O meglio, hanno trovato il modo di volare a spese nostre e vostre, di tutti gli altri. L’idea è venuta a Sir David Attenborough, James Lovelock e alcuni altri e non è una idea nuova, anzi ne abbiamo parlato più volte qui su CM: per combattere il riscaldamento globale, bisogna combattere la sovrappopolazione. Oggi però ci spingeremo oltre, perchè leggeremo di come ognuno di noi può seriamente contribuire alla causa.
Fino a ieri noi tutti potevamo compensare le nostre emissioni di CO2 piantando alberi qua e là per il mondo, soprattutto nel sud del mondo. Oggi, noi tutti potremo compensare le nostre emissioni in modo molto, ma molto più efficace, impedendo la nascita di un bambino, soprattutto nel sud del mondo.
Ebbene sì, l’Optimum Population Trust (OPT) ha calcolato che per bilanciare le vostre emissioni, ipotesi, per un volo Londra – Sidney, è sufficiente evitare una gravidanza, ipotesi, in Kenya. Numeri alla mano.
Il vostro volo Londra – Sidney genera ben 10 tonnellate di CO2, l’OPT quindi calcola che sia sufficiente1 :
the 10 tonnes emitted by a return flight from London to Sydney would be offset by enabling the avoidance of one unwanted birth in a country such as Kenya. Such action not only cuts emissions but reduces the number of people who will fall victim to climate change, it says.
Quindi, attenzione, non solo potrete viaggiare quanto vorrete (le vostre emissioni in più saranno compensate da quelle in meno dei mai-nati), basterà investire (ci fanno sapere) circa 4€ in metodi anticoncezionali da regalare ai paesi del terzo mondo o perchè no (aggiungo io) in campagne abortiste, ma addirittura sarete una sorta di salvatori dell’umanità . Impedendo a nuovi esseri umani di venire alla luce, gli eviterete il fastidio di diventare vittime del cambiamento climatico. Come potremmo chiamarla? Guerra preventiva ai cambiamenti climatici?
Un vero successo di civiltà , sostiene il direttore dell’OPT, Roger Martin:
It offers a practical and sensible response. For the first time ever individuals, companies and organisations will have the opportunity to offset their carbon voluntarily by supporting projects to provide family planning services where there is currently unmet demand
In altre parole, per la prima volta ogni singolo individuo, azienda o organizzazione potrà compensare la propria CO2 supportando, su base volontaria, progetti mirati alla pianificazione delle famiglie. L’OPT sostiene che tali progetti sono volontari sia per i finanziatori, sia per gli aderenti. Nessuno sarà costretto a utilizzare metodi anticoncezionali, se non vorrà . Questo rigurgito di libertà ci fa stare più tranquilli.
Il tema della sovrappopolazione è un tema delicatissimo e l’abbiamo affrontato spesso sulle pagine di Climate Monitor, è una istanza che arriva da molto lontano nel tempo. Per una scelta strategica e di convenienza le due correnti (ambientalismo e sovrappopolazione) stanno cercando di fondersi insieme, nel summit ormai imminente di CO2penhagen. Non vogliamo in questa sede affrontare nuovamente il dibattito “sovrappopolazione sì/no”, il nostro intento è darvi uno strumento per valutare bene i vostri futuri investimenti, ricapitolando secondo l’OPT questi sono i costi per non emettere una tonnellata di CO22 :
- Veicolo ibrido: 62€
- Energia solare: 34€
- Energia eolica: 17€
- Riforestazione: 9€
- Contraccezione: 4€ + salvare l’umanità (non ha prezzo)
Conveniente, davvero.
In chiusura, ci sovvengono tre ragionamenti:
1) perchè non regaliamo ad un keniota un biglietto gratuito, Nairobi – Copenhagen, potendo compensare la propria CO2 con lo smantellamento della flotta di Jet privati del green-jet-set?
2) quanti giri del mondo potrebbe fare un keniota, se impedissimo a questi luminari filantropi dell’OPT di mettere al mondo dei figli? Quasi ce ne dimenticavamo, in Occidente già non se ne fanno più di figli, che sbadati, il piccolo di uomo è in via di estinzione, al pari degli orsi bianchi.
