Correva il 2017
Nell’ormai lontano Luglio del 2017, sulle pagine di questo blog veniva pubblicato un post dal titolo “Chi comanda davvero”. Si faceva notare come, nonostante persistessero tenacemente residuati di sottocultura post-sessantottina nella narrativa che voleva le Oil Companies brutte e cattive dominare (e rovinare) il mondo, nella realtà a dominarlo fossero di gran lunga i giganti dell’high tech.
E si faceva notare come fosse negli interessi di quegli stessi giganti infangare e denigrare i titoli azionari “value” come i petroliferi, per dirottare tutti i capitali sui titoli “growth”, ovvero sugli high-tech: più buoni, più generosi e soprattutto più “verdi” degli altri.
Sono passati ormai quasi 5 anni da allora. E in questi 5 anni i media di tutto il mondo si sono ben guardati dal parlare dell’elefante nella cristalleria costituito da giganti dell’high tech sempre più potenti, sempre più influenti, sempre più padroni dei nostri dati, sempre più determinanti nelle scelte politiche dei governi. Perché sempre più ricchi. E perché, nella sostanza, proprietari degli stessi media.
Oggi Facebook vale quasi un trilione di dollari: due volte e mezza la capitalizzazione del luglio 2017. Google (Alphabet) invece di trilioni di dollari ne vale 2, ovvero quasi 4 volte la capitalizzazione del 2017. Quasi 2 trilioni di dollari anche per Amazon: 3 volte la quotazione del 2017.
Quotazioni esplose “grazie” al Covid, che esattamente al contrario di quanto la narrativa dei media racconta, ha reso spaventosamente più ricco chi era già ricco, andando a consolidare e cristallizzare la situazione precedente.
Altro che evento “che cambierà il mondo in meglio”, come piace raccontare ai giornaloni inebriati di “Gran Reset”: è lo stesso mondo di prima, ma con i difetti, i problemi e le iniquità di prima elevati all’ennesima potenza.
Si raccolgono i frutti
A distanza di questi cinque anni, si raccolgono i frutti, con le compagnie petrolifere ormai letteralmente sbaragliate nella guerra mediatica di cui già (noi) parlavamo anni fa, e che adesso è diventata un assalto all’arma bianca.
Non bastava distogliere gli investimenti azionari forzosamente attraverso fondi ESG e campagne di stampa: si è arrivati persino a infiltrare scientificamente nei CDA delle compagnie petrolifere sabotatori di professione: ambientalisti insediati da mega-fondi come BlackRock (e chi altri) con lo scopo di soffocare gli investimenti delle oil companies dal loro interno, a mo’ di virus inoculati in un organismo ancora maledettamente sano, per farlo finalmente ammalare e renderlo definitivamente inoffensivo.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: la crisi energetica di questi giorni è figlia di quegli stessi meccanismi di cui già parlavamo in beata solitudine 5 anni fa, e adesso trova finalmente compimento nel fatto che petrolio e gas non sono più disponibili in quantità sufficienti proprio perché le società petrolifere sono state messe, con la forza, nella condizione di non poter investire più nella ricerca e sviluppo degli odiati idrocarburi.
Morale: oggi, nonostante i prezzi del greggio alle stelle, la cattivissima e potentissima Exxon vale 270 miliardi di dollari: poco più di un decimo di Amazon, o di Google.
E il signor Rossi, in compenso, paga la bolletta energetica il doppio. Eccolo servito, l’antipasto del meraviglioso mondo “green” pensato e pianificato dai migliori.
Ma è solo l’inizio
Finalmente, grazie all’acceleratore del Covid, gli eventi di cui su questo blog si parla da anni si stanno materializzando: crisi energetica, aziende che chiudono perché l’energia costa troppo, fallimenti che lasciano appiedati migliaia di lavoratori.
Dopo le compagnie petrolifere, l’attacco alla civiltà occidentale partorito dalle menti più brillanti di Cupertino e Wall Street sta percolando nell’economia reale. Come è normale che sia, in un sistema le cui componenti sono strettissimamente legate, e in cui tutto, fisiologicamente, parte proprio dalla disponibilità di energia in abbondanza e a basso costo.
Esattamente come nell’Inghilterra del post-Thatcher, dopo l’attacco all’energia (allora fu il carbone), è tutta la catena produttiva ad essere disarticolata. Allora fu l’acciaio, e con esso la cantieristica navale e l’industria pesante. Oggi, dopo l’attacco al petrolio e al gas naturale, viene distrutto quello che resta della manifattura europea, già gravemente provata dalle delocalizzazioni scriteriate, favorite negli scorsi anni da una globalizzazione tanto stupida quanto avida.
Tocca all’agricoltura
Colpita a morte l’energia, e mandata al tappeto assieme a questa la manifattura, resta un ultimo pilastro del benessere occidentale da abbattere: la disponibilità di cibo di qualità a basso costo. Di prodotti agricoli e di allevamento.
Ancora una volta il piede di porco dell’operazione è offerto gentilmente dai profeti della catastrofe climatica: le mucche causano effetto serra perché emettono metano. I contadini causano effetto serra perché pretendono di guidare trattori e utilizzare strumenti agricoli alimentati da idrocarburi. I concimi e i pesticidi inquinano le falde e per fabbricarli si emettono gas serra.
Morale: tassiamo anche l’agricoltura cancellando gli sgravi fiscali per l’uso dei combustibili, rendiamo i fertilizzanti costosissimi e quindi inaccessibili utilizzando il mercato delle emissioni della CO2, demonizziamo le mucche per le loro flatulenze e ispiriamo al tempo stesso campagne di pietismo animalista.
E mentre gli agricoltori annaspano, compriamo i loro terreni a quattro soldi per sbatterci sopra distese di silicio nero per far esplodere ancor più i costi della bolletta energetica e soprattutto per sottrarre gli stessi terreni alla disponibilità degli agricoltori.
Solo macerie
Non rimarrà in piedi più niente. Perché con il crollo dei pilastri delle economie sviluppate: energia, manifattura, agricoltura, un’ondata di licenziamenti e di disoccupazione senza precedenti promette di travolgere quello che resta dell’Occidente.
Ma i migliori sono già all’opera. Perché mentre i loro giornali demonizzano l’agricoltura e l’allevamento usando la solita arma di distruzione di massa del clima-catastrofismo, nel frattempo loro si attrezzano per specularci: il business della “carne sintetica” vale decine di miliardi di dollari, e in prospettiva trilioni di dollari. E a specularci sono proprio i presunti salvamondo, da Di Caprio a Bill Gates.
Lo stesso Bill Gates che, proprio mentre investe sulla carne sintetica, è diventato il più grande proprietario terriero degli Stati Uniti. Vai a capire se è una fine strategia finanziaria di hedging o, piuttosto, una dimostrazione da manuale di elevazione di una barriera all’ingresso di un mercato per renderlo monopolistico: mentre pianifico di venderti la mia carne sintetica, ti compro la terra. Così non la puoi coltivare più, né puoi praticarci l’allevamento. La carenza di prodotti della terra renderà la mia carne sintetica più attraente per il mercato, e i miei profitti se ne gioveranno.
Intrigante, vero?
Il Merdaverso
E deve essere proprio per via dell’accelerazione “benedetta” impressa del Covid che anche Facebook ha ritenuto di dover affrettare i suoi piani. Da oggi non si chiama più Facebook in borsa, bensì “Meta”.
Un riferimento esplicito a quel “Metaverso” in cui si stanno tuffando come piranha sulla carcassa tutti i giganti dell’high tech. Laddove il metaverso in questione altro non sarebbe che una realtà virtuale in cui gli utenti potranno costruirsi una esistenza parallela in un contesto che incorpora realtà aumentata, realtà virtuale, avatar olografici in 3D, video ed altri strumenti di comunicazione.
Un mondo in cui si potrà scegliere chi essere, che vita vivere, con quali partner uscire o fare sesso, che lavoro fare e tanto altro. Un mondo a cui stanno già educando i nostri figli fin dalla culla o quasi, attraverso piattaforme come Roblox.
Un mondo in cui rifugiarsi perchè quello reale sarà diventato semplicemente un mondo di merda, grazie all’infaticabile azione di quelle stesse lobby che lavorano per renderci disponibile il loro bellissimo mondo alternativo: quel Merdaverso che ci legherà per sempre ad un terminale, al loro terminale. Come la più potente delle droghe. Perché nel frattempo saremo stati privati del lavoro, della mobilità, della dignità, e dei piaceri della vita. Come quello di addentare una buona bistecca, o di bere un bel bicchiere di vino.
E tutto questo sarà fatto con la scusa del global warming, e di una catastrofe climatica che non arriverà mai nei termini raccontati.
Un ringraziamento speciale
Quando questo disegno sarà finalmente compiuto (del resto non si vedono in giro anticorpi in grado di combatterlo), un ringraziamento speciale andrà a tutti coloro che avranno contribuito ad alimentare la propaganda clima-catastrofista in questi anni. Una propaganda scientificamente infondata come denunciato da studiosi e persino ambientalisti di fama mondiale.
Una propaganda che sarà servita solo a rendere il nostro mondo peggiore, talmente peggiore da costringerci a rifugiarci nella droga di un’esistenza finta, e totalmente controllata da altri. Come paventato dai più pessimistici racconti di science-fiction del passato.
Tutti coloro che avranno messo la cosiddetta “scienza” al servizio di questa narrativa clima-catastrofista, facendosi strumenti più o meno inconsapevoli di un progetto disumano, saranno giudicati dalla storia.
