IL MESE DI GIUGNO 2022
Mese caratterizzato dal predominio di tipi di tempo anticiclonico (promontori da Sud) con temperature superiori alla norma e anomalia pluviometrica negativa sulla maggior parte dell’area.
Andamento circolatorio
La carta circolatoria media del mese di giugno[1] (figura 1a) mostra l’areale italiano sotto l’influenza di un promontorio anticiclonico africano ben assestato al Centro-Sud e più debole al Nord. La carta delle isoanomale (figura 1b) indica che sull’Italia sussiste un’anomalia positiva del livello barico di 850 hPa con nucleo più robusto su Basso Tirreno – Canale di Sicilia. L’analisi circolatoria giornaliera a 850 hPa (tabella 1) offre risultati coerenti con quanto fin qui affermato, indicando la presenza di 17 giorni con regime anticiclonico (in prevalenza tipi di tempo 8 – anticiclone africano) e 8 con regime ciclonico, in cui il territorio italiano è stato almeno parzialmente interessato da perturbazioni.
Nello specifico (tabella 2) si sono manifestate 5 perturbazioni e cioè un regime atlantico il giorno 1, una debole depressione al Nord il giorno 3 seguita da una fase di variabilità, la perturbazione che ha interessato dapprima il Nord e poi il Centro-Sud fra 7 e 13 giugno e infine il regime di variabilità che ha interessato il Centro-Sud fra 15 e 18 giugno e il Nord fra 22 e 30 giugno.
A tali perturbazioni, generalmente deboli, sono associati i giorni più piovosi nei tre macrosettori, che al Nord sono stati il 7 giugno con 7,3 mm, il 28 con 6,9 e il 9 con 5,3 mm, al Centro il 9 giugno con 10,6 mm, il 17 con 3,6 e il 28 con 1,2 e al Sud il 10 giugno con 4,8 mm, il 9 con 4,7 e il 17 con 1,9 mm.
Dal punto di vista climatologico il mese di giugno manifesta ancora caratteri primaverili al Centro-Nord con una significativa presenza del flusso perturbato atlantico, il che in termini precipitativi (tabella 3) si traduce nel fatto che a giugno al Nord piovono di norma 82 mm (8% del totale annuo normale) contro i 45 di quest’anno (-45%), al Centro piovono di norma 43 mm (5% del totale dell’anno medio) contro il 25 mm di quest’anno (-42%) e al Sud piovono di norma 21 mm (3% del totale dell’anno medio) contro il 16 mm di quest’anno (-23%).
In sintesi dunque il giugno 2022 ha presentato un’anomalia pluviometrica negativa nazionale del 42%[2]. Tali anomalia va ovviamente a sommarsi a quelle dei mesi precedenti, il che rafforza il quadro di preoccupazione per il settore primario, specie con riferimento al fatto che si rivelino sufficienti le risorse idriche destinate alle colture erbacee estive ed alle arboree.
Andamento termo-pluviometrico
Le carte di anomalia mensile delle temperature (figure 2 e 3) mostrano temperature massime ovunque superiori alla norma e minime e in prevalenza superiori alla norma stessa (media 2002-2021). L’anomalia più spiccata nelle massime che nelle minime da un lato indica l’origine circolatoria sinottica del fenomeno e dall’altro evidenzia i buoni livelli di escursione termica. L’analisi decadale (tabella 4) indica che le anomalie positive si sono distribuite con relativa omogeneità sull’intero mese risultando comunque più rilevanti al Centro-Sud nella prima decade.
(*) LEGENDA:
Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore registrato ed il valore medio del periodo 2002-2021.
Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche positive sono evidenziate in giallo(anomalie deboli, fra 1 e 2°C), arancio (anomalie moderate, fra 2 e 4°C) o rosso (anomalie forti, di oltre 4°C), analogamente per le anomalie negative deboli (fra 1 e 2°C), moderata (fra 2 e 4°C) e forti (oltre 4°C) si adottano rispettivamente l’azzurro, il blu e il violetto). Le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate in azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% e giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% .
Per collocare in un contesto più ampio l’andamento termico sull’Italia facciamo ricorso alla carta dell’anomalia termica globale mensile dell’Università dell’Alabama (figura 4), la quale evidenzia che l’anomalia positiva sull’Italia si associa ad una vasta area ad anomalia positiva che interessa l’Europa occidentale e l’Africa del Nordovest. La carta del Deutscher Wetterdienst (figura 5) offre indicazioni analoghe. Pr una corretta interpretazione delle anomalie si deve considerare che le due carte globali hanno diversi periodi di computo della normale di riferimento (rispettivamente 1961-1990 e 1981-2010).
Le precipitazioni mensili (figure 6 e 7) hanno presentato anomalie percentuali negative su tutta l’area tranne che sul settore alpino centro-orientale e sul Sud peninsulare.
[1] topografia media del mese di maggio per il livello barico di 850 hPa
[2] Le discrepanze rispetto ai dati riportati in tabella 4 si devono ai diversi periodi di riferimento per le medie (1973-2021 per la tabella 3 e 2002-2021 per la tabella 4).
una domanda:
sul sito http://www.wxcharts.com ho notato una cosa strana, nella regione – oggi contesa tra Russia ed Ucraina – compresa tra la Crimea e Mariupol… il meteo è sempre stabile.
Come mai questa strana anomalia?
Immagine allegata
Buongiorno,
seguo il vostro sito da anni ormai ma non ho le conoscenze per potermi confrontare con voi, ho però delle domande a cui magari mi sapete rimandare ad un vostro post oppure ad uno esterno. Il dibattito riscaldamento globale antropico o non ormai è in prima pagina da parecchi anni ormai, tutti hanno le loro motivazioni e si cerca di documentarle con i vari studi fatti negli anni, di certo c’è che la temperatura sta aumentando e soprattutto nel bacino del Mediterraneo in maniera più marcata, supponendo che sia dovuto tutto a fattori esterni e non umani mi sembra di capire che non si capisce di chi sia la colpa, ho capito bene? Secondo voi questo trend di riscaldamento quanto potrebbe e fino a dove potrebbe arrivare? Rallenterà prima o poi, magari raggiungendo una stabilità che per lo meno non vada ad aumentarne le conseguenze. Anche perchè trovare la causa è una cosa doverosa e giusta, ma all’atto pratico la temperatura aumenta e le difficoltà aumentano. Grazie
Da ignorante, mi viene da dire che se un medico 1) è assolutamente certo della diagnosi e 2) è ragionevolmente convinto di saper intervenire efficacemente, allora è giusto che punti direttamente a curare la causa prima.
Ma se le prime due condizioni non valgono, deve prima cercare di porre rimedio ai sintomi, se ne è capace.