3) l’autore dell’articolo qui citato è inglese. Vale la pena ricordare il seguente rapporto:
- Emissioni di CO2 in Inghilterra: 9.39 tonnellate / all’anno / pro capite;
- Emissioni di CO2 in Chad: 0.037 tonnellate / all’anno / pro capite
[…] che sul clima ci ha vinto un Nobel, sia consigliere di Google, o il fatto che i fantastiliardi (e le vite) Â in gioco siano davvero parecchi non c’entra. Deve essere qualche strano bug […]
[…] di sostenibilità , probabilmente per compensare le proprie emissioni, i delegati vorranno distribuire anticoncezionali nei paesi del terzo mondo. Davvero troppo, per un evento definito da alcuni, in modo sinceramente […]
Allora, vede. Lei ha, secondo il mio modesto parere, affrontato il discorso dall’angolo sbagliato (ma può anche essere che io non abbia colto il senso della sua frase). Non c’è alcun problema all’orizzonte, non c’è alcuna catastrofe imminente dietro l’angolo. Quindi. Un conto è se lei mi propone una contromisura per un evento certo. Giusta o sbagliata che sia, avrà il pregio di agire per qualcosa di concreto. Se lei mi propone una contromisura, per un evento tutto da verificare, comincio a pensare che la sua non sia una contromisura, ma una misura ideologica. Non c’è nessun occidente da salvare da niente altro se non da se stesso.
Se poi mi vuole dire che lei è contrario ai proclami dell’UE (95% di emissioni in meno entro il 2050 o giù di lì), allora sono d’accordo. Questo significa penalizzare noi stessi (comunque una minoranza su questo pianeta), non lasciare liberi di autodeterminarsi i restanti 5 miliardi di persone (la maggioranza) di questo pianeta.
CG
Quindi secondo lei ipotizzare un mondo con 9 miliardi di persone tutte con uno stile di vita “occidentale” non sarebbe un problema?
Perchè è quello che vorranno gli ex-poveri: carne 3 volte la settimana, auto, energia, suoli, ecc…
La ringrazio per l’esimio. Per il resto, il mondo è bello perchè è vario, e lei non si è accorto che noi già ci stiamo autopenalizzando (e senza peraltro facendo evolvere niente e nessuno…)
Saluti.
CG
Giustissimo!
Quindi perchè penalizzarci ulteriormente?
Un’idea che mi trova totalmente concorde.
E’ capitato che “l’occidente” (inteso come gruppo di paesi/economie) sia più avanzato dell’Africa. Perchè? Più intelligenza? Maggiori risorse? Boh, non importa, è capitato. Ora non vedo perchè “l’occidente” dovrebbe penalizzarsi andando ad aiutare i paesi africani a crescere economicamebte e a livello di popolazione.
Ormai è andata così, lo spazio scarseggia, qualcuno per forza deve soccombere.
Come dice l’esimio Gravina non si vede perchè i paesi più poveri debbano essere penalizzati con limitazioni sulla produzione di CO2. Bene. Parimenti non vedo perchè un paese evoluto debba auto-penalizzarsi facendo evolvere un altro paese che entrerebbe in competizione con lui nella corsa alla sopravvivenza.
Complimenti! Sopravvivendo in questo modo, ti faccio i miei auguri per riuscire, nonostante il tuo cinismo, a gustarti ugualmente la vita. Retorichetta a parte, la nostra risorsa non è il petrolio o l’uranio. Da quando abbiamo imparato a controllare il fuoco, a far girare una ruota, a coltivare, ad inventare la scrittura, ecc., la nostra risorsa è sempre la medesima ed è la nostra intelligenza. La condizione necessaria affinchè la nostra intelligenza possa effettivamente portare alla risoluzione di un problema è la fiducia di farcela. Ora è evidente che a te, ed ai tuoi amici, questa fiducia faccia un po’ difetto. E’ come se un congresso internazionale di endocrinologia si concludesse con l’appello, al fine di curare meglio i diabetici, di ridurre la produzione mondiale di zucchero. Ridicolo e tragico! E pensare che oggi siamo riusciti a sviluppare le fibre ottiche, i microprocessori ed il fotovoltaico utilizzando sabbia.
Quindi sentiamo, tu e i tuoi compari che avete sempre idee brillanti (come per esempio hackerare un sistema informatico…) come pensate di mandare avanti un mondo con 9 miliardi di persone, dove tutti vogliono mangiare carne ogni giorno, avere 2 auto a famiglia ed un contatore da 4kW a casa?
Paolo, dentro quella gente c’è cervello, orientato però all’odio, al denaro e all’egoismo.
Il peggio che si possa avere da un’essere umano.
Tutto qui.
mi domando che c’è dentro la testa di certa gente
[…] […]