E per chi crede in una vita dopo la vita, la sensazione è che nel Merdaverso eterno ci finiranno loro. Perché ride bene chi ride ultimo.
O per dirla alla maniera di Matteo (16,18), semplicemente perché non praevalebunt.
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Stamattina parlavo con mio fratello che mi diceva “mi viene voglia di suicidarmi… il lavoro oggi c’è domani non lo sai; le auto sai già che non potrai circolare; la casa che non sai se la porai vendere… ma cosa viviamo a fare?”. E non ha parlato del Covid!
Ci stanno letteralmente togliendo la voglia di vivere rendendo il futuro un’incognita unica con nessuna certezza di tranquillità. Uno studio americano ha determinato che da inizio pandemia sono quintuplicati i consumi di antidepressivi: non fatico a pensare che in futuro potrà essere solo peggio!
Ho trovato interessante questo articolo di Startmag (che a me piace “abbastanza”):
https://www.startmag.it/energia/rincaro-bollette-gennaio-2022-cosa-fare/
Riporto la fine dell’articolo:
… “Tabarelli pensa che le fonti rinnovabili non siano “la soluzione” sia perché la loro piena affermazione è lontana, sia perché “non bastano, trovo assurdo che siano ancora oggetto di incentivi”.
“Molto meglio rimettere in funzione le centrali a carbone”, conclude l’economista, “che aspettare il miracolo green senza fare nulla”.”
Qualcuno a quanto pare le idee chiare ce le ha, purtroppo siamo circondati da fanatici che letteralmente sognano ad occhi aperti senza capire le reali conseguenze di certe scelte ma vanno avanti bevendosi (e spargendo) slogan, e a cui (lo so è brutto, ma non ce la posso fare) auguro un risveglio senza auto, senza elettricità e senza metano. Non tanto, diciamo una settimana. Oppure meglio ancora avere tutto (benzina, gas ed elettricità) ma a prezzi quintuplicati, e magari anche “a singhiozzo” così per toccare con mano la bellezza del “green” ma fatto “col culo degli altri” (cit. Grillo).
E a quelli che “blablabla riscaldamento globale” segnalo di girarsi i siti degli astrofisici che seguono le dinamiche solari: siamo già dentro un calo dell’attività solare che non è chiaro se sarà di 20 o 70 anni… in ogni caso a breve saranno cavoli amari per tutti (quelli veri) e rimpiangeremo il riscaldamento globale, altro che “green”, emissioni zero e company… i pollastri non hanno capito che quello del green e del riscaldamento globale è solo “business as usual”.
Concludo con una semplice constatazione: si punta tanto sull’efficienza del mercato. Io visto quello che sta succedendo con i prezzi dell’energia tutta questa efficienza non la vedo: vedo (as usual) soldi che si spostano dai poveri ai ricchi (come dicevo “business as usual”). Ma ai fanatici evidentemente questo non interessa.
Marco
Scusate l’off-topic, ma volevo chiedere agli amministratori di CM se è possibile inserire i commenti agli articoli in ordine cronologico crescente ( sia per data che per orario) , perchè con l’impostazione attuale, quando i commenti sono numerosi, spesso non si capisce chi replica a chi.
Grazie per l’attenzione.
……e complimenti a Massimo Lupicino, come sempre strepitoso.
Saluti a tutto il villaggio.
Carmelo
Posso raccomandare un pò di attenzione?
Prima di decidere se il metaverso (Facebook) – o il suo concorrente, l’omniverso (Nvidia) – siano semplici specchi per allodole, per favore dedicate otto minuti ad ascoltare questo “dibattito” che illustra, contrapponendole, le due visioni; vi avverto che non è imparziale: è presentato dal CEO della Nvidia, una persona che rispetto profondamente, ma questo è irrilevante, quello che conta è ascoltare cosa stanno cucinando i due concorrenti e riflettere che impatto tutto questo potrà avere sul nostro modo di vivere.
Per favore, fatelo e magari poi tornate qui e dite cosa ne pensate:
https://www.youtube.com/watch?v=fVaDO8ek57Q
Credo veramente che la nuova possibilità di immergersi in ambienti virtuali costituisca un fenomeno epocale, reso possibile dalla convergenza di molte tecnologie – e qui mi fermo, lasciando il resto alla vostra intelligenza.
Grazie a tutti per i commenti. Diciamo che non è un post che si presta particolarmente al “confronto”. Come spesso ultimamente mi capita, è la pura e semplice condivisione di uno stato d’animo. Uno stato d’animo che come ha commentato uno di voi ha effettivamente i toni dell’epilogo.
Non rassegnamoci all’ineluttabile. Possiamo lavorare tanto nel nostro piccolo, all’interno delle cerchie ristrette di amici e parenti. Possiamo fare tanto per i nostri figli per insegnargli a ragionare criticamente, a non bersi storie preconfezionate in malafede (e Donato è di esempio per tutti noi, da questo punto di vista).
