IL MESE DI APRILE 2021
Aprile caratterizzato dal prevalere di anomalie termiche negative che hanno avuto il proprio apice nell’irruzione di aria artica del 7-8 aprile. Precipitazioni in complesso nella norma ma con spiccata variabilità spaziale.
Andamento circolatorio
La carta circolatoria media del mese di aprile[1] (figura 1a) mostra la presenza di un anticiclone di blocco con centro a ovest delle Isole Britanniche. Tale struttura è persistita a lungo guidando verso il Mediterraneo masse d’aria fredda di origine artica che hanno mantenuto attiva una circolazione depressionaria evidenziata della lettera B la quale sta ad indicare la presenza sul Nord Italia di una debole saccatura da est. Tale analisi è confermata nella carta dalle isoanomale che evidenzia un nucleo di anomalia positiva dell’altezza del livello barico di 850 hPa con anomalia massima di oltre 100 m fra Isole britanniche e Islanda (figura 1b).
Il pattern circolatorio medio sull’Italia è il risultato della presenza di 7 giorni con tipi di tempo anticiclonico e 23 giorni in cui l’Italia è stata in tutto o in parte interessata da perturbazioni. Più nello specifico l’analisi del regime circolatorio giornaliero (tabella 2) ha evidenziato un totale di 4 perturbazioni.
I giorni mediamente più piovosi nei tre macrosettori sono risultati il 12 aprile con 25.3 mm, l’11 con 18.7 e il 13 con 9.9 mm al Nord, il 12 con 17.6, il 19 con 5.4 e il 28 con 5.3 al centro e il 19 con 15.1 il 23 con 6.9 e il 22 con 6.0 al Sud.
Al riguardo si deve segnalare che dal punto di vista climatologico il mese di aprile vede di norma il prevalere di regimi circolatori di tipo perturbato al Nord mentre il Sud inizia a manifestare il calo delle precipitