IL MESE DI MARZO 2022
Mese caratterizzato da regime circolatorio boreale con anomalia pluviometrica e termica negative.
Andamento circolatorio
La carta circolatoria media del mese di marzo[1] (figura 1a) evidenzia la presenza sull’Italia di un regime circolatorio boreale con un anticiclone centrato su mar Baltico – Europa centro-orientale che ha guidato verso la nostra area masse d’aria fredda continentale da Nordest. Si tratta di un’ottima sintesi della situazione circolatoria del mese che ha visto ben 21 giorni (periodo dal 1 al 14 e dal 17 al 23 marzo) caratterizzati dal un regime circolatorio da est-nordest, che si era per la prima volta affermato il 26 febbraio, persistendo dunque fin qui per un totale di 24 giorni.
Il regime boreale con anticiclone su mar Baltico-Europa centro-orientale rappresenta un’anomalia il cui livello è bene espresso dalla carta delle isoanomale, la quale evidenzia in giallo e in rosso le zone ad anomalia più spiccata. Aggiungiamo che la struttura circolatoria in questione è una tipica struttura di blocco in quanto impedisce lo stabilirsi sull’Europa del regime zonale (flusso di correnti da ovest verso est) apportatore di masse d’aria atlantica mite e piovosa. Peraltro, come non di rado accade con le strutture di blocco, si è trattato di una struttura a lunga persistenza e che se si fosse affermata fra dicembre e febbraio avrebbe dato con ogni probabilità luogo a un “grande inverno”, con effetti molto rilevanti in termini di consumi energetici e di mortalità.
Per quanto attiene alle precipitazioni, occorre considerare che il regime boreale è in grado di dal luogo a precipitazioni sull’Italia se l’aria continentale fredda scava depressioni sul Mediterraneo. Più nello specifico le precipitazioni si rivelano significative sul Settentrione qualora si sviluppino sul Golfo di Genova (principale are ciclogenetica del Mediterraneo), cosa che quest’anno non si è verificato, il che spiega l’anomalia precipitativa negativa più spiccata registratasi al Nord del paese.
L’analisi circolatoria giornaliera offre risultati coerenti con quanto fin qui affermato, indicando la presenza di ben 21 giorni con tipo di tempo 13 mentre 8 giorni hanno goduto di tempo anticiclonico. Nel mese abbiamo assistito a tre perturbazioni principali e cioè una saccatura balcanica da est fra il 4 e il 9, una depressione africana fra il 17 e il 19 e una saccatura da Nordest il 30 e il 31. A tali perturbazioni si legano i giorni più piovosi nei tre macrosettori, che al Nord sono stati il 31 marzo con 16,1 mm, il 30 con 6,5 e il 4 con 0,5 mm, al Centro il 30 marzo con 18,5 mm, il 31 con 10,8 e il 4 con 5,0 e al Sud il 19 marzo con 7,1 mm, il 31 con 5,7 e il 30 con 4,6 mm.
Dal punto di vista climatologico giova porre in evidenza che il mese di marzo vede di norma il riattivarsi della circolazione atlantica dopo la stasi invernale. In termini precipitativi (tabella 3) ciò si traduce nel fatto che a marzo al Nord piovono di norma 67 mm (6,8% del totale annuo normale) contro il 24 mm di quest’anno (2,4% del totale dell’anno medio), al Centro piovono di norma 65 mm (8% del totale dell’anno medio) contro il 44 mm di quest’anno (5,4% del totale dell’anno medio) e al Sud piovono di norma 60 mm (8,5% del totale dell’anno medio) contro il 50 mm di quest’anno (7,1% del totale dell’anno medio). In sintesi dunque il marzo 2022 ha presentato un’anomalia pluviometrica negativa nazionale del 41% con anomalie negative nelle macroaree che sono risultate del 64% al Nord, del 32% al Centro e del 17% al Sud[2].
Andamento termo-pluviometrico
Le carte dell’anomalia mensile delle temperature (figure 2 e 3) mostrano che le temperature minime hanno manifestato un’anomalia negativa da debole a moderata su gran parte dell’areale italiano mentre le temperature massime sono state soggette ad un’anomalia negativa al Sud, sul versante adriatico del Centro e sulla Sardegna orientale.
La non coerenza fra anomalie termiche negative di minime e massime è da ritenere soprattutto frutto del soleggiamento, più sensibile nelle aree interessate da una minor copertura nuvolosa. L’analisi decadale (tabella 3) indica inoltre che la decade con anomalie negative più vistose è stata la prima.
Per collocare in un contesto più ampio l’andamento termico sull’Italia non possiamo fare ricorso alla carta dell’anomalia termica globale mensile dell’Università dell’Alabama – Huntsville, non ancora disponibile sul loro sito e ci dobbiamo pertanto limitare alla carta di anomalia termica globale mensile del Deutscher Wetterdienst (figura 4), che in base a dati osservativi riferiti alle terre emerse evidenzia sull’intera area italiana una debole anomalia termica negativa rispetto alla media 1961-90 che si associa ad una anomalia negativa d debole a moderata presente su Anatolia. Mar Nero, Medio Oriente e Nord Africa.
Le precipitazioni mensili (figure 5 e 6) sono risultate in prevalenza inferiori alla norma, con eccezioni a carattere locale su Sardegna e meridione peninsulare. Si notino inoltre i livelli di anomalia più spiccati presenti sul settentrione. L’analisi decadale (tabella 4) indica infine che la prima decade del mese è stata scarsamente piovosa su tutta l’area mentre la seconda ha presentato una piovosità molto ridotta al Centro-Nord.
(*) LEGENDA:
Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore registrato ed il valore medio del periodo 2002-2021.
Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche positive sono evidenziate in giallo(anomalie deboli, fra 1 e 2°C), arancio (anomalie moderate, fra 2 e 4°C) o rosso (anomalie forti, di oltre 4°C), analogamente per le anomalie negative deboli (fra 1 e 2°C), moderata (fra 2 e 4°C) e forti (oltre 4°C) si adottano rispettivamente l’azzurro, il blu e il violetto). Le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate in azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% e giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% .
(**) FONTI DEI DATI:
Temperature e precipitazioni sono frutto di nostre elaborazioni si dati del dataset GSOD della NOAA e delle reti dei servizi meteorologici regionali.
[1] topografia media del mese di marzo per il livello barico di 850 hPa
[2] Le discrepanze rispetto ai dati riportati in tabella 4 si devono ai diversi periodi di riferimento per le medie (1973-2021 pe la tabella 3 e 2002-2021 per la tabella 4.
Molto bene.
Coerentemente con le sensazioni soggettive, almeno per la mia area di osservazione centro-adriatica, anche il primo mese di primavera non ha proposto il tema stereotipato dei c.d. modelli previsionali di fama mondiale.
Vedremo il prosieguo stagionale, ma secondo me non ci distaccheremo dal trend che prosegue fin dallo scorso inverno.
Buon week end a tutto il villaggio….