Recentemente un noto professore mi ha ripreso perchè citavo il climatologo Franco Prodi, dicendo che non è un climatologo perchè studia solo le nuvole! Allora sarà un nuvologo, ma ancora non mi è chiaro chi si può fregiare del gallone di “climatologo” perchè in quest’ottica Giorgi e Navarra non dovrebbero essere considerati climatologi, ma mediterranologi.
Su “Sette” del Corriere della Sera del 26/11/2009 è uscita un’intervista al professore Franco Prodi dal titolo: “L’anticatastrofista”.
Il nuvologo afferma nell’ordine:
- a Copenhagen non ci vanno gli scienziati del CNR ma quelli che ha nominato il ministero;
- il riscaldamento ci sarà ma non siamo certi se sarà di 1°C o 8°C quindi che genere di previsione è mai possibile?
- la spiegazione e la previsione sul clima oggi non ci sono, perchè non si conoscono le nubi, la loro variabilità per effetto dell’aerosol e non si conoscono gli effetti diretti degli aerosol sui bilanci di radiazione;
- sui media viene detto che siccome c’è il riscaldamento globale si deve fare il mercato delle emissioni, ma l’unica cosa chiara è che chi non lo rispetta è avantaggiato e continua a farsi i fatti suoi.
Alla domanda della giornalista : “però ci sono alcuni dati incontrovertibili”, il nuvologo risponde sorprendentemente così:
L’incontrovertibilità dell’IPCC è che se consideri l’effetto antropico tornano i conti, altrimenti NO. E’ una prova debole. Chi conosce il clima conosce anche le grandi fluttuazioni del passato ..l’uomo è industriale da appena due secoli un battito di ciglia per il sistema climatico.
Quindi prosegue dicendo che il 20% delle particelle che costituiscono le nubi sono antropiche, quindi l’uomo sta modificamndo anche la struttura stessa delle nubi in un modo che non conosciamo ancora. Nel frattempo l’ambiente fa schifo, Cina e India non possono continuare a produrre schifezza ed alimentare le brown cloud (nuvole di smog grigio brune) sopra l’Asia adottando i peggiori modelli di sviluppo e i pesci sono imbottiti di metalli pesanti anche in Antartide. Conclude dicendo che:
E’ necessario un approccio globale che affronti i tre poli del problema energetico: energia, ambiente e clima: Non si possono prendere decisioni politiche solo alimentando il catastrofismo.
L’intervistatrice Sara Gandolfi pone l’ultima domanda: “Al Gore sbaglia?”
Il fratello del noto politico Romano risponde:
Quello è un mondo che non mi appartiene dal quale la scienza viene esclusa. Il dialogo fra scienziati e politica internazionale, dovrebbe essere accessoria non dominante! Al Gore racconta scenari possibili ma tutt’altro che certi. Lo dissi anche a mio fratello: il clima è imprevedibile, voi politici preoccupatevi piuttosto di ambiente ed energia, e che la Cina non si chiami fuori.
@Claudio Costa
Di questo passo (vedi la disavventura di Christy), essere definito “climatologo” sara’ un po’ come andare in giro con il cartello “Giocondo”.
Io ci andrei piano 8-))
Comunque: su un noto blog e’ passata che Joe Romm e’ un climatologo (c’e’ anche su Wikipedia) visto che ha scritto un libro sul clima. La realta’ ha evidentemente superato ogni fantasia.
L’impressione e’ che “climatologo”=”credente nell’AGW”. Per gli altri, nisba.
Un po’ come per le conferenze, dove se ci va Guidi allora apriti cielo, se ci va Mariani ci si chiede cosa ci faccia, mentre un meteofilo qualunque con un po’ di esperienza pratica e un paio di “articoli scientifici” come primo nome (e per giunta, di pura osservazione), puo’ andare alle conferenze con Pasini e ovviamente e’ tutto a posto.
Il prof Franco Prodi sarà anche un nuvologo ma insegna fisica dell’atmosfera a Ferrara ed è direttore dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC-CNR).
Qui il suo curriculum
http://www.isac.cnr.it/~nubiprec/CVprodi-ITA.html
Non lo si può definire cliamtologo?
Il TG2 ha appena definito R Lindzen un ecoscettico ( definizione alquanto discutibile) ma soprattutto grande meteorologo, che non mi risulta tra tutti gli incarichi che ha avuto Lindzen.
si vede proprio che la carica di climatologo, è come quella di cardinale, ce ne vogliono 4 per ogni punto cardinale, non di più.
Sempre sul TG2 il climate gate è definito un miniscandalo dovuto allo scambio di email tra ricercatori per suggerirsi come esaltare l’attuale periodo di riscaldamento.
Braviiiiiiiiiii