poi
(a sensazione la peggiore, ma non saprei come valori quantitativi). Inoltre, furono del tutto assenti i ripetuti temporali che hanno caratterizzato quest’annata. Per quanto riguarda quest’anno, invece, peccato solo per la feroce terza decade di agosto (dal 16 al 25 circa) che con temperature massime sempre nell’ordine dei 36/37 gradi ha “rovinato” la media del mese, che poteva risultare molto più fresco. Ottobre è storia recente, ma è un altro mese…mi consolo col fatto che se l’Anticiclone ottobrino si fosse presentato a luglio con questa configurazione, avremmo visto i sorci verdi
Buongiorno.
Nemmeno in MeteoSwiss ( per me utile il suo radar quando svolgo attività outdoor, molto affidabile ) sono cosi esaustivi nel spiegare l’andamento, ad esempio, pluviometrico di un dato mese o periodo, anche se riguarda la Svizzera, la quale, ha in comune con l’Italia comunque vaste aree alpine. Avrebbero molto da imparare dai vostri metodi. La cosa che più mi colpisce sono le risposte banali alle altrettante domande banali che gli utenti rivolgono agli esperti di quel sito. Ma a monte questo, mi è venuto in mente il fatto che la CO2 alla fin fine è il prodotto di una combustione, o comunque, una trasformazione di un processo che comincia da lontano. È proprio qui il punto! Come si puó dire che la CO2 ( la Regina della fotosintesi) fa aumentare le temperature se è un prodotto!!!! Ma cribbio! Ma questa non è nemmeno scienza, è sintassi . Illuminatemi. Complimenti Guido e Luigi per il post super spiegato bene, difficile certo; le tabelle fortunatamente aiutano. Grazie. Ale.
Gentile Alessandro,
grazie per i complimenti: in effetti confezionare questo commento mensile non è banale e invidio sempre molto gli amici svizzeri che hanno una rete meteo nazioni con stazioni tutte uguali e con formati dati omogenei. In ogni caso posso dire che alla base di tutto c’è la mia familiarità con il linguaggio pascal con cui scrivo filtri a non finire per far convergere dati di fonti molteplici e sempre mutevoli verso un unico formato.
Circa poi la CO2, come cultore di scienze biologiche sento una grande empatia per questa molecola che è il mattone fondamentale della vita sul pianeta e che non si merita di essere chiamata “inquinante”. Non posso però al contempo ignorare che si tratta di un gas serra che pesa per il 18% sull’effetto serra complessivo… e poi ci sono i feed-back. In sintesi confesso che mi sentirei più tranquillo se i suoi livelli atmosferici fossero stazionari.
Ma il 2023 non dovrebbe essere l’anno più caldo di tutte le ere geologico-fantozziane?
Prego di rettificare, come se fosse antani…..
Scherzi a parte, dal punto di vista soggettivo, di medio-adriatico vacanziere agostano a Ovindoli, mi aspettavo un resoconto più caldo.
Evidentemente mi sono fatto influenzare dalla narrazione mainstream.
Un caro saluto da una Pescara che risentirà molto poco dell’incipiente allarme per “medusa” (ma chi li inventa questi nickname del Kaiser…) ed al momento, in torre civica segna:
ore 7:37 temperatura 17,2 ed UR pari a 86%.
Stiamo infatti sottovento, ci beccheremo un po’ di Garbino e Ostro.
Una breve pausa, e nuova saccatura con altro iniziale Garbino da noi, forse con asse un po’ più proteso verso il Centro e maggior quantità di aria fredda in quota, ma sono ancora sottigliezze se viste a distanza temporale settimanale.