IL MESE DI OTTOBRE 2022
Mese anormalmente mite e povero di precipitazioni
Andamento circolatorio
La carta circolatoria media del mese di ottobre (figura 1a) mostra l’areale italiano sotto l’influenza di un promontorio anticiclonico subtropicale da sud (anticiclone africano) il che è da considerare anomalo per un mese che è di norma soggetto al frequente transito di depressioni atlantiche tipiche del periodo autunnale. La carta delle isoanomale (figura 1b) dà conto della rilevanza del fenomeno indicando che sull’Italia sussiste un’anomalia positiva di oltre 50 m nel livello di pressione di 850 hPa (area arancio carico).
Figura 1a – 850 hPa – Topografie medie mensili del livello di pressione di 850 hPa (in media 1.5 km di quota). Le frecce inserire danno un’idea orientativa della direzione e del verso del flusso, di cui considerano la sola componente geostrofica. Le eventuali linee rosse sono gli assi di saccature e di promontori anticiclonici.
L’analisi circolatoria giornaliera a 850 hPa (tabella 1) offre risultati coerenti con quanto testé affermato, indicando la presenza di ben 21 giorni con regime ciclonico, di 1 giorno con tipi di transizione e di soli 9 giorni in cui il territorio italiano è stato in tutto o in parte interessato da perturbazioni, per lo più deboli, che si sono manifestate i giorni 1, 9-10, 12-13, 21-22 e 24-25. A tali perturbazioni sono associati i giorni più piovosi nei tre macrosettori, che al Nord sono stati il 9 ottobre con 6,9 mm, il 22 con 6,7 e il 24 con 5 mm, al Centro il 13 ottobre con 8,4 mm, il 10 con 3,1 e il 22 con 2,1 mm e al Sud il 13 ottobre con 20,3 mm, il 10 con 11,9 mm e il 12 con 6,0 mm.
Dal punto di vista climatologico ottobre presenta caratteri tipicamente autunnali, il che in termini precipitativi (tabella 3) si traduce nel fatto che in tale mese al Nord piovono di norma 114 mm (12% del totale annuo normale) contro i 29 mm di quest’anno (-74%), al Centro piovono di norma 94 mm (12% del totale dell’anno medio) contro i 19 mm di quest’anno (-80%) e al Sud piovono di norma 93 mm (13% del totale dell’anno medio) contro gli 49 mm di quest’anno (-47%). In sintesi dunque ottobre 2022 ha presentato un’anomalia pluviometrica negativa media nazionale del 69%[2].
Andamento termo-pluviometrico
La carta di anomalia mensile delle temperature massime (figura 2) mostra una moderata anomalia termica positiva al Nord mentre al Centro-Sud le temperature mostrano per lo più deboli anomalie positive. Le temperature minime (figura 3) presentano invece anomalie da deboli a moderate al Nord e valori nella norma o in lieve anomalia positiva al Centro-Sud. L’analisi decadale (tabella 4) indica che le anomalie positive si sono concentrate nella seconda e terza decade del mese.
Per collocare in un contesto più ampio l’andamento termico descritto facciamo ricorso alla carta dell’anomalia termica globale mensile dell’Università dell’Alabama (figura 4), la quale evidenzia che l’anomalia positiva sull’Italia si associa ad un’area ad anomalia positiva più ampia ed estesa dall’Algeria alla Scandinavia. La carta del Deutscher Wetterdienst non è invece disponibile al momento in cui si scrivono queste note.
Le precipitazioni mensili (figure 5 e 6) mostrano anomalie percentuali negative estese all’intero territorio nazionale salvo anomalie positive a carattere locale su Alpi Nordoccidentali, Sicilia, Basilicata, Calabria e Puglia. L’analisi decadale (tabella 4) indica che le anomalie negative sono distribuite in modo relativamente omogeneo nelle tre decadi del mese.
[2] Le discrepanze rispetto ai dati riportati in tabella 4 si devono ai diversi periodi di riferimento per le medie (1973-2021 per la tabella 3 e 2002-2021 per la tabella 4).
Andrea, da che parte d’Italia viene il suo vicino che parlava di “nibbòni”? Glie lo chiedo perché io vengo dalla Val Trebbia (provincia di Piacenza) e ricordo vagamente che il concetto di “nibbié”, che tradurrei in “nebbiato”, nel dialetto locale era legato a qualcosa di maturato tardivamente, nelle nebbie, e che poteva far male (es. i fichi tardivi).
Preciso però che appartengo a una generazione (sono nato nel ’57) cui fu proibito di parlare in dialetto (perché così voleva la Signora maestra che in paese era un’autorità indiscussa) , per cui le mie reminiscenze sono frutto di molte estrapolazioni e di qualche volo pindarico…
Sono nativo di Brescia, ma da 15 anni abito in Abruzzo e, pur rimanendo nel territorio comunale di Atri (TE), comprendente una moltitudine di contrade, sto in una -appunto- contrada che volge a pochi km dal mare.
“nibbòno” o “nibbòne” (con la “o” aperta” e la “e” chiusa, non ho il set di caratteri fonetico) sta per “non buono”, ma non conosco in verità la sua etimo.
Pur essendo classe 1972, ho avuto anch’io una Maestra alle elementari che correggeva qualunque termine dialettale scrivessi (a modo mio, non sapevo ovviamente la trascrizione fonetica), ovviamente assorbito istintivamente dal parlato locale, un dialetto “cittadino” italianizzato, giusto un po’ meno aspirato e gutturale di quello montano e della bassa Bresciana.
Rispondo io a nome del conterraneo:
siamo abruzzesi, quindi i nostri dialetti sono per il 90% di erivazione sannitica e “nibbòni” (sarebbe meglio scrivere con lo shwa finale al posto della i), significa “non sono buoni”…
La nebbia non c’entra nulla.
Un caro saluto da un abruzzo costiero bagnato da pioggia fredda e le nostre care montagne imbiancate come da copione, alla faccia dei babbèi che vaticinavano la scomparsa della neve…
Segnalo un refuso :
“L’analisi circolatoria giornaliera a 850 hPa (tabella 1) offre risultati coerenti con quanto testé affermato, indicando la presenza di ben 21 giorni con regime ciclonico”
Anticiclonico. ovviamente.
Dopo un settembre attivo, questo ottobre ha rispettato anche fin troppo la classica “ottobrata”, mentre novembre è alquanto attivo. Lo scorso novembre, che da me ricordo nebbioso e grigio, avrei potuto aprire una rivendita di funghi, peccato che il vicino mi ha detto “nìbbòni”, e quando dice che sono “nibbòni” è meglio lasciarli lì.