Si ravvisa comunque un senso di insofferenza e di diffidenza nei confronti della disinformatja imperante che tiene acceso il lume della speranza. Non ci attendiamo, non senza combattere.
Grazie a tutti.
si parla dei nuovi dominus del mondo, che guarda caso sono informatici con iul sangue “verde” (ed in effetti osservando le espressioni facciali di taluni neo Paperoni, sembra che siano di plastica, come un certo Mark), ma forse sarebbe anche giusto comprendere quale è il ruolo che la scienza si sta ritagliando.
Sempre più spesso si sente dire:”Bisogna credere nella Scienza”.
Questa banale espressione, invece, sta ad indicare un qualcosa di nuovo ed anche di inquietante.
Noi tutti sappiamo che la Scienza si basa sul Metodo Scientifico, il quale è un processo in continua evoluzione e l’unica certezza è l’incertezza!
Anche se le formule per ottenere un risultato sono conosciute, fare una previsione è sempre un azzardo in quanto le condizioni iniziali sono SEMPRE incerte, quindi mai e poi mai un vero scienziato che si basa sul Metodo potrà accettare una qualsiasi previsione a 50 o ad 80 anni.
Con il credere alla scienza, si sta forzando l’opinione pubblica a credere, appunto, in ciò che la maggioranza ha già deciso.
Ma questo approccio non è scientifico!
La scienza non è una democrazia che valuta le sue teorie a maggiornaza.
Il confine tra scienza e religione è molto labile, e quando si parla di clima, si sta parlando di religione e non di scienza. esiste un clima? ossia un periodo stabile nel lungo periodo?
NO!, non esiste, ma la religione ce lo fa credere e tutto a beneficio dei neoPaperoni che si son vestiti da salvatori del mondo sostenendo che il digitale è ambientalmente sostenibile.
La scienza è stata la serva di imperi, stati ed oggi anche dell’economia.
Io non credo nella scienza, ma ho estrema fiducia nel Metodo Scientifico, il quale riuscirà a stabilire la correttezza o la falsità di una teoria religiosa chiamata AGW.
Molti scienziati vorrebbero ricoprire ruoli politici senza passare per la politica, ne sono un esempio i vari comitati scientifici.
Chiedo, qualìè il ruolo della scienza odierna?
Non credo più a quel vecchio adagio che vuole la conoscenza ed il desiderio di scoprire i segreti della natura come fattore primario.
Ciò che muove anche lo scienziato sono puri e semplici interessi economici: magari ottenere un finanziamento più alto, magari un ruolo di prestifio, magari CEO di qualche azienda….
Per chiudere, se è vero che l’umanità con le sue azioni sta distruggendo il suo pianeta, ciò lo dobbiamo proprio alle scoperte scientifiche che hanno contribuito alla conoscenza della natura ed a come utilizzarla per le nostre esigenze.
E’ stata la scienza ad inventare tecniche per l’estrazione petrolifera o per la sintesi dello stesso in migliaia di nuovi prodotti.
Ed ora, la stessa scienza che ha contribuito alla devastazione del pianeta dovrebbe essere quella che lo salva?
NO, NON CI CREDO!!!
non confondere scienza e tecnologia!
in ogni caso il metodo scientifico produce studi (paper) sotto peer review. è li che si riassume il metodo scientifico.
ora i signori ipcc stanno basando i loro scenari su studi scientifici o no? dove stanno gli studi che smentiscono quelli su cui i signori ipcc basano i loro scenari?
”
Finalmente, grazie all’acceleratore del Covid, gli eventi di cui su questo blog si parla da anni si stanno materializzando
”
Mi aspettavo anche il riferimento al covid come a una pandemia costruita a tavolino dai poteri forti… Ci sarebbe stato bene nel raccontino… Ci avevate anche provato in passato tirando fuori Montagnier, pagato anche lui dai poteri forti per poi starsene zitto immagino.
”
E mentre gli agricoltori annaspano, compriamo i loro terreni a quattro soldi per sbatterci sopra distese di silicio nero per far esplodere ancor più i costi della bolletta energetica e soprattutto per sottrarre gli stessi terreni alla disponibilità degli agricoltori.
”
Ancora con questi incentivi che alzano oggi il costo della bolletta???? Ah no, ora si punta strategicamente a sottrarre i terreni agli agricoltori che bontà loro i terreni li regalano via, anzi ci rimettono proprio! :-DDD
”
Intrigante, vero?
”
No, visioni di un attempato signore che si diverte a unire i puntini come piace a lui e poi fare previsioni, toh, mi ricorda qualcun altro, quelli che lo stesso attempato signore critica così aspramente (e ovviamente mi sto riferendo ai “signori ipcc” che pare sappiano scrivere solo stupidaggini).
”
E tutto questo sarà fatto con la scusa del global warming, e di una catastrofe climatica che non arriverà mai nei termini raccontati.
”
Eh si, peccato che non si chiariscano i termini con cui invece arriverà, a no, non si può, perché la risposta è non lo sappiamo, ma se non lo sappiamo come fa l’attempato signore ad affermare che non arriverà mai nei termini raccontati? Libertà di prosa evidentemente.
E qui la meraviglia delle meraviglie:
”
un ringraziamento speciale andrà a tutti coloro che avranno contribuito ad alimentare la propaganda clima-catastrofista in questi anni. Una propaganda scientificamente infondata come denunciato da studiosi e persino ambientalisti di fama mondiale.
”
Come denunciato da studiosi MA DOVE??? A chiacchere e 4 righe nei blog/twitter?
:-DDDDD E per fortuna che sarebbe in gioco il nostro futuro, e la forza d’animo della denuncia è scrivere 4 righe in giro? Wow. Ma complimenti.
Come già detto se si tratta di procurato allarme, allora via con le cause, non con le chiacchere.
”
O per dirla alla maniera di Matteo (16,18), semplicemente perché non praevalebunt.
”
La chiusa evangelica, come la ciliegina sulla mon*. Che forse l’attempato signore è anche uno di quelli che si diletta a manifestare per la “libertà” a colpi di ave maria? No, vero? Giuro che se fa anche questo, io qui non scrivo più per la vergogna.
“Giuro che se fa anche questo, io qui non scrivo più per la vergogna”
Se non provi vergogna per quello che scrivi su questo forum da troppo tempo, allora vuol dire che il senso della vergogna dalle tue parti non è di casa. Quindi la tua minaccia purtroppo non va presa seriamente.
Non mi permetto di parlare di Massimo che non conosco (e non entro nel merito di tutte le sue critiche a questo post), ma se anche uno nel segreto della sua stanza recita un Ave Maria, un Pater Noster o un intero rosario per le intenzioni che ritiene opportune, a lei che fastidio dà, scusi? O forse le causa problemi il fatto che l’autore del post pare essere credente? In tal caso le cito la massima del cardinale Biffi morto da pochi anni, che forse le sarà di aiuto: “le persone del nuovo millennio non si dividono, come si dice oggi, tra credenti e non credenti, ma tra credenti e creduloni”. E pensi che quando disse questa massima, non aveva ancora visto la Cop 26 di Glasgow…
va bene, ma non hai risposto alla domanda… anche se quel “purtroppo” messo li non a caso immagino, lascia dubbi…
La vita e’ breve, il tempo e’ poco, scrivere costa tempo e fatica. Non posso perdere piu’ di 20 secondi per rispondere a un troll. Troverai soddisfazione su altri lidi.
@andrea beretta: il problema sono i farisei, per essere più chiaro io mi riferivo ai gruppi no vax no green pass che tanto si divertono ad esercitare il loro diritto ad essere imbecilli. Con preghiera finale.
Condivido l’analisi a tratti spietata, per qualcuno eccessivamente pessimista, ma che nel suo realismo pungente e tagliente, non può che far sobbalzare sulla sedia e lasciarti stremato e confuso.
Ringrazio il Dott. Lupicino per l’approfondita ed estesa analisi socio-politica ed economica, con i suoi risvolti tecnologici e scientifici, ma pur sempre ancorati ad una visione attualistica.
Da naturalista, evoluzionista, paleontologo, mi permetto, anzi sento il dovere, di apportare il mio contributo. Sono convinto che, benchè specie pensante, capace di imparare dal passato, riflettere sul presente e prevedere il futuro, siamo pur sempre un elemento del mondo naturale, e pertanto soggetto alla sua variabilità e imprevedibilità, pur all’interno di leggi note e generalmente verificabili.
Tra queste norme non scritte emergono, senza se e senza ma, quelle relative all’evoluzione demografica della nostra specie che, per quanto prevedibile e, per i più, sostenibile, nasconde delle insidie non facilmente controllabili. Non si può non riconoscere che la specie umana ha invaso e stravolto il pianeta negli ultimi decenni, tanto da avere la sensazione di essere prossimi alla fine. Sensazione per la quale hanno gioco facile le varie associazioni ambientaliste, il giornalismo pseudo-scientifico e la politica opportunista e ipocrita che se ne nutre.
Ma non si può negare che, se fino a un secolo fa avevamo paura di lupi e trigri; oggi invece, abbiamo paura che scompaiano per sempre, o peggio ancora, che sarà sempre più impossibile convivere con loro.
Fino a non più di un secolo fa (100 anni; 4 generazioni; ai tempi dei miei nonni…) l’Africa orientale era un’enorme savana percorsa da grandi fiumi, costellata da vasti laghi e gigantesche montagne solitarie, dove gli uomini erano una sparuta minoranza, in villaggi sparsi, collegati da piste e sentieri, sempre minacciati dalle belve feroci. 3-5 milioni di individui sparsi su un territorio di oltre 3 milioni di km2. Oggi, sullo stesso territorio, vivono oltre 200 milioni di persone e i brandelli di savana sono protetti da parchi nazionali di qualche migliaio di km2, per un totale di poco più di 100 mila km2, dove gli gnu girano in tondo, e le zebre giocano a nascondino dietro agli elefanti…
Ma mentre gli uomini di allora erano adattati a quell’ambiente da diorama, noi siamo andati incontro ad una progressiva specializzazione, sia degli stili di vita, ma anche dei bisogni e delle aspettative. Siamo talmente lontani da quel mondo, che vediamo e pensiamo al nostro quale unico possibile e vivibile. Tentiamo di esportarlo verso altri popoli e altre nazioni, ma nello stesso tempo ci rendiamo conto che non è sostenibile, e allora respingiamo l’idea e ci chiudiamo nell’egoismo sfrenato del nostro merdaverso, sempre più m…a e sempre meno reale.
In natura questo processo è noto come specializzazione. Dapprima è una curiosità, poi diventa un simbolo, quindi uno strumento insostituibile e oggetto di contesa e competizione, in una una corsa a rotta di collo verso l’estremizzazione. Un pò come uscire ad alta velocità da una curva… a noi sembra di andare diritto, ma non ci rendiamo conto che la strada va da un’altra parte! Tra i danni collaterali, tanto per citarne alcuni: isolamento, calo della capacità riproduttiva, insorgenza di autolesionismo, diffusione di malattie, ecc. Se al processo di specializzazione si aggiunge quello di incremento demografico incontrollato, non si escludono nemmeno fenomeni come cannibalismo e necrofagia.
Provate a trasporre questi aspetti in termini di politica economica, politica industriale, finanza, evoluzione tecnologica, e potrete riscontrare, fuor di metafora, tutta una serie di fenomeni riconducibili a quanto sopra elencato.
C’è poi un’altra parte di mondo che, in larga misura, è rimasto ancora legato allo status originario dell’uomo naturale, di colui che dipende da sé stesso, dall’ambiente e dagli altri. Un’umanità (i 3/4 almeno) che sta beneficiando dei miglioramenti apportati nel corso degli ultimi decenni, ma non ha ancora maturato la consapevolezza che tale sviluppo ha un prezzo. Purtroppo è già accaduto, più volte, in più luoghi e in più momenti della storia, e sappiamo tutti com’è andata a finire. Oggi è un momento storico unico, mai visto prima, il luogo è il mondo intero e il popolo è tutta l’umanità.
Ai post l’ardua sentenza! L’unica certezza, per ora, è che almeno non puzzerà! Ma da qualche parte ho letto che ci stanno già lavorando….
L’amore per la Natura sta portando l’umanità alla carne sintetica e a mangiare insetti… e invece carne, latte, uova sarebbero il demonio
Comunque tranquilli, nel 2076 sapremo la verità sul vaccino, quando Bill Gates avrà 121 anni, ed io 129
Non so voi, ma io sento come se qualcuno si prendesse gioco brutalmente di noi
gli integratori alimentari, così tanto prescritti ultimamente dai medici, non servono a niente, detto dagli stessi medici che li prescrivono.
L’olio extravergine d’oliva ha il bollino rosso, fa male alla salute. E vai con quintalate di olio di girasole.
Lo zucchero fa male…. e vai con tonnellate di prodotti “senza zucchero” (il glucosio che è prodotto dalle piante unendo CO2 ed acqua ed è l’alimento principale dei neuroni, ndr).
I grassi fanno male… e decatonnellate di formaggi light.
E così via.
A chi giova tutto ciò?
beh, al mercato, ovviamente.
Uguale discorso vale per l’ambiente ed il clima.
Questo fa male, acquistate quest’altro che è salutare.
E’ il marketing della paura.
Si prendono brutalmente gioco di noi?
Si, è vero; è la condizione indispensabile per poter garantire margini di guadagno e cospicui dividendi azionari; l’economia della paura e la paura fa vendere di più.
Realistico! Senza se e senza ma. L’articolo è chiarissimo.
Sono però anche stupito di aver letto questo articolo di un fisico italiano dell’altro ieri su una testata solitamente orientata. Si, in fin dei conti il Fatto si ritiene un giornale libero e indipendente, e quindi a me ha fatto solo piacere leggere questo oltre a esserne stupito. Condivido con voi. Anche alcuni commenti sono interessanti, poi ovviamente tutto è grosso modo discutibile, mi rimetto a chi ne sa di più. https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/11/19/non-sono-un-indovino-ma-siamo-vicini-a-un-grande-blackout-ipotesi-assurda-per-nulla/6396634/
Grazie Massimo per il post, che sa molto di epilogo. Ale.
Ho letto l’articolo citato. Sono un ingegnere ed insegnante di fisica e, mentre leggevo, il mio cervello valutava quanto scritto nell’articolo da un punto di vista tecnico e non emotivo, ma ad un certo punto l’emozione ha preso il sopravvento: il quadro delineato è talmente plausibile, logico e probabile, che, ad un certo punto, un brivido mi è corso lungo la schiena.
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Una rete (elettrica, commerciale, bancaria, sociale, ecc., ) diventa tanto più delicata, quanto più è estesa. Solo la ridondanza dei collegamenti tra i nodi, consente di superare le interruzioni di qualche collegamento, ma per le reti reali non è possibile creare una duplicazione di ogni collegamento, per cui esistono dei collegamenti critici che, in caso di crisi, sconnettono parti consistenti della rete, al limite tutta la rete. Se uno di questi collegamenti critici o, al limite, un nodo critico, viene meno, non c’è nulla da fare, il sistema crolla in modo miserevole. Chi studia le reti, lo sa fin troppo bene, ma rendere l’evento indolore, richiede tanti e tali investimenti, da far accettare il rischio che possa succedere: è solo una questione di analisi costi-benefici, di vile denaro, ma è così e non c’è nulla da fare.
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Ricordo nitidamente quanto accadde nel 2003: le crisi isteriche dei possessori di congelatori, la corsa a procurarsi un generatore di emergenza, i guasti conseguenti ad incauti collegamenti della rete domestica al generatore d’emergenza, l’impossibilità di aprire una semplice tapparella mossa da un motore elettrico. La sera di quel giorno, era domenica, un amico festeggiò il compleanno del figlio e, ricordo, che non avendo voglia di metterci a perdere tempo ad azionare manualmente serrande e cancello motorizzati , io e mia moglie decidemmo di recarci a piedi a casa dell’amico: la distanza tra casa sua e casa mia è di poche centinaia di metri in linea d’aria, per cui perfettamente percorribile a piedi, anche con due bambini piccolini. E ricordo perfettamente l’aspetto spettrale che assunse tutto il territorio che attraversammo. Nel pomeriggio avevo dovuto “soccorrere” il congelatore di mia madre: a casa sua arrivava un poco di corrente, per cui riuscii a sopperire con lo stabilizzatore che utilizzavo per il mio computer, ma a casa mia dovetti far ricorso ad un generatore a scoppio. La festa di compleanno fu a lume di candela e, a parte l’aspetto romantico della cosa, mi fece tornare in mente le feste della mia primissima infanzia nelle case rurali ancora prive di corrente elettrica (stiamo parlando degli anni sessanta del secolo scorso). Per i bambini era un diversivo in più che aumentava il divertimento.
Tutto rientrò nella norma verso le 22,00, ma da allora penso sempre a ciò che potrebbe capitare nel caso in cui la cosa dovesse ripetersi. Per pigrizia, non ho mai preso l’iniziativa di attrezzarmi in modo adeguato, ma ogni tanto penso di acquistare un qualche dispositivo per sopperire all’urgenza, poi passa l’attimo e vado oltre, ma in questo sbaglio. Quale strategia di riserva, cerco di mantenere basso il livello di dipendenza dall’elettronica e dall’elettricità, ma è arduo e sempre più complicato.
Mi sa che devo acquistare al più presto un generatore a scoppio. Si il perfido motore a combustibile fossile che rilascia la pestifera CO2, ma , in compenso, può salvare la situazione. E in ogni circostanza: di notte, in caso di bonaccia, con tempo nuvoloso, sempre, in altre parole.
Ciao, Donato.
Fa molto piacere sapere che, in fin dei conti, non sono l’unico a pensarla come Massimo Lupicino e di tutto il team di Climate Monitor …
Avendo una piccola infarinatura sulla Produzione, distribuzione e utilizzazione dell’Energia Elettrica, le posso assicurare che quanto scritto rappresenta assai bene la Realtà, e di chi siano le vere Lobby che, oggi, stanno indirizzando il nostro mondo occidentale (poichè l’attacco a noi è rivolto, mica al Mondo cinese o Indiano ).
PS.
Non credo affatto che i vari piccozzasempreinmano o i Farfallini siano pagati direttamente da queste Lobby Verdi, ma che lo siano in modo indiretto, tipo visibilità mediatica e possibilità di arricchirsi tramite vendita di libri e apparizioni in TV ( stranamente sempre senza contradditorio ) !
Come sempre, grazie Massimo.
Grazie M. L. per questa splendida riflessione, in cui gli elementi del quadro dell’ora presente sono descritti in tutta loro drammaticità: le forze nemiche sono imponenti, la lotta è impari, l’atmosfera è tecnicamente apocalittica. La citazione finale è tutt’altro che fuori luogo.; al contrario è proporzionata alla situazione. Mi permetto solo di aggiungere che il “non praevalebunt” va aiutato, “hic et nunc” (tanto per continuare con il nostro caro latinorum), dicendo senza stacarsi la verità: la verità sull’uomo, la verità sulle cose, la verità sulla natura. Come fate voi di CM parlando di scienza. Grazie e avanti!
Complimenti per la lucidità e la chiarezza della tua analisi . Non posso che condividere ogni passaggio e riferimento di questa tua disamina che tocca tutti i punti essenziali di un disegno diabolico che diventa dempre piu visibile per coloro che “osano” ancora avere un senso critico sufficientemente funzionale e necessario per riuscire almeno ad avere il coraggio di porsi delle domande quando il dubbio ti chiama. Grazie per i tuoi interventi che leggo sempre con piacere e attenzione.
Giancarlo
Io ho ancora fiducia nell’Uomo. Potrebbe essere una pia illusione. Potrebbe essere l’ultima speranza di un uomo che sta percorrendo da qualche decennio il ramo discendente della sua parabola. Potrebbe essere tutto, ma vivendo tra i giovani buona parte del mio tempo, non posso fare a meno di notare che, nonostante il legame con i terminali, con il metaverso, come dice Massimo, nella stragrande maggioranza dei casi riescono a discernere le corbellerie dai fatti ed hanno una visione del mondo non diversa da quella che puà avere uno di noi scettici. Oddio, possono oscillare tra una posizione più schierata sulla linea di pensiero principale o più orientata verso le opinioni degli scetici, ma non li vedo guerrieri di Greta duri e puri.
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Nessuno di loro ha voglia di rinunciare al mondo ovattato in cui vive: la semplice necessità di rinunciare ad (almeno) una doccia quotidiana, o il semplice pensiero di una bistecca a base di insetti, li manda in crisi.
Non tutti i giovani la pensano come i “ragazzi verdi” che abbiamo visto alla COP 26 e la maggioranza silenziosa non la vede come gli attivisti che infestano i forum e le manifestazioni di Repubblica e dintorni.
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E’ una piccola, flebile speranza, ma io la nutro e non credo che sia frutto delle elucubrazioni di un (ormai) vecchio cervello, legato ad un mondo che si vorrebbe non esistesse più.
Diceva mio nonno, che Dio lo abbia in gloria: “Nipoti miei, passare dal cattivo al buono è stato facile, ma sarà difficile passare dal buono al cattivo”. Ecco, abbracciare certe idee in toto, senza distinguo, comporterà effetti talmente pesanti che molti, la maggioranza. difficilmente saranno in grado di sopportare. Metaverso, o no.
Ciao, Donato.
Sottoscrivo l’articolo dalla prima all’ultima parola.
Grazie Massimo! Articolo pessimista? No credo piuttosto realista, di quale assurdo psicodramma stanno inculcando i media e chi detiene gli interessi economici nei poveri tapini, già provati da uno sottocultura dilagante. Io opero nel mondo agricolo e zootecnico e tutto quello che affermi riguardo alla guerra contro il cibo e alla cultura ad esso intrinsecamente legata, lo reputo corretto e vero. Si, stanno inculcando a tutti, che la carne è frutto di un abominio e che i formaggi e il latte sono contro Natura. Mentre, vuoi mettere la carne e il latte/formaggi sintetici? Messi sul mercato da 3-4 multinazionali con fatturati da capogiro, che possono pure intimidire qualsiasi governo…..E’ una “guerra”, che stiamo perdendo, ma che è ancora molto lunga e a volte mi stupisce ancora trovare sacche di buon senso maggiori di quello che si pensa…
Buongiorno
La parte più bella di questo articolo è: “ha reso spaventosamente più ricco chi era già ricco, andando a consolidare e cristallizzare la situazione precedente.” Questa piccola frase descrive perfettamente la situazione attuale!! Altro che mondo migliore, direi un mondo di merda!
Bellissimo articolo!!
Un saluto
Andrea
Caro Massimo
Io credo che questi due anni di pandemia ci hanno aiutato a scoprirci peggiori di quello che credevamo di essere. Ma un’enorme responsabilità ce l’ha chi ha governato (senza scomodare Matteo, basta citare la Marvel: “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”). E, forse ancora di più, i giornalisti che (oltre a disinformare rinunciando al loro codice deontologico) hanno contribuito a dividere la società occidentale, inventandosi falsi crimini al limite dello psicoreato (l’ultimo è il “no-vax” che è ancora peggio del negazionista del clima, ma solo perché più facilmente individuabile) e aizzando una parte della società a denunciarli. E last but not least la Chiesa, che da voce fuori dal coro (a volte a ragione, a volte a torto) è diventata prima solista alla Scala del mainstream. Quindi non c’è più nessun baluardo a cui possiamo appigliarci: condivido il pessimismo di fondo del tuo articolo, e spero solo che intervenga qualcosa…o Qualcosa,…in grado di fermare questo scenario