IL MESE DI GENNAIO 2022
Mese con precipitazioni temperature e precipitazioni in prevalenza superiori alla norma, pur persistendo sensibili anomalie negative su varie aree fra cui spiccano i rilievi alpini centro-occidentali.
Andamento circolatorio
La carta circolatoria media del mese di gennaio (figura 1a) mostra l’areale italiano interessato da una saccatura non molto profonda e con asse da nordest, cui corrisponde un nucleo di anomalia negativa di -10/-20 m nella carta delle isoanomale (figura 1b). Ciò indica il prevalere di condizioni di variabilità perturbata che si sono tradotte in anomalie pluviometriche positive sulla maggior parte dell’areale italiano.
L’analisi circolatoria giornaliera a 850 hPa (tabella 1) offre risultati coerenti con quanto in precedenza evidenziato, indicando la presenza di 6 giorni con regime anticiclonico, 7 giorni con regimi circolatori di transizione e ben 18 giorni in cui il territorio italiano è stato in tutto o in parte interessato da perturbazioni, in tutto tre e che si sono manifestate nei periodi 8-12, 15-17 e 18-29 gennaio. A tali perturbazioni sono associati i giorni mediamente più piovosi nei tre macrosettori, che al Nord sono stati l’8 gennaio con 19,5 mm, il 9 con 10,7 e il 17 con7,2 mm, al Centro il 17 gennaio con 19,9 mm, il 9 con 11,6 mm e il 18 con 8,8 mm e al Sud il 20 gennaio con 14,1 mm, il 17 con 13,9 mm e il 9 con 12,5 mm.
L’analisi climatologica riferita al trentennio 1991-2020 (tabella 3) evidenzia che a gennaio al Nord piovono di norma 63 mm (6% del totale annuo normale) contro i 70 mm di quest’anno (+11%), al Centro piovono di norma 69 mm (8% del totale dell’anno medio) contro i 96 mm di quest’anno (+40%) e al Sud piovono di norma 77 mm (11% del totale dell’anno medio) contro i 124 mm di quest’anno (+61%). In sintesi dunque gennaio 2022 ha presentato una piovosità media lievemente superiore alla norma al Nord e moderatamente superiore alla norma al centro e al Sud, con un’anomalia positiva media nazionale del 36%[2].
Andamento termo-pluviometrico
Le carte di anomalia mensile delle temperature (figure 2 e 3) mostrano che le massime sono risultate in prevalenza nella norma al sud e in debole anomalia positiva su gran parte del centro-nord, con anomalie localmente più elevate sulla pianura padana orientale (mantovano, basso Veneto e pianura emiliano-romagnola da Parma alla costa adriatica). L’analisi decadale (tabella 4) mostra che le anomalie positive nelle temperature massime e minime sono risultate più spiccate nella prima decade del mese. Per collocare in un contesto più ampio l’andamento termico descritto facciamo ricorso alla carta dell’anomalia termica globale mensile dell’Università dell’Alabama (figura 4), e alla carta del Deutscher Wetterdienst (figura 5). Ambedue evidenziano che l’Italia si trova ai margini di un nucleo di anomalia positiva più sensibile sull’Europa orientale, risultando in debole anomalia positiva secondo Deutscher Wetterdienst e nella norma secondo l’Università dell’Alabama. Tale differenza di giudizio è da attribuire alla differente normale di riferimento (1961-1990 per Deutscher Wetterdienst e 1981-2010 per Università dell’Alabama).
Le carte delle precipitazioni mensili (figure 6 e 7) evidenziano anomalie negative a carattere locale su Sicilia, Calabria, Puglia, litorale laziale e toscano e sui rilievi Alpini di Piemonte, Val d’Aosta, Lombardia e Trentino Alto Adige. Forti nuclei di anomalia positiva si registrano invece su Irpinia, napoletano, Sardegna, Marche, mantovano, reggiano e Piemonte sudoccidentale, fra le provincie di Cuneo e Torino. L’analisi decadale (tabella 4) indica infine che le anomalie positive si sono concentrate nella seconda e prima decade del mese.
(*) LEGENDA:
Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore registrato ed il valore medio del periodo 2002-2021.
Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche positive sono evidenziate in giallo(anomalie deboli, fra 1 e 2°C), arancio (anomalie moderate, fra 2 e 4°C) o rosso (anomalie forti, di oltre 4°C), analogamente per le anomalie negative deboli (fra 1 e 2°C), moderata (fra 2 e 4°C) e forti (oltre 4°C) si adottano rispettivamente l’azzurro, il blu e il violetto). Le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate in azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% e giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% .
(**) FONTI DEI DATI:
Temperature e precipitazioni sono frutto di nostre elaborazioni si dati del dataset GSOD della NOAA e delle reti dei servizi meteorologici regionali.
Infatti per noi medio-adriatici è stato un gennaio nella media degli ultimi 30 anni.
Mi permetto di affermare che sarà lo stesso per febbraio che va a chiudersi col freddo e per l’intero trimestre invernale.
Naturalmente i profeti di sventura già dettano l’agenda del prossimo psico-dramma:
El Nino in agguato e 2024 con nuovi record di caldo in arrivo.
E meno male che ammettono che la “barriera primaverile” può ancora ribaltare le previsioni…
Segnalo errore di battitura anno (“2022”) sulla didascalia in tabella 3 e sul commento in grassetto che la precede.
Gennaio si è dato da fare, a parte l’alto Nordovest.
Evidentemente il basso lago di Garda è ancora bello tiepidino…