Questa rubrica è a cura di Flavio
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Analisi sinottica
Una ondulazione del flusso disposta con asse SW/NE si spinge in queste ore verso l’Iberia, convogliando aria molto fresca e instabile dal Mare di Barents fino alle latitudini subtropicali in direzione delle isole Canarie. Fa molto fresco per la stagione su tutto il settore coinvolto, con temperature massime che non superano i 20 gradi sulle isole britanniche e appena di qualche grado superiori sulla costa atlantica spagnola e su gran parte dell’Europa centrale. Specularmente, una pulsazione di aria molto calda dal nord Africa si spinge con la stessa direttrice SW/NE in direzione del Mediterraneo centrale, e segnatamente in queste ore sulle regioni meridionali italiane. La cellula atlantica esprime valori ragguardevoli di geopotenziale ma si mantiene ad ovest della citata ondulazione (Fig.1).
La vasta conca depressionaria nord-europea riceverà all’inizio della settimana un ulteriore contributo di aria artica in discesa dalla Groenlandia, che contribuirà a sospingere l’ondulazione iberica in direzione del Mediterraneo occidentale con associato tilting antiorario e sfondamento dell’aria fresca atlantica a scalzare il promontorio nord-africano.
L’ulteriore approfondimento del nuovo centro depressionario al largo delle isole britanniche favorirà una ripresa del campo sul Mediterraneo, con valori del geopotenziale tuttavia decisamente inferiori a quelli registrati nei giorni scorsi, e con una direttrice delle correnti in quota in prevalenza occidentale.
La settimana entrante ci regalerà finalmente la rottura dell’onda di calore che ha interessato l’Italia nei giorni scorsi, e che seppur già attenuata sulle regioni settentrionali italiani ha continuato a persistere sull’Italia meridionale.
A livello sinottico si nota la prevalenza di condizioni depressionarie alle medie e alte latitudini europee. Vale anche la pena dare una occhiata veloce all’Artico, dove la situazione dei ghiacci si mantiene su livelli nella media degli ultimi 20 anni e non ci sono segnali che facciano pensare all’aggiornamento di record negativi di estensione e volume per l’estate in corso, complici le condizioni meteorologiche “benevoli” a causa della persistenza di nuvolosità e precipitazioni sul bacino centrale dell’Artico.
Consigli per il Rescue Team
La rottura del caldo al Nord Italia è stata accolta con la solita sarabanda di climacazzate all’insegna dei “fenomeni estremi”. Del resto, mica si poteva mollare la presa sulla “crisi climatica” ad appena una settimana dall’inizio della prima ondata di caldo della stagione. Per fortuna il caldo ha resistito al Sud, consentendo un ulteriore strascico di info-trash climatico.
I temporali di inizio settimana al Nord e l’ultimo sbuffo caldo al Sud daranno un ultimo sussulto di godimento al Rescue Team, ma la fine dell’onda di calore e il passaggio a condizioni meteo assolutamente normali per il periodo sarà un durissimo colpo. I nostri eroi saranno però capaci di risorgere dalle ceneri, come la fenice. Magari dopo essersi fatti una settimana di bagni di sole e di mare in quel di Capalbio, insieme ai loro simili.
Previsioni per tutta la settimana
Lunedì instabilità al Nord, con addensamenti cumuliformi nelle ore più calde e temporali a carattere debole e sparso che andranno intensificandosi nella serata a nord del Po, con fenomeni localmente intensi. Parzialmente nuvoloso sulle regioni centrali. Gran sereno al Sud.
Temperature in aumento al Centro e al Sud. Ventilazione di scirocco in intensificazione.
Martedì ancora instabilità al Nord con temporali diffusi al mattino in particolare a nord del Po e fenomeni localmente intensi. Tendenza ad attenuazione dei fenomeni dal pomeriggio. Al Centro passaggi nuvolosi al mattino con qualche temporale sparso specie a ridosso dei rilievi e miglioramento nella seconda parte della giornata. Sereno o parzialmente nuvoloso al Meridione.
Temperature in diminuzione al Nord e al Centro. In ulteriore aumento al Meridione con punte ben sopra i 40 gradi sulle zone soggette a venti di caduta per ventilazione sostenuta di scirocco (es: Sicilia orientale, versanti ionici di Calabria e Lucania, Puglia centro-settentrionale).
Resiste lo scirocco al sud e sull’Adriatico, i venti tendono a ruotare dai quadranti occidentali sui bacini di ponente, entra il maestrale sulla Sardegna.
Mercoledì rovesci e temporali a prevalente carattere sparso e di intensità al più moderata in veloce trasferimento dalla pianura padana orientale alle Marche e lungo il resto della costa adriatica fino a raggiungere (attenuati) la Puglia in serata. Soleggiato su tutte le restanti regioni.
Temperature in diminuzione su tutto il Paese, sensibile sulle regioni meridionali. Maestrale teso su tutte le regioni.
Giovedì generalmente sereno o poco nuvoloso su tutte le regioni.
Temperature in ulteriore diminuzione, specie sulle regioni meridionali. Ventilazione di maestrale in attenuazione ma con rinforzi su basso Adriatico e Ionio. Condizioni gradevolissime su tutta l’Italia
Da Venerdì a Domenica generali condizioni di tempo stabile e soleggiato su tutto il Paese con qualche disturbo sulla regione alpina per fenomeni da instabilità pomeridiana.
Temperature in graduale aumento su tutta l’Italia, specialmente al Meridione e sulle isole maggiori. Venti deboli. Buon mare a tutti 😊
“Temperature record e incendi che bruciano in Grecia, Italia, Portogallo, Tunisia e Algeria sono la riprova che “il Mediterraneo è una regione testimone del cambiamento climatico globale”. È questa la lettura dell’estate 2023, particolarmente rovente che flagella il bacino mediterraneo, del climatologo francese Christophe Cassou, direttore di ricerca al Cnrs e al Centro europeo di ricerca e di formazione avanzata in calcolo scientifico (Cerfacs)”
Peccato che gli incendi in Sicilia e Grecia siano di origine dolosa (bisogna avvertire pure Mattarella).
Il Cambiamento climatico non c’entra nulla!
Ciao Donato…avvertire il nostro presidente potrebbe rivelarsi una perdita di tempo. Su alcuni argomenti, le sue prese di posizione non lasciano scampo al…dialogo (in questo è molto simile al comportamento che si nota sull’altro lato del Tevere)
https://www.ansa.it/ansa2030/notizie/green_blue/2023/07/27/appello-di-scienziati-ai-media-parlate-del-clima-cambiato_f6dbcebe-4505-483a-ab2f-5e4f1fe0e358.html
Non è possibile! Viene nominato il premio nobel Parisi, ma mica ha preso il riconoscimento per degli studi sul clima.
Non potendo somministrare vaccini al malato che sarebbe la Terra , che facciamo secondo il nostro Premio Nobel e i suoi compari tra cui spicca l’Uomo col Papillon? Sono curioso,direi che a parte comprare l’auto elettrica possibilmente di Stellantis, di cui uno dei principali soci è l’editore del Gruppo Gedi a non meno di 30.000 Euro che, per la maggior parte dei personaggi di quell’Appello, non dico che siano bruscolini, ma quasi… direi nient’altro così nell’immediato.
Siamo all’isteria e, permettemi di pensar male anche se so di far peccato, all’imbroglio dietro a tutto questo clamore.
Mi sono imbattuto in questo suo articolo di ormai 13 anni fa che ribadiva, giustissimamente, che nei modelli climatici correnti bisognava dare maggior considerazioni all’effetto dei fenomeni astronomici. Un passaggio importante era: “E la risposta è concorde con quanto molti altri scienziati stanno ripetendo da qualche tempo, nonostante il mainstream scientifico continui a non tenerne conto: nelle prossime decadi quel che ci si deve attendere è una stasi o addirittura una diminuzione delle temperature globali e non un rinnovato aumento.” … ecco, dato che da queste considerazioni di decadi ne è già passata abbondantemente una caratterizzata da un ulteriore aumento delle temperature e della violenza dei fenomeni a questo associati, non è che avrebbe un’idea di quante decadi ci sia ancora da aspettare prima dell’agognata “stasi o addirittura diminuzione delle temperature globali” che i “molti” scienziati (chissà quanti ne saranno rimasti convinti nel frattempo) concordavano essere alle porte?
