Questa rubrica è curata da Flavio
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Un flusso teso occidentale sostenuto da un getto molto intenso muove dal medio Atlantico in direzione dell’Europa centrale e del bacino del Mediterraneo, articolandosi in deboli ondulazioni del fronte polare in assenza di figure anticicloniche su tutto lo scacchiere europeo, con l’unica eccezione di una debole cellula collocata tra le repubbliche baltiche e l’Ucraina.
Nel corso della settimana l’approfondimento di un centro depressionario in Atlantico si accompagnerà alla formazione di una ondulazione più accentuata del flusso principale in corrispondenza delle isole Azzorre, con l’associata risposta dinamica che favorirà una rimonta anticiclonica nord-africana nel cuore del Mediterraneo.
Sul finire della settimana si intravedono segnali di un nuovo cedimento del geopotenziale sui meridiani europei per l’irruzione di aria fredda e instabile di origine artica.
Tornano le nebbie e le brume, le inversioni termiche e le stratificazioni nuvolose nei bassi strati sulle regioni settentrionali, prevalenza di tempo stabile e soleggiato al meridione, specialmente sulle regioni ioniche e adriatiche. Il tutto in un contesto decisamente mite, specialmente in montagna grazie ai valori importanti del campo di massa sulla regione alpina.
Consigli per il Rescue Team
Narrativa facile facile: fa troppo caldo per colpa del global warming e dei “no-electric-cars”.
Il risvolto positivo è che un po’ di mitezza invernale alleggerirà la bolletta energetica nazionale in tempi di costi dell’energia particolarmente alti. Evitare, ovviamente, di parlarne.
Linea di tendenza per l’Italia
Lunedì aumento della nuvolosità al Nord e sulle regioni centrali con precipitazioni deboli e a carattere sparso sulla Liguria e sulle regioni centrali tirreniche, in estensione in tarda serata anche al basso Tirreno. Schiarite, anche ampie nella prima parte della giornata, sulle regioni centro-meridionali adriatiche e ioniche.
Temperature stazionarie. Maestrale teso sulla Sardegna, venti moderati di libeccio sul Tirreno centro-meridionale, deboli altrove.
Martedì nuvolosità nei bassi strati al Nord e sulle regioni centrali peninsulari in assenza di precipitazioni significative con l’eccezione della Valle d’Aosta dove insisteranno nevicate moderate a quote superiori ai 1600 metri circa. Nubi e qualche piovasco in mattinata al Meridione, in rapido miglioramento con ampie schiarite dal pomeriggio.
Temperature in lieve aumento. Maestrale moderato sui bacini di ponente.
Mercoledì nubi intense sui crinali alpini con nevicate a quote superiori ai 1600-1800 metri. Nuvolosità diffusa nei bassi strati anche sulle restanti regioni settentrionali e centrali peninsulari. Schiarite più ampie al Meridione con addensamenti nuvolosi sul basso Tirreno.
Temperature in aumento, specie sul Nordovest. Maestrale moderato su Mare di Sardegna, canali di Sardegna e Sicilia.
Da Giovedì 30 Dicembre a Domenica 2 Gennaio generali condizioni di stabilità su tutto il Paese. Intensificazione delle nebbie sulla Valpadana e sulle zone interne del Centro. Ampi spazi di sereno al Sud, in modo particolare sulle regioni centro-meridionali adriatiche e sui versanti ionici. Tendenza ad aumento della nuvolosità sulle regioni nord-occidentali la Domenica, con le prime nevicate sulla Valle d’Aosta alle quote medie.
Temperature in ulteriore aumento, specie in montagna e sulle regioni centro-meridionali dove non sarà avvertita l’azione delle nebbie. Venti deboli, qualche refolo di tramontana su basso Adriatico e Ionio.
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Colgo l’occasione per porgere gli auguri di buon anno ai lettori del Blog. Fare meglio del 2021 non dovrebbe essere così difficile…
[…] Le Previsioni di CM – 27 Dicembre 2021 / 02 Gennaio 2022 […]
Vivendo a pochi passi dalla piazza in fotografia, non posso che prepararmi a rivederla immersa nella nebbia: così bella per chi ci è nato, che quasi quasi dopo un po’ manca 🙂
Quando fa caldo è “surriscaldamento globale”, quando fa freddo è “cambiamento climatico” 🙂
… e non dimentichiamo il clima killer, una realtà terrificante: i super esperti di Legambiente, sono persino riusciti a quantificare i morti che dal 2010 a quest’anno (264 vittime solo nel nostro bel Paese) sono passati a miglior vita, quali “vittime del maltempo” .
Ora, tutto il rispetto per i morti, ma tirarli dentro una serie di amenità come queste, non rende certo onore alla loro memoria: sicuramente alluvioni ed altri disastri hanno causato vittime, ma che alluvioni ed altri disastri siano correlati all’aumento della CO2 (416 ppm!!! si ma dove?) o alle alte temperature in estate in Sicilia (ma va?), è ignobile e ci sono, pure tra le maggiori testate giornalistiche (Corsera e Avvenire) chi rilancia tali “notizie”. La disinformazione, è solo frutto di non sapere (si chiama ignoranza?) o c’è dell’altro?