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Quando ero piccolo

Ricordo bene le vacanze di tanti anni fa, di quando ero piccolo. Già da piccolo guardavo più il cielo di qualsiasi altra cosa. E d’estate più che il cielo (regolarmente sereno, da queste parti) guardavo i termometri appesi sulle pareti del terrazzo di casa, o sullo stipite della finestra del salotto. E ricordo bene l’eccitazione di quando si segnavano nuovi record di temperatura.

Andavo e venivo dal terrazzo per prendere nota sul mio quaderno delle temperature ora per ora. E chi si dimentica quei 44 gradi del 1987, tutt’ora imbattuti? Era il 20 luglio o giù di lì, proprio come in questi giorni. Non era tempo di “global warming” quello, né tantomeno di “crisi climatica”, giacché i media ci raccontavano che era imminente l’arrivo di una glaciazione.

Quando ero piccolo aspettavo con trepidazione quelle giornate estive in cui si superavano i fatidici 40 gradi. Succedeva quando c’era vento di “faugno”, il vento che soffiando da sud-ovest e valicando l’Appennino, scendeva caldo e secco lungo i litorali adriatici pugliesi e quelli ionici lucani. Faugno era la versione dialettale dell’italiano favonio, non a caso. Ché già i nonni ci insegnavano che da queste parti quando soffiava il faugno i 40 gradi si raggiungevano e si superavano sempre, a luglio e ad agosto.

Strategie di adattamento

Nessuno si sorprendeva di quei 40 gradi, al contrario ci si adattava: tapparelle abbassate dove batteva il sole, ma con “i buchi aperti”, per far passare l’aria che in casa circolava grazie alle tapparelle tenute alzate sul lato dove il sole non batteva. Dopo mezzogiorno si invertiva la modalità di apertura delle tapparelle stesse, al ruotare del sole. Qualche ventilatore nelle stanze dove passavamo più tempo. E la sera finestre tutte spalancate, e pazienza se entrava qualche zanzara: si risolveva il problema con qualche tavoletta di VAPE nelle camere da letto.

La mattina si andava al mare, perché al mare un po’ di brezza si trovava sempre, e potevano esserci fino a dieci gradi in meno rispetto alle temperature registrate in città. Bastava un tuffo in acqua per rinfrescarsi. E poi c’erano gli amici con cui giocare, e le ragazze con cui fare gli scemi, o da guardare furtivamente perché in città giravano ancora con le gonne lunghe e ben coperte, anche d’estate.

Quando ero piccolo non si andava in giro per la città nelle ore più calde quando soffiava il faugno. La città alle due del pomeriggio era deserta. Del resto non c’era motivo per uscire: i negozi restavano chiusi fino alle 5 del pomeriggio, e non c’erano turisti sciamanti e tavolini buttati in ogni angolo della città a giustificare un “orario continuato”.

Oggi lo devono spiegare in TV, che è meglio non uscire se fuori ci sono 42 gradi, con contorno di virologo che esorta soprattutto “i fragili” a rimanere a casa. Quando ero piccolo questo termine orrendo non lo utilizzava nessuno: al più si sarebbe detto che chi usciva di casa alle 2 del pomeriggio con il faugno era fragile di mente. Ma si sarebbe usata sicuramente una espressione più colorita.

Questione di preposizioni

Oggi guardavo quello stesso termometro di quando ero piccolo. Di gradi ne segnava 10 di meno rispetto a quel fatidico 1987. Eppure in giro la gente si lamentava come se di gradi ce ne fossero 50. Sul tavolino del bar campeggia un giornale con un bollettino di guerra “climatica”: morti, feriti e temperature infernali. Il mio amico d’infanzia mi chiede: “ma davvero ci sono stati 49 gradi?” “No Carlo, ma quali 49 gradi”. “Ma qua c’è scritto”.

Gli spiego che quei 49 gradi di cui si scriveva nel giornalone erano “temperatura del suolo”, non la “temperatura al suolo” delle misurazioni ufficiali. Una preposizione che cambia tutto, che simboleggia la trasformazione della meteorologia di quando ero piccolo nella pagliacciata indegna della “crisi climatica” che domina ogni narrativa su qualsiasi mezzo di “informazione” di oggi.

Grande informazione

Maledetto il Guardian e il giorno in cui i giornalisti inglesi ci hanno informati che siccome la parola “Climate Change” non spaventava più nessuno, da quel momento si sarebbe usato il termine “Crisi Climatica”, che secondo gli psicologi avrebbe avuto un effetto più efficace sulla psiche dei lettori. O sulla psiche dei “fragili”, direbbe il virologo. E siccome di fragili di mente l’editoria nazionale abbonda, quel diktat del Guardian è stato recepito da tutti. Ma proprio tutti: non c’è nessuna trasmissione di “approfondimento” (meglio sarebbe sprofondamento) che in questi giorni non si premuri di spiegarci che ci sono 35 gradi a causa della “crisi climatica”.

Per esempio, oggi pomeriggio su Rai 1 c’era una trasmissione con un “inviato sul campo”. Si trattava di un giornalista (suppongo) che con tono tra l’afflitto e il concitato raccontava che in Sicilia era stata registrata la temperatura più alta d’Europa. Notiziona, perché le temperature più alte d’Europa notoriamente non si registrano a pochi chilometri di distanza dall’Africa: in Sicilia o in Andalusia, ma piuttosto sulle Highlands scozzesi, in Islanda e a Capo Nord.

Siccome i poco più di 40 gradi registrati non erano abbastanza, l’inviato aggiunge: “alcuni passanti mi hanno detto che i loro termometri sul balcone hanno segnato anche 48 gradi!”. I due conduttori in studio, entrambi coreograficamente armati di ventaglio, annuiscono scioccati. Quando la grande scienza si fa grande informazione sulla TV di Stato, ci si sente ancora più orgogliosi di essere italiani.

Mentre commentavo con epiteti irriferibili le trasmissioni in questione, mia madre si godeva l’aria condizionata: “senza condizionatori sarei già morta!”. L’affermazione non è casuale, perché su tutti i media si attribuiscono al caldo di questi giorni le morti di poveri cristi colti da infarto o ictus mentre si trovavano in spiaggia, o a passeggiare in città. Resta il fatto che mia mamma i condizionatori li paga cari, letteralmente. Perché l’elettricità costa più o meno il 500% in più del 1987. Le hanno spiegato che questo accade perché “ora siamo più green”, ma non mi sembra convinta che ne sia valsa la pena.

Chissà se anche in Ucraina si sta morendo di caldo, in questi giorni…Magari ce lo spiegherà il Guardian con uno scoop. Intanto il cugino del Guardian, il Times, informa il mondo intero che Roma è diventata una città africana. Estasiati, i media italiani rimbalzano la notizia, evidentemente orgogliosi del fatto che la castroneria del Times ha fatto crollare le presenze dei turisti stranieri, atterriti dalla prospettiva che la Crisi Climatica li colga di sorpresa sui sanpietrini della Capitale, accoppandoli senza pietà.

Non gli par vero, alla “grande editoria italiana” di aver trovato un nuovo argomento, dopo la “transizione energetica” e la “fedeltà atlantica”, per distruggere quel poco che resta dell’economia nazionale.

Ed è subito sera

Ho concluso la mia giornata con una visita serale al sito meteo (bellissimo, e aggiornato di fresco) dell’Aeronautica Militare. Siccome da quelle parti sono ancora seri come lo erano 40 anni fa, vengono riportati solo i dati “osservati” delle stazioni meteorologiche ufficiali. E in uno slancio vintage che ci fa tornare tutti bambini, vengono riportate quelle osservazioni soltanto per i capoluoghi di regione. Proprio come sulle cartine commentate da Bernacca o Baroni la sera in TV una quarantina d’anni fa.

Ebbene, le massime di oggi erano state di 40 gradi a Roma Ciampino, ma “solo” 33 gradi a pochi chilometri di distanza, sul mare di Fiumicino. 37 gradi a Firenze e a Bologna. 33 gradi a Milano, 32 a Torino. Appena 28 a Genova. 33 gradi a Napoli e 34 a Bari.

Mi immagino da piccolo, a vedere queste temperature sulla cartina di “Che Tempo Fa”, su Rai 1, illustrate dalla bacchetta di Baroni. Avrei pensato che si trattasse solo di una normale, calda giornata nel cuore dell’estate italiana. E avrei aspettato che il faugno arrivasse anche qua, per aggiornare i miei taccuini di osservazioni meteo. E per scappare al mare a giocare con gli amici, dopo essermi accertato che le tapparelle esposte a sud fossero tutte abbassate, ma “con i buchi aperti”, come volevano la mamma e papà.

Vorrei tanto tornare ad essere piccolo.

 

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Published inAttualità

39 Comments

  1. doverosa correzione , Estati piu fresche di 50 anni fa con riferimento in particolare alle estati degli anni ’70

    cmq anche l estati del 1980 e 1984 sono state altrettanto fresche

  2. Interessante articolo con dati inerenti il passato , i ben noti anni ’80 ,
    ma una precisazione ,
    in quel 1987 non si discuteva di una possibile ” glaciazione ” o di una era climatica piu fredda . .
    Ma era oltre un decennio prima , i primi anni ’70 , tra il 1972 e 1975 di cui ci sono articoli relativi ” un clima piu freddo ” e di una possibile ‘era piu fredda ‘ come in effetti era il clima in quel epoca ormai lontana

    Tra il 1972 e 1975 quando le estati erano mediamente piu fresche , come fu anche
    l’ estate del 1976 , .,.e 1977 quando anche il noto presentatore TV , Corrado Mantoni all inizio di quella ” Domenica In ‘ affermo’ come quella estate del 1977 e’ stata particolarmente ‘fredda’ .

    Ma altri tempi e altra storia .

    Vero che anche allora ci sono stati record di caldo come giustamente cita questo bel articolo amarcord di massimo Massimo L. , che apprezzo
    in effetti anche durante alcune estati delgi anni ’70 e ’80 ci sno stati record di caldo come in quella intensa ondata calda del Agosto 1971 proprio durante la settimana di Ferragosto , o il gran caldo e afa di meta’ settembre del 1975 .
    Il gran caldo della seconda meta’ di Luglio del 1983 , tra le piu intense e durature ondate calde con annessi record in Italia . Epoca del super El Nino 1982/1983 .

    Ma dal 1998 in Italia le estatisono diventate gradualmente piu calde inteso come Media Stagionale Estiva che e’ lievitata ,
    esempio una delle piu caldi estati , nel 1998 , e 5 anni dopo la caldissima estate del 2003 ,
    Intense ondate calde estive nel 2006 , 2009 , 2012 .
    Caldissimo Luglio del 2015 ,
    Ecco cosa e’ cambiato rispetto al passato , e’ la frequenza delle ondate super calde che e’ aumentata , il gran caldo dell estate del 2017 ,
    quel caldo record di Giugno 2019 , la scorsa caldissima estate 2022

    E questa intensa e duratura ondata calda di Luglio 2023 , che al Centro Sud Italia le temp. sono state anche piu elevate ,
    ‘ Heat Index ‘ temperature percepite per l alto tasso di umidita .

    Vero , i record di caldo ci sono state anche in passato , ma e’ cambiato l andamento stagionale estivo che nel corso dei decenni l estate e’ diventata nel complesso piu calda rispetto ad alcuni decenni fa.
    Quando le estati erano piu fresche , la sera si usciva anche con il pullover , erano le estati tra gli anni ’60 e ’80 .

    Adesso sono sopratutto le minime piu alte , di sera sepsso ci sono ancora temperature anche oltre + 28 C. , valore che invece che si registrava sepsso come temp. massima durante le fresche estati di 50 anni fa quando raramente si superavano i 32 C. come nella fresca estate del 1980 o 1984

    • Franco Caracciolo

      In parte ritengo che la cementificazione urbana abbia contribuito ad accentuare il disagio termico delle serate estive cittadine.
      Quanto alle meteo cavolate segnalo i 45° Celsius attesi dai folli del “yr.no” per oggi a Pescara.
      Grazie al pronto ripristino della centralina operante presso la torre civica vi aggiornerò sull’ennesimo colpo di calore mentale degli amici norvegesi…

      (Amici si fa per dire, sono diventati degli eco-terroristi mediatici ed andrebbero banditi dal WEB, a mio parere)

    • Stefano Piccinini

      Nei primi anni settanta il Club di Roma, simposio di scienziati, pubblicò uno studio in cui si parlava di irrimediabile raffreddamento della terra. E forse era il periodo di maggior emissione antropica di CO2, visto che allora il metano era poco diffuso

  3. Renato

    Bellissimo articolo Massimo, complimenti davvero perché hai descritto la mia (nostra?) “Pugliesità” delle estati negli anni ’70 e ’80, quando il ghiacciolo Algida era il rimedio al caldo, ed i condizionatori sapevo che c’erano solo a bordo di qualche grossa ammiraglia della Mercedes o della BMW, che veniva dalla Germania (ma non erano tedeschi), grazie!

  4. Luigi

    Ricordate gli Squallor ; era il 38 luglio e faceva molto caldo era scoppiata l’afa!

  5. massimo ricci

    Ancora io non ho capito come dovrebbe essere l’optimum climatico. Nel senso che se si si è stabilito che il clima è cambiato, bisognerebbe anche dire rispetto a cosa. Dovremmo forse sempre avere la neve a Natale, la pioggerella a primavera, l’estata calda, ma non troppo, l’autunno quasi come la primavera ma un po’ più freddo? Nevicate contenute e modesti temporali di tanto in tanto giusto per garantire i fiumi e le nevi perenni sui monti. In modo da poter raccogliere l’insalatina a primavera, le fragole a maggio, il grano a giugno, l’uva a settembre, eccetera, eccetera? Magari tutto spontaneamente cresciuto dalla generosa Madre Terra? Sarebbero questi i parametri a cui far riferimento? I contadini ci narrano che nella storia quasi mai accade così. Il cambiamento c’era già prima e non ce ne accorgevamo…

    • DonatoP

      > Ancora io non ho capito come dovrebbe essere l’optimum climatico

      Secondo loro, la temperatura dovrebbe essere nella MEDIA del periodo (con scarti di pochi decimi di grado in più o in meno), idem per la pioggia (quando serve, quanta serve, dove serve), nessun “fenomeno estremo” ecc.

      E il bello è che sono convinti che una volta, prima che arrivasse l’Uomo a rovinare il Paradiso terrestre, fosse proprio così!

  6. Claudio Giorgi

    Da “La Stampa”, 30 giugno 1950, in prima pagina accanto alle notizie sulla guerra di Corea

    Immagine allegata

  7. Nel 1968 Adriano Celentano con “ azzurro “cercava un po’ d’Africa in giardino tra l’oleandro e il baobab , come faceva da bambino .E gli sembrava all oratorio con tanto sole tanti anni fa

  8. shadok

    Premessa: i media comunicano le notizie riguardo meteo e clima in modo vergognoso, con titoli volutamente sensazionalistici e, qua’ e là, fatti travisati (o peggio). Peraltro a mio avviso non c’è bisogno di nessun complotto da parte delle élite o dei rettiliani: è semplicemente la necessità di catturare attenzione e spettatori, e conquistare una fetta un po’ più grossa del mercato dell’informazione, ipertrofico ma sempre più difficile da “spremere” per estrarne ricavi che permettano agli operatori di continare le loro attività.
    Diverse riserve le ho anche riguardo a chi fornisce dati / fatti / studi: la tentazione di abbandonare (almeno un po’) i freddi ambienti di lavoro cedendo alle lusinghe e ai lustrini del mondo della comunicazione, magari “semplicemente aggiungendo un po’ di pepe” a quanto di dovrebbe scrivere o dire è forte. Sono abbastanza convinto che alcuni si siano anche calati nel ruolo di evangelizzatori: calcare un po’ la mano nei report è in fondo “una bugia bianca, per una giusta causa”.
    Detto questo, contrapporre “eh, ma quando era piccolo faceva altrettanto caldo, ma allora si sapeva che si doveva rimanere in casa gestendo apertura e chiusura finestre”, “oggi da me fa un bel freschino, si sta proprio bene, altro che crisi climatica!”, “eh, ma nel medioevo?, e la glaciazione?” mi sembra negare l’evidenza e fare bastian contrarismo.
    Il clima è cambiato, significativamente, e con impatti (negativi e positivi) importanti. Continuerà a cambiare, nella stessa direzione, nei prossimi anni? Boh?, Difficile avere certezze, però il mondo della ricerca ritiene di sì, seppure non unanimemente. Per quanto mi riguarda, in assenza di pattern di ciclicità nei dati e nelle informazioni “recenti”, il modo più semplice di stimare cosa potrà succedere nel breve-medio periodo è estrapolare le tendenze attuali. Quindi, probabilmente, farà ancora più caldo.
    Anche io vorrei tornare ad essere piccolo, anche perché mi accorgo che sono sempre di più i giorni di luglio e nei quali nel luogo dove risiedo stare all’aperto è sgradevole, se non sconsigliabile.

  9. Alessandro Barbolini

    Eh già ..la nostalgia di quei tempi , di quel termometro appeso che in fin dei conti continua a segnare ancora temperature alle quali eravamo affascinati nel controllarlo ..bel articolo che parte dal cuore , dai ricordi , dalla memoria , quello scrigno mentale o dell anima al quale non si ci può scendere per 3 denari come una gran fetta di servi del teorema gw si sono svenduti ..un Paolo sottocorona che ammette la bazza del caldo criminale costretto poi a ritirare il pensiero profondo reale io giorno dopo per non essere cacciato per ribellione a sua santità il cambiamento climatico, quella crisi climatica che tutti hanno sperimentato dai romani ai tempi di Gesù ai dogi di Venezia dai medici dj Firenze al risorgimento del 800 per psssare ai tempi dei miei nonni i miei genitori e io , quello che è cresciuto senza dispacci meteoterroristici sensazionalistici , con i grandi padri della meteorologia con tre minuti di grande lezione ogni giorno con le lavagne con la calamita ..oggi ridicolizzata da veline pagliacci e venduti ..che tristezza il meteorologismo è il climatisto

  10. Pier Luigi

    Nel 1968, Adriano Celentano, con “Azzurro”, cercava un po’ d’Africa in giardino tra l’oleandro e il baobab., come faceva da bambino. E gli sembrava quand’era all’oratorio con tanto sole tanti anni fa.

  11. A. De Orleans-B.

    Gentile Don Massimo,

    Sono dispiaciuto per il Suo articolo e ho pensato a un rimedio che possa mitigare questa infelice circostanza.

    Per spiegarlo, dovrò parlarLe un momento della mia nonna paterna, di origine russo-inglese – una donna assai colta, che scriveva e dipingeva in modo apprezzabile.

    Mi disse più di una volta, chiamandomi con il mio nomignolo, “ Alvarito, quando morirò aprirete i miei cassetti e troverete lettere, acquarelli, diarii… ma quando lo farai per mio figlio e tuo padre, troverai contratti, ricevute delle tasse, forse qualche analisi clinica e altri documenti del genere.

    Ma quando verrà aperto il tuo cassetto, mi disse tanti anni fa, troveranno dischetti ormai illeggibili, quindi per i posteri tu non sarai mai esistito – la tua sarà una generazione effimera, fantasma.

    E vengo al Suo meraviglioso scritto, che mi ha fatto rivivere i tempi di mia nonna – uno scritto destinato a una fine ancora più amara, sotto forma di minuscole cariche elettriche in una nuvola (devo proprio scrivere cloud per farmi capire?), fino a che un probabile incidente informatico lo annullerà per sempre.

    “Not on my watch”, avrebbe detto mia nonna – e così l’ho stampato e l’ho messo nel mio cassetto. Non l’ho scritto io, non saprei farlo, ma mi definirà come una delle cose a me care che ho voluto conservare

    Tanto Le dovevo,
    Alvaro

  12. Mario

    Il fatto è che tutte le volte che m’imbatto in qualche “apostolo” della “crisi climatica” non trovo mai uno straccio di dato a sostegno di questa tesi così apodittica. Poi vengo qui e leggo I professori Mariani, Pinna, Zavatti il Colonnello Guidi ecc…. e trovo grafici, dati, commentati e analizzati con rigore e la consueta, opportuna dose di scetticismo. A chi devo dar credito, all”Uomo col Papillon? Direi proprio di no.

    • DonatoP

      L’uomo col farfallino, ieri a Padova:

      «Meteo estremo, non c’è niente di nuovo. La Terra ci manda l’ultimo avviso»

      No comment!

  13. shadok

    Sono stato piccolo anche io. E, almeno in Emilia Romagna, faceva meno caldo. Parecchio meno caldo d’estate e parecchio più freddo d’inverno.
    Per dare dei valori: in 50 anni (1972 – 2022) le temperature medie mensili annue sono aumentate di circa 1.5-2.0 gradi, di circa 2.5-3.0 gradi nei mesi da giugno ad agosto. Non ho serie storiche così lunghe in riferimento ai dati giornalieri, ma mi sembra ragionevole supporre che anche le ondate di calore si siano intensificate conseguentemente (per i dati mensili faccio riferimento a circa 15 stazioni, con serie storiche “abbastanza complete”). È verosimile che attualmente l’umidità dell’aria sia mediamente inferiore e che quindi le condizioni di maggiore disagio per i 2.5-3.0 gradi di incremento delle temperature siano in parte mitigati, però i presupposti per dire che attualmente le ondate di calore siano sistematicamente decisamente più intense e più severe ci sono tutti. Almeno in Emilia Romagna.

    • rosa

      Avrà tenuto a mente anche quanto verde è stato eliminato in prossimità dei centri abitati? Quante isole di calore si sono create? Aumenti di temperatura così piccoli si giustificano così, non con una crisi climatica.
      Di fronte a casa mia vi era un pino americano bellissimo e sano che toglievamalla mia casa irraggiamento solare estivo dalle 8 di mattina fino alle due circe di pomeriggio. Vicini invidiosi e sciocchi hanno impiegato 30 anni, ma sono riusciti a farlo abbattere in occasione dei lavori bonus 110%, con la scusa della movimentazione del braccio della gru. Ovviamente la temperatura in casa mia si è alzata di almeno due gradi oltre alla devastazione di un giardino privo di un così bell’esemplare. Gli stessi vicini che poi discettano di Green ed ogni altra fandonia propini loro la “televisione”.

    • rosa

      Ovviamente gli alberi non riducono solo l’irraggiamento solare estivo, riducono anche la discesa di masse di aria fredda. Per trent’anni d’inverno non ho mai dovuto togliere il ghiaccio dal parabrezza della mia macchina parcheggiata sotto il pino americano. Per circa trent’anni mi sono limitata a togliere una volta all’anno gli aghi e le pigne.

  14. L’articolo fa riflettere, accorgendomi che non sono solo, non siamo soli, a non sopportare più il terrorismo mediatico climatista in atto. Hanno pure la faccia tosta, spesso, di sostenere che non se ne parla abbastanza di riscaldamento climatico, perché secondo loro prevale la teoria “negazionista”. Che poi, questo termine del tutto spregiativo, porta questi personaggi da palcoscenico da baraccone e invocare perfino il divieto di far parlare quei pochi che osano sostenere che il clima cambia perché è sempre cambiato. E’ una valanga di paure che ci viene costantemente e in modo criminale buttata in faccia, siamo martellati ogni giorno, tutte le settimane e su qualsiasi testata giornalistica. BASTA!

  15. rocco

    si chiamava ” controra” il periodo della giornata estiva tra le due e le cinque del pomeriggio in cuI i genitori vietavano in maniera assoluta di uscire di casa.
    Confermo quanto detto da Massimo Lupicino, quando ero bambino non vi era nessuna crisi climatica d’estate, era semplicemente estate! Caldo torrido, afa, poca pioggia e l’unico refrigerio consisteva nell’andare a trovare i parenti in campagna, lontani dall’isola di calore urbana.
    Mi ricordo, ma non di preciso in quale anno , avevo 5 o 6 anni, una lunga processione per favorire le precipitazioni assenti da circa 2 mesi.
    Ah, che bei tempi quando il clima ed il meteo erano decisi dalla provvidenza divina.
    Quando poi venne a piovere, era agosto inoltrato, la grandine distrusse gran parte delle pannocchie di grano turco.
    Ah, quel padreterno che puniva l’ingordigia umana…
    Oggi non è cambiato niente, tutto sommato, il demonio è sempre nero e vive nel caldo inferno, si chiama carbonio, mentre le processioni sono fatte da imbrattatori che si credono ultima generazione, ma chiedono soldi solo a favore di un tipo di economia salvifica, magari hanno quote azionari nei moderni totem eolici.

  16. Luca Brardinoni

    Buongiorno a tutti

    leggo (e condivido con voi) un articolo di un sito di previsioni meteorologiche tra quelli più frequentati, che prende una netta posizione, asserendo che il caldo di questi giorni non è affatto normale e spiegando il perché.
    Le motivazioni addotte sono condivisibili ?

    Grazie per la vostra attenzione

    Luca

    il link al sito:

    https://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/no–non–egrave–stata-assolutamente-una-ondata-di-caldo–classica—spieghiamo-perch-egrave–696798?_gl=1*8jlf8k*_up*MQ..*_ga*NzU3NTM1NTM3LjE2ODk4NTU2NDE.*_ga_QP6HLHG4PG*MTY4OTg1NTYzOS4xLjAuMTY4OTg1NTYzOS4wLjAuMA..

    • Andrea D

      Probabilmente si sono scordati di ciò che è stato l’anno scorso, da metà maggio fino al 18 agosto 2022, quando finalmente la tempesta Diana, in una sorta blitzkriege, aveva interrotto con venti furibondi su gran parte dell’Italia il lunghissimo predominio del vasto anticiclone africano che fu un blocco poderoso a qualunque tentativo di ingresso di refoli d’aria più fresca.

      Ho dubbi pure riguardo la durata di questo nostro attuale anticlone, mentre per le temperature preferisco consultare il portale di AM. (Da me 32 gradi).
      I geopotenziali stanno già calando al Nord e in piccola parte al Centro, permettendo l’ingresso di aria più fresca in quota che ieri nel tardo pomeriggio e serata ha provocato una rapida fioritura di temporali in special modo su Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.
      E per questo sabato danno temporali pure sull’Abruzzo.

      Vedendo ciò che oggi sforna il modello, intorno a martedì prossimo ci sarà una nuova onda di calore intensa che prenderà anche queste parti (Abruzzo), ma seguirà verso il fine settimana un calo termico su buona parte del Paese, con l’ingresso più franco di un cavo d’onda dalla Francia.

    • Andrea D

      Anche a oggi il modello reitera maggiormente quanto scritto sopra, modificandone di poco la tempistica e ingagliardendo la situazione. Ovvero si avrà una pausa di questa attuale onda di calore.

      Domani, lunedì 24, avremo inizialmente una nuova onda di calore con isoterme a 1500m di 26 gradi anche su medio Adriatico, quale risposta dinamica di una saccatura in approccio dalla Francia, legata alla persistente e continuamente rinnovata depressione inglese/mitteleuropea.

      Ma martedì 25, dalla seconda parte della giornata, l’avanzamento franco della saccatura da NO comporterà un netto calo termico che si estenderà a mercoledì 26/giovedì 27 a tutto il Paese. Calo termico che non può certo passare indenne. Saranno temporali e colpi di vento.

      Il ritorno a temperature meno infernali durerà fino al weekend prossimo, seppure con un parziale rialzo dei geopotenziali.

      Vediamo se ciò che ho scritto sarà in linea con quello che Flavio mostrerà l’indomani nella previsione settimanale.

      Per quanto mi riguarda, non seguo più da tempo nessun portale meteo gestito da privati.
      Nemmeno il primo, Meteolive, poichè da tempo ha preso a seguire stesso andazzo per stare in coda agli altri, essendo il suo curatore tecnico originale uscitosene da un paio d’anni. (perchè mai avrebbe permesso un imbastardimento simile)

  17. Andrea Brescianini

    Buongiorno
    Articolo fantastico!!
    Mi chiedo sempre come sia stato possibile arrivare a tutto ciò? Come mai il caldo è diventato l’isteria del nostro secolo?
    Non capisco…
    E poi vogliamo levarci di dosso l’unto, grasso, sporco, fetido e inutile discorso del “più caldo = fenomeni estremi”. A quello che so, correggetemi se sbaglio, non c’è uno straccio di prova che confermi questa cosa.
    Sbaglio o i periodi caldi della storia erano chiamati “optimum climatici”? Ed erano forse più caldi dell’attuale! Perché questo periodo è visto come un periodo di crisi?
    E sbaglio o la nostra specie si è sempre avvantaggiata di questi periodi?
    Ci ricordiamo i problemi che hanno avuto in Europa con la fine del periodo caldo medievale e l’arrivo della LIA?

    È estate? È luglio? Fa caldo!! Punto!!
    Lo dice anche mio padre (classe 1956) che ha sempre fatto caldo in estate. Mi racconta che da bambino/ragazzo mettevano i materassi per terra e spalancavano le finestre per poter dormire di notte.
    PS: allora la cosiddetta “crisi climatica” non l’avevano ancora inventata, eppure faceva caldo!!

    Oggigiorno è un continuo bombardamento… Bombardamento da depressione e suicidio!!
    Caldo anomalo, fenomeni estremi, cambiamento climatico, crisi climatica, l’uomo cattivo punito dalla natura che si ribella, il divino che si è arrabbiato perché abbiamo rovinato il creato, 55 gradi, 60 gradi, stiamo bollendo in pentola, etc, etc
    CHIEDO PIETÀ!! BASTA!! BASTA!! BASTA!!
    Voglio fondare il partito del politicamente scorretto!! Frase rubata a Sergio Pinna!!
    Non voglio di certo dire che siamo dei santi, però veramente non se ne può più!!

    Un saluto

    • Andrew

      Il motivo per cui il climate change che si fa rappresentare da presunti record positivi della temperatura e da presunti eventi estremi è semplice.
      Rimbambire il popolo con motivi comuni, quali lo sono il tempo e il clima e lottare uniti contro i cambiamenti che sempre esisteranno per natura fisica delle cose, distraendo lo stesso popolo dalle vere tematiche importanti.
      Parlo della distruzione della classe media, del ritorno a un regime monarchico della società.
      Pochi ricchissimi e tanti tanti schiavi.
      La distruzione del bene pubblico a favore del privato e del guadagno nella sanità, nei trasporti, nell’istruzione…
      Così è stato per secoli con le religioni che aspiravano ad un dio, i quali con le loro profezie e predicatori mandati tra i comuni a rimbambire la gente a fare una vita giusta e fatta di servigi a beneficio dei mandanti, la chiesa nel nostro caso.
      Così è oggi con la religione dell’ambientalismo e del climate change.
      Rimbambire il popolo con le cazzate per crearlo schiavo e distrarlo nel lottare per i suoi diritti, azzerando i suoi diritti di fatto.

  18. Caro Massimo,
    mi associo ai complimenti di altri lettori per il contenuto e il tono lieve del tuo “pezzo” (ma la tristezza per il confronto con quando eri bambino è evidente).
    Tutt’ora uso la stessa tecnica di adattamento che usavate voi: ho appena abbassato le tapparelle ad est e lasciato aperte le finestre ad ovest che chiuderò a mezzogiorno, prima che arrivi il Sole. E niente condizionatori; solo ventilatori a soffitto in ogni stanza e stiamo bene alla faccia di Caronte e di quei poveri di spirito che lo evocano ad ogni piè sospinto.
    Un caro saluto. Franco

  19. Roberto

    Dove vivo io nell’entroterra ligure, la temperatura massima di oggi era attorno ai 29° gradi, un valore che non mi pare anomalo verso la fine della seconda decade di luglio.
    Nei giorni scorsi si è arrivati a 32° di massima, finora un’estate tutt’altro che rovente. L’elemento più fastidioso è costituito dal tasso di umidità, ma da profano vedo piuttosto difficile avere in questo periodo dell’anno una ventilazione di tramontana con temperature che non superano i 25° come se fossimo che so nel Benelux.
    Per il resto, sarebbe bene ignorare lo sciocchezzaio mediatico meteo climatologico di oiornali e tivù, peraltro in costante calo di tiratura tanto cartacea quanto digitale che di spettatori, a testimonianza della complessiva scarsa autorevolezza e credibilità così pervicacemente mostrate.

  20. Franco Caracciolo

    La massima di oggi alle 17.07 in torre civica di Pescara….
    40 gradi?
    Ovviamente no… .
    32.3
    Lasciamo stare

    • Franco Caracciolo

      Replico a me stesso per rilanciare…
      Anche oggi per i folli di “yr.no” su Pescara la massima prevista sarà 40° C…
      Vi terrò informati dalla nostra torre civica.
      Rispondo a Shadok: nessuno sano di mente può negare che oggi sia più caldo di trenta anni fa; noi pensiamo che sia una fase e che pretendere di “divinare” la fine del mondo in relazione all’andamento degli ultimi 30 o 50 anni sia come pensare di avere capito la perfezione della Cappella Sistina guardandola dal buco della serratura.
      Un giornalista del Corrierone termina i suoi contributi online con il suo “contrastamu”, io da buon abruzzese misto citeriore-ulteiore” oggi vi dico “Jemonnanzi”…

    • Andrea D

      Mi sa che butterà male anche oggi ai meteoperacottari.

      Il pur modesto temporale mattutino che ha preso la costa di Roseto e Pineto, non aiuta.

  21. Roberto B.

    Quando ero piccolo (classe 1951) Roma in Giugno accanto ai chioschi delle bibite e liquirizie al suolo vi erano tanti tappi di bibita incollati nell’asfalto bruciante; col tacco delle scarpe lasciavamo il segno di una mezza luna.
    Il viaggio in treno, andando al mare in Toscana, con le carrozze “cento porte”, tutti i finestrini aperti e le tendine che svolazzavano fuori.
    “Pazienza, domani si và in spiaggia” ci dicevano a noi bambini se la notte andando a letto ci lamentavamo che avevamo un pò caldo.
    In spiaggia il caldo non era un tema di conversazione: chi aveva un termometro ?
    Seconda metà degli anni sessanta a Roma tardo Giugno/inizio Luglio faceva 36′: l’aria condizionata l’avevano le auto americane !
    Oggi c’è l’informazione del “Readers Digest”, vedi alcuni programmi TV, che vanno per la maggiore, che non approfondiscono un bel niente.
    SI vive con una informazione eclatante e superficiale.
    Ad un giornalista che conosco bene, di un grande quotidiano italiano, li ho chiesto cosa accadrebbe se gli aggettivi superlativi gli fossero vietati e mi rispose: impossibile !

  22. luca

    la settimana è iniziata con questo articolo di repubblica dove si “garantivano” 39 gradi a torino: https://torino.repubblica.it/cronaca/2023/07/17/news/afa_e_caldo_a_torino_in_arrivo_notti_tropicali_di_giorno_si_toccano_i_39_gradi-408069029,

    però arrivati a metà settimana, tutte le diverse previsioni che ho visto sono concordi sul fatto che il picco fosse oggi e ormai sia stato quindi superato e di conseguenza si possono tirare le conclusioni:

    Non solo la temperatura Max rilevata oggi dalle 2 centraline Arpa più centrali di Torino variano fra i 34 e i 35 gradi (tra l’altro mantenuti solo per pochi istanti)

    ma il vero punto è un altro: io non sono nemmeno riuscito a trovare la fonte della previsione a 39 gradi (giusta o SBAGLIATA che fosse)

  23. Valeria Viviani

    che nostalgia del buonsenso!!!!
    Grazie all’autore del bellissimo articolo,unico commento degno al terrorismo climatico che stiamo subendo, in alternativa a tutti gli altri tipi di terrore andati in onda ed auto esauritisi come fuochi di paglia!!!
    Mi sono commossa !!!

  24. Andrea D

    Il “Faugno” è qui il Garbino, il “foehn” dell’Adriatico.

    Quando ero bambino (classe 1972, ma per soli 6 giorni, altrimenti non me ne sarei uscito dalla classe 1971) abitavo invece molto lontano dal mare, in un condominio nel bel mezzo della più industriale delle aree urbane, circondato dalla OM (poi Iveco), Caffaro, Ideal Standard, Ideal Clima. Tutte non più in essere, Iveco a parte.
    E la notte, se il vento tirava dalla parte giusta, si sentivano lontani i brontolii intermittenti dovuti ai potenti archi voltaici convogliati da enormi elettrodi di carbone che fondevano i rottami ferrosi nelle vicine acciaierie ATB, Togni e Pietra.

    Non era esattamente un posticino salutare in quegli anni, e quando si andava in una trafficatissima via di accesso verso il centro cittadino, le automobili di allora, non catalizzate e aventi silenziatori dalle normative molto più lasche di quelle attuali, ti buttavano addosso con i terminali di scarico quasi sadicamente rivolti verso l’alto i latrati di motori per la maggior parte starati. (ci si rivolgeva dal meccanico solo quando l’auto stentava o non partiva più).
    A seconda del puzzo potevo distinguere la combustione sempre mezza ingolfata delle 500 o l’odore acre e pungente che davano i gas degli Alfoni o la carbonella dei quasi sempre smarmittati OM682 e parenti.

    Non era evidentemente tutta salute nei ’70, in ogni caso d’estate veniva in aiuto un condizionatore dei modelli dell’epoca, a controllo elettromeccanico (bimetallico per la temperature e un interruttore per scegliere la velocità della ventola interna) che per l’installazione richiese un adattamento con un grande foro circolare sul vetro e flangia plastica.

    Allora già seguivo, senza capire ma con interesse, le indicazioni del Bernacca e in prima elementare, in occasione di un disegno di stampo autunnale, avevo piazzato delle “F” con due o tre stanghette. La maestra le aveva intepretate per tali, una onomatopea “fff”, ma io in realtà mi riferivo ai simboli di direzione e velocità del vento che il Bernacca piazzava sulla cartina/lavagna.

    Attualmente seguo AM perchè mi interessano le mappe a tutte le quote, anche se l’omonima rivista spesso recita cose non molto diverse dalla “maggioranza rumorosa”. Ma la seguo anche perchè non è un portale gestito da privati e come tale non ha bisogno di elargire catastrofismi per mantenere le statistiche di traffico, introiti e reggere la baracca.
    Come pure seguo il NOAA per curiosare sull’attività tropicale dell’area atlantica (ma… Don è una tempesta dalle caratteristiche tropicali o un “semplice” fronte occluso? ci sono disaccordi sulle mappe) e centro-est Pacifico (la tempesta tropicale Calvin sta andando a trovare le Hawaii). Ma non leggo le relative “discussion” perchè tendono a remare comunque verso una certa direzione.

  25. Uberto Crescenti

    Che desolazione vedere
    e sentire tante affermazioni prive di dati reali. Il mio amico Luigi Mariani mi ha fornito le registrazioni tratte da 200 stazioni italiane in questo periodo confrontate con quelle registrate dal 2001. Incredibile ma il 2022 e’ risultato piu’ caldo del 2023. Cosi’ pure in passato abbamo avuto fasi di temperature massime superiori ad oggj. Un esempio su tutti nel luglio del 1983 in Sardegna nella localita’ di Tempio Pausania si registro’ la temperatura di 49,0 gradi (fonte Annali Idrologici del Servizio Idrografico di Cagliari). Oggi i profeti di sventura climatica tacciono su questi dati reali.

  26. Marco

    Quando ero piccolo …dovrebbero darle un Pulitzer per questo articolo , ricordo l estate del 1986 , avevo 10 anni , in Liguria di Levante , mia nonna svenne dal caldo ma quando si riprese mi disse ..che caldo che fa oggi , mia nonna era classe 1928 e di estati calde me ne ha raccontate a dozzine … eppure fino a 90 anni ha vissuto senza nemmeno sapere le previsioni a 3 giorni , guardava fuori dalla finestra e diceva forse oggi piove , cielo a pecorelle pioggia a catinelle , che nostalgia, si viveva molto meglio , grazie per avermi fatto ricordare periodi felici e gioiosi

  27. fabio molteni

    Complimenti! Andrebbe letta per intero nella TV pubblica a reti unificate. Che periodo inqualificabile stiamo vivendo, sotto molti punti di vista, non solo nel campo della climatologia\meteorologia. Da pensionato AM ed avendo vissuto, “per aria”, per qualche migliaio di ore su molti tipi di velivoli, mi viene da pensare che il nostro cielo non meriti tanta stupidità ed ignoranza, condita da farneticanti ideologie miopi e distruttive per il nostro mondo occidentale. Mi scusi per lo sfogo. E non molli!

    • Franco Caracciolo

      Bellissimo articolo e bellissimo commento dall’amico Fabio…

      Un abbraccio forte a tutti noi che a Pescara oggi dovremmo rilevare 40° celsius secondo i folli “yr.no”… Questo non accadrà, in quanto nessuna garbinata è prevista.

      Vi terrò aggiornati dalla nostra amatissima torre civica d’Annunziana.

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