Egregio Giovanni,
continuo a pensare che interpretare il trend correlato a fenomeni astronomici sulla base degli ultimi 13 anni sia come (auto-citazione) “…pensare di interpretare la perfezione della Cappella Sistina guardandola dal buco della serratura…”
Un caro saluto da una Pescara deliziosamente rinfrescata.
Confermo. Ieri, martedì 25 luglio, il vento ha smesso di tirare a scirocco e si è messo a maestrale. Stanotte, invece che col condizionatore, abbiamo dormito col fresco che entrava dalle finestre. Al momento, sotto il sole in riva al mare, abbiamo 28° con una dozzina di nodi di vento e appena 1008mb cielo sereno.
Marina di Grosseto 12:48
Sono appassionato di meteorologia da quando avevo otto anni ed ora ne ho 62. Faccio l’avvocato da troppo tempo ma il servizio militare negli alpini (Meteomont a Forni di sopra anni 80) e internet hanno favorito la passione. Dall’osservazione quotidiana di carte etc. mi pare di capire che la depressione semipermanente di Islanda quest’anno sia particolarmente in forma. Se è così mi potete spiegarne la ragione.
Grazie, Armando Pasquinelli
una correlazione.
Da quando sono state implementate le politiche a favore della lotta ai cambiamenti climatici, gli eventi estremi sono aumentati
Certo, per giustificare proprio quelle politiche…
Se vogliamo farci quattro risate col “Giornalone” di turno, ecco questa perla:
https://www.lastampa.it/cuneo/2023/07/24/news/riscaldamento_globale_ma_oggi_piu_della_siccita_spaventa_la_maxi-grandine-12961732/
Ormai conosciamo il personaggio, che non si rende conto che più fa così e più credibilità perde. Ma in fondo, se viene più volte richiesto per interviste gli va bene così.
Comunque sia, la giornata di ieri, la notte scorsa e per questa giornata di martedì il Nord ha pagato e pagherà pesante dazio a suon di temporali violenti il marcatissimo contrasto tra le masse d’aria in gioco venute a contatto: ho ricevuto da parenti in Lombardia foto di grandine con chicchi grandi come una pesca.
Anche l’Adriatico si prepari, sperando non siano “pesche di ghiaccio”.
Farfallino sente la concorrenza dei catastrofisti del clima ed è costretto a spararle sempre più grosse!
Il riscaldamento è un dato di fatto, da alcuni decenni ormai, circa 4.
Ma se non si riesce a dimostrare che sia dovuto soprattutto alla nostra attività inquinante (gas serra e simili), strillare che sia senza dubbio così a mio avviso non lo rende più credibile.
Strillare che a breve i ghiacci artici spariranno, anzi avrebbero già dovuto sparire, che i ghiacci groenlandesi si stanno sciogliendo a valanga, non serve il livello dei mari non sta salendo se non di 0,65 millimetri l’anno. Fa solo ridere.
Si può affermare ciò che si vuole, anche che tra dieci anni inizia la prossima era glaciale. Ma se non si è minimamente capaci di dimostrarlo, non vale nulla e sarà più volte confermato e smentito dai fatti, in modo assolutamente casuale.
Dai, ci siamo. Più o meno sono stato abbastanza in linea con quanto esposto (reference: commento sul recente seguitissimo post di Lupicino).
L’unico momento feroce qui sulla quasi-costa adriatica abruzzese è stata la folata di Garbino dello scorso venerdì 21, con folate di aria secchissima e rovente e con questa combinazione si superano con facilità localmente i 40 gardi, ma nella notte è cessato, con l’umidià di colpo passata dal 35% al 60%.
Becchiamoci quest’ultima impennata termica a questo giro e poi si torna un po’ a respirare.