In questi giorni, mentre quel che resta dell’Uragano IAN è ancora sugli Stati Uniti orientali ma nella forma di post-tropical storm, impazzano i commenti in chiave climatica, come accade sempre quando un evento meteorologico – specie se molto intenso – arriva a ricordarci quanto sia potente la Natura.
Si è trattato certamente di uno degli uragani più intensi che abbiano interessato gli USA, ma forse non tutti sanno che negli ultimi 60 anni (1961-2021) sulla Florida sono passati ben 7 Cicloni Tropicali di categoria 3 o superiore, mentre nei 60 anni tra il 1900 e il 1960 ce ne sono stati ben 13. Numeri da cabala, visto che nell’intero dataset gli uragani che si sono formati nella terza decade di settembre in tutta la serie storica disponibile sono ben 205.
Tutte queste informazioni e molte altre ancora, sono disponibili nella sezione “climatologia” del sito del National Hurricane Center della NOAA.
Da questi dati, che rappresentano ciò che realmente accade, si possono tirar fuori anche moltre alte informazioni, come ad esempio quelle che vedete qui sotto, relative al numero di Cicloni Tropicali che hanno fatto landfall sugli USA, sia in totale che nella forma di Major Hurricanes, ovvero di categoria 3, 4 o 5 della scala Saffir Simpson, quella che viene utilizzata per classificarne l’intensità.
Certo, al giorno d’oggi il confronto con queste manifestazioni così potenti e distruttive sembra davvero impari. Il numero delle vittime di IAN è già oltre 40, ma forse ha senso ricordare che una volta questi eventi mietevano migliaia di vite umane. Qui, per esempio, una lista di tutti i Cicloni Tropicali che hanno causato più di mille morti. Ovviamente, i più gravi sono stati nei secoli scorsi e continuano ad esserlo nel sud del mondo, dove le la preparazione e le infrastrutture sono purtroppo ancora insufficienti.
Per quanti volessero sapere cosa dice esattamente il “consenso” scientifico in materia di Cicloni Tropicali e climate change, ecco qua l’IPCC:
“[T]here is still no consensus on the relative magnitude of human and natural influences on past changes in Atlantic hurricane activity, and particularly on which factor has dominated the observed increase (Ting et al., 2015) and it remains uncertain whether past changes in Atlantic TC activity are outside the range of natural variability.”
Mentre, cirtca l’intensità, uno dei parametri più affidabili e solidi nel tempo è l’ACE (Accumulated Cyclone Energy), che non mostra alcun trend significativo.
Ma forse negli ultimi anni ce ne sono stati comunque di più? No, ecco la frequenza di occorrenza degli uragani più intensi.
Conclusione: il clima, certamente, ma ai Cicloni Tropicali non l’hanno detto.
Di cosa ci meravigliamo. La tempesta perfetta è stata preparata da anni e non è di tipo climatico. Come rendere sopportabile quello che sta succedendo in tema energetico se non con la favola dell’AWG??? Decrescita felice e bufale climatiche per giustificare le nostre bollette. Povera SCIENZA , poveri giovani e poveri tutti noi che abbiamo permesso e permettiamo tutto questo.
Mi dispiace per i danni e i morti, però sono manifestazioni spettacolari. Se si potesse spremere tutta quell’energia e metterla al nostro servizio. Solo che bisogna aspettare sempre settembre max ottobre e poi corrergli dietro come a un toro scatenato. Conviene quindi usare la testa per proteggersi e guardarlo mentre si sfoga.
Tanto per dire come siamo messi dal lato scienziati, leggo oggi sul Corriere un’intervista del dott. Valerio Paolini (laurea con lode in Chimica, Istituto Inquinamento atmosferico del Cnr) sull’emissione di metano dai gasdotti danneggiati nel Mare del nord:
«Localmente non siamo in grado ora di stabilire se ci saranno alterazioni ambientali. Ma di certo l’imponente massa di metano contribuirà ad aumentare, ad esempio, l’incidenza degli eventi meteorologici estremi come quelli di cui siamo testimoni in questo periodo».
Ricordo che l’emissione stimata è di 200 mila tonnellate su 570 milioni di tonnellate liberate in atmosfera ogni anno (quindi lo 0,035%).
No comment.
Ben detto. No comment.
Ma, mi chiedo sono impreparati, nel senso di incompetenti o sono in malafede?
Buongiorno
Ho letto svariati articoli di giornale sull’uragano Ian ma non ho capito a che categoria è
arrivato. Qualcuno lo sa?
Visti i dati qui sopra riportati da Guido Guidi mi pare evidente che la narrativa sui cambiamenti climatici o crisi climatica sia ormai a livelli imbarazzanti e demenziali. Altro che fake nws… Una valanga di stronzate!!
Un saluto
Andrea
IAN era Cat 4 quando è arrivato sulla costa della Florida.
Aggiungi anche i vari portali MetoPeracottari che ci marciano alla grande a suon di clickbaiting su fenomeni del genere.
Sul link del NOAA che riporto sotto puoi seguire “minuto per minuto” tutti i disturbi tropicali, la loro evoluzione in depressioni/tempeste/cicloni, il loro percorso e la loro evoluzione.
https://www.nhc.noaa.gov/gtwo.php?basin=atlc&fdays=5
Anche AM ha una pagina dedicata ai cicloni tropicali , ma l’aggiornamento è troppo lento, quando invece i disturbi tropicali possono evolversi in maniera rapida ed esplosiva nel giro di poche ore.
Da un lato ci sono i dati statistici, le cronache secolari e la Scienza.
Dall’altro c’è l’insopportabile chiacchiericcio mediatico, un misto di ignoranza e convenienza (c’è chi ci campa col AGW!).
La frase tipica che sentiamo ad ogni evento fuori dalla “normalità” è: “Ormai gli effetti del Cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti!”
Chi campa col AGW è da individuare in tante categorie.
Dai miserabili meteo-peracottari specializzati in “clickbaiting”, ai magnati della Finanza internazionale.
Purtroppo siamo una assoluta minoranza noi del villaggio di Asterix, ma non rassegniamoci alla omologazione, il tempo ci darà ragione (sia quello meteorologico che quello cronologico).
Buona ottobrata a tutti.