IL MESE DI LUGLIO 2022
Mese caratterizzato dal predominio di tipi di tempo anticiclonico (promontori da Sud) con temperature superiori alla norma e anomalia pluviometrica negativa nella maggior parte dell’areale italiano.
La carta circolatoria media del mese di luglio (figura 1a) mostra l’areale italiano sotto l’influenza di un promontorio anticiclonico atlantico da ovest che ha determinato condizioni medie di tempo stabile. La carta delle isoanomale (figura 1b) indica un nucleo di anomalia positiva (area in rosso) centrato a ovest delle Isole Britanniche e che si protende verso l’Italia impedendo l’accesso alle perturbazioni atlantiche.
L’analisi circolatoria giornaliera a 850 hPa (tabella 1) offre risultati coerenti con quanto fin qui affermato, indicando la presenza di 17 giorni con regime anticiclonico (in prevalenza tipo di tempo 8 – anticiclone africano) e 8 con regime ciclonico, in cui il territorio italiano è stato almeno parzialmente interessato da perturbazioni. Nello specifico (tabella 2) si sono manifestate 3 perturbazioni e cioè fra l’1 e il 7 luglio la fase di variabilità a tratti perturbata al settentrione associata al transito di alcune saccature a Nord delle Alpi, la saccatura in espansione da settentrione che ha interessato il centro-sud fra l’8 e il 9 luglio e il transito di deboli saccature atlantiche che hanno interessato il centro-nord fra 26 e 31 luglio. A tali deboli perturbazioni sono risultati associati i giorni più piovosi nei tre macrosettori, che al Nord sono stati il 29 luglio con 7,6 mm, il 27 con 5,2 e il 4 con 4,2 mm, al Centro il 7 luglio con 8,4 mm, l’8 con 2,8 e il 27 con 1,6 e al Sud il l8 luglio con 4,5 mm, il 7 con 1 e il 3 con 0,9 mm.
Dal punto di vista climatologico il mese di luglio vede il settentrione interessato dal transito di perturbazioni a Nord delle Alpi che mantengono una buona piovosità specie nei settori alpini mentre al centro-sud dominano condizioni tipicamente estive con piovosità ridotta. Ciò in termini precipitativi (tabella 3) si traduce nel fatto che a luglio al Nord piovono di norma 69 mm (7% del totale dell’anno medio) contro i 38 mm di quest’anno (-45%), al Centro piovono di norma 33 mm (4% del totale dell’anno medio) contro i 19 mm di quest’anno (-42%) e al Sud piovono di norma 17 mm (2% del totale dell’anno medio) contro i 9 mm di quest’anno (-47%). In sintesi, dunque il luglio 2022 ha presentato un’anomalia pluviometrica negativa nazionale del 44%. Tale anomalia va ovviamente a sommarsi a quelle dei mesi precedenti, il che rafforza il quadro di preoccupazione per il settore agricolo, specie con riferimento all’insufficienza delle risorse idriche destinate alle colture erbacee estive ed alle colture arboree.
Andamento termo-pluviometrico
Le carte di anomalia mensile delle temperature (figure 2 e 3) mostrano le massime ovunque superiori alla norma (media 2002-2021) e le minime in prevalenza superiori alla norma stessa. L’anomalia più spiccata nelle massime che nelle minime da un lato indica l’origine circolatoria sinottica del fenomeno e dall’altro evidenzia i buoni livelli di escursione termica. L’analisi decadale (tabella 4) indica che le anomalie positive si sono distribuite con relativa omogeneità sull’intero mese, risultando comunque più rilevanti al Centro-Sud nella prima decade.
Per collocare in un contesto sinottico l’anomalia termica positiva sull’Italia centro-settentrionale facciamo ricorso alla carta dell’anomalia termica globale mensile dell’Università dell’Alabama (figura 4), la quale evidenzia che tale anomalia si associa ad una più vasta area ad anomalia positiva che interessa Golfo di Biscaglia, Francia e Penisola iberica. La carta del Deutscher Wetterdienst – DWD (figura 5) evidenzia invece due nuclei di anomalia positiva su Sud della Francia e Penisola iberica. Le discrepanze si spiegano sia con i diversi dati di base (sensore satellitare MSU per la carta dell’Università dell’Alabama e stazioni al suolo per la carta del DWD sia con i diversi periodi di computo della normale di riferimento (rispettivamente 1981-2010 per quella dell’Università dell’Alabama e 1961-1990 per la carta del DWD).
Le precipitazioni mensili (figure 6 e 7) hanno presentato anomalie percentuali negative su tutta l’area tranne che sul settore alpino centro-orientale e sul Sud peninsulare. A livello decadale (tabella 4) si nota che le anomalie negative si sono concentrate nella seconda e terza decade mentre nella prima decade il centro-sud ha goduto di anomalie positive.
(*) LEGENDA:
Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore registrato ed il valore medio del periodo 2002-2021.
Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche positive sono evidenziate in giallo(anomalie deboli, fra 1 e 2°C), arancio (anomalie moderate, fra 2 e 4°C) o rosso (anomalie forti, di oltre 4°C), analogamente per le anomalie negative deboli (fra 1 e 2°C), moderata (fra 2 e 4°C) e forti (oltre 4°C) si adottano rispettivamente l’azzurro, il blu e il violetto). Le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate in azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% e giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% .
(**) FONTI DEI DATI:
Temperature e precipitazioni sono frutto di nostre elaborazioni si dati del dataset GSOD della NOAA e delle reti dei servizi meteorologici regionali.
Devo dire che effettivamente (si intravede anche dalle mappe pubblicate), a parte qualche giorno “sahariano”, il lato Adriatico abruzzese “se l’è sfangata” un po’ meglio, essendo stato interessato per quasi tutto il periodo da deboli correnti settentrionali o nordoccidentali che hanno contribuito a una situazione meno “rovente” che da altre parti,
Esattamente la mia impressione da pescarese “laico”, ma che fatica convincere parenti ed amici che non abbiamo subito nessun “Armageddon climatico”!
Però abbiamo avuto anni come il 2007 in cui l’Abruzzo (a differenza delle regioni del nord Italia) ha subito caldo estremamente prolungato ed incendi rovinosi che nell’ultima estate non si sono ripetuti.