Questa rubrica è a cura di Flavio
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Analisi sinottica
Niente di nuovo sul “fronte occidentale” dal punto di vista sinottico, con la solita depressione ormai semi-stazionaria al largo del Portogallo e l’inevitabile risposta dinamica con il rafforzamento ulteriore in quota del promontorio nord-africano che si spinge in queste ore in direzione delle isole britanniche (Fig.1).
Nessuna variazione anche nel corso della settimana, con la goccia fredda spagnola che sarà assorbita dal flusso principale, per poi essere rimpiazzata da una nuova ondulazione atlantica che alimenterà nuovamente il promontorio nord-africano, facendolo oscillare leggermente nel senso dei paralleli e sospingendolo ancor più verso le regioni italiane.
Diceva Otto von Bismark a proposito della Russia: “conosco un centinaio di modi per tirar fuori un orso russo dalla sua tana, ma nessuno per ricacciarcelo dentro”. Lo stesso si può dire di questo tipo di configurazioni sinottiche, che una volta innescate diventano terribilmente difficili da smantellare.
Ogni spiffero atlantico che approccia le coste portoghesi rinvigorisce, per risposta dinamica, il promontorio nord-africano. Questo rafforzamento rende ancora più complicato per altri impulsi atlantici farsi largo in senso zonale in direzione del Mediterraneo occidentale, col risultato che questi vortici tendono a stazionare sul posto, stabilizzando ulteriormente la cellula anticiclonica mediterranea. Un meccanismo semplice, che col passar del tempo si autoalimenta e si rafforza.
Smantellare una configurazione sinottica di questo tipo è molto difficile nella stagione estiva, per la fisiologica debolezza del getto, e per l’altrettanto fisiologica traslazione verso nord della zona di convergenza intertropicale.
Il principale meccanismo che può mettere fine a questo blocco è costituito dalla ripresa della forza del getto, che è un fatto meramente “stagionale”, in quanto legato alla diminuzione dell’intensità dell’irraggiamento solare nell’emisfero Nord, e al concomitante rapido raffreddamento delle alte latitudini di tale emisfero. Un modo come un altro per dire che c’è ancora da aspettare prima di assistere ad un cambiamento vero. Un cambiamento che verosimilmente inizierà proprio da Nord, con il caldo che tenderà invece ad attardarsi sul sud Italia nella parte finale dell’estate.
C’è ancora da aspettare. E da sudare.
Consigli per il Rescue Team
Siccità e caldo infernale.
PS: una nota di cronaca la merita l’Inghilterra: abbiamo i media di mezzo mondo che gridano alla…fine del mondo per l’eccessivo caldo inglese. Forse vale la pena segnalare che il caldo “mortale” inglese durerà un battito di ciglia: circa 36 ore. Dopo di che le temperature scenderanno rapidissimamente, di quasi 20 gradi in altrettante 36 ore.
Ché l’Inghilterra resta pur sempre l’Inghilterra. Mentre il Mediterraneo resta pur sempre il giardino di casa estivo del deserto del Sahara.
Previsioni per la settimana
Da Lunedì a Venerdì: generali condizioni di tempo stabile e soleggiato su tutto il Paese. Qualche temporale pomeridiano sull’Appennino centro-meridionale nel pomeriggio di Lunedì. Degna di cronaca l’assenza pressoché totale di precipitazioni sull’arco alpino per tutto il periodo: un fatto piuttosto insolito in questo periodo dell’anno.
Temperature in ulteriore lieve aumento, con valori prossimi i ai 40 gradi sulle zone che non si affacciano sul mare. Canicola comunque persistente su tutta la Penisola, con anomalie termiche notevolissime sulle Alpi occidentali.
Venti deboli, con le brezze marine sempre meno rilevanti per il continuo aumento della temperatura del mare.
Sabato e Domenica ancora stabile e soleggiato ovunque, ma con possibile incremento dell’instabilità pomeridiana sulle Alpi associata a precipitazioni temporalesche, specie sui settori orientali.
Temperature ancora elevatissime, con valori anche superiori ai 40 gradi nelle zone interne del Centro-Sud. Caldo opprimente per l’aumento del tasso di umidità e per l’assenza pressoché totale di ventilazione.
@AleD
Anche io potrei dire molte cose sui vaccini e la loro indubbia efficacia (cfr. il mio C.V. ampiamente disponibile in rete) ma non lo faccio per tenere separata la sfera hobbistica che qui coltivo, da quella professionale.
Quanto al caldo estivo a me sembra francamente sopravvalutato. Qui a Pescara, a parte un paio di fiammate favoniche, del tutto abituali, in città non abbiamo toccato che un paio di volte i 30 gradi…
Buona giornata di lavoro a tutt*
Confermo quanto dice il sig.Franco. Stando in zona Atri (però quasi in pianura, in una delle millemila contrade), che il massimo che ho visto sono stati 32 gradi, con qualche episodio afoso, consuete “Garbinate” (il frequente Foehn dell’Adriatico), e temporali pomeridiani che si inchiodano in zona Gran Sasso/Maiella, facendo il consueto putiferio nell’Aquilano o al più interno Teramano e Ascolano.
In questi gg peraltro il caldo è al momento ancora secco e con brezza vivace sulla costa, probabilmente resiste ancora alle alte quote il refolo di correnti di NO che per il momento ci evita il peggio.
Sto comunque osservando insieme ad amici anche del Nord diversi portali meteo, anche fra quelli che dovrebbero essere meno “peracottari”, e ritengo insieme a loro che per la maggior parte di quello che leggiamo sia in atto un’autentica campagna mediatica di terrorismo-clickbaiting per spaventare la gente e “farla fuggire” verso mari e monti, incentivando le relative presenze.
A uso e consumo del turismo.
Una configurazione sinottica atipica, corroborata da situazioni locali davvero inusitate, come ad esempio un nord atlantico più freddo della media, una Groenlandia che ancora vede cadere neve sopra la media, mentre lo scioglimento resta nella media, e ghiacci polari artici ai massimi da oltre un decennio. Nel contempo l’ITCZ, finora sottomedia, è entrata nella media da un paio di settimane, e non spinge più di tanto.
Sicuramente il caldo è esaltato localmente dalla siccità e dagli effetti favonici, ma soprattutto dalle isole di calore urbano, o comunque dalle vaste aree antropizzate e urbanizzate (Roma, piana Fiorentina, Pianura Padana settentrionale, Bolognese e Romagna, ecc.).
E’ come se il caldo si fosse concentrato tra i 30 e 45 gradi di latitudine, tutto insieme… Personalmente temo eventuali black-out, ma presto potrebbero diventare un’emergenza anche gli incendi. Non siamo preparati a situazioni simili e ho paura che il peggio dovremo ancora sperimentarlo. Spero di sbagliarmi!
Se la redistribuzione dell’energia fosse analizzabile tramite pochi dati, come sst, itcz e ghiacci artici per predire sinottiche e di seguito poi pattern, avremmo le chiavi della galassia…e invece….hahahahah
Analisi molto fai da te con contenuti personali…
Direi che esistono così tante variabili in gioco che è impossibile giudicarlo. Io personalmente penso che l’Africa sia più calda e si gonfia di più di prima cacciando le Azzorre a ovest e facendo scendere a Sud le gocce fredde. Ma resta una mia opinione.
Ma a maggior ragione credo sia altrettanto sbagliato affermare con una sicumera che non ha precedenti nella storia della scienza (almeno fino al momento di vaccini Covid) che sia dovuto alla CO2. Con una differenza: né la mia teoria, nè quella del sig Flavio impattano in modo così devastante sulla vita di miliardi di persone. E io non mi sognerei nemmeno sotto tortura di sconvolgerlo solo perché ho il sentore che possa essere come credo (e sottolineo credo) io, a meno di non avere prove certe e certissime, che, esattamente come per l’efficacia dei vaccini, ad oggi non ci sono
non sono entrato io in argomento, lo faccio notare subito.
chi dice che non c’è traccia di evidenza clinica sull’efficacia dei vaccini per la covid dovrebbe anche dire quale è il rapporto corretto tra casi gravi e decessi tra vaccinati e non. l’iss i numeri li ha dati e dimostrano in modo inequivocabile che i vaccini funzionano. chi contesta deve tirare fuori altri numeri che gli diano ragione. AUGURI.
ps: nessuno (di competente) per i vaccini per la covid ha affermato che avrebbero garantito immunizzazione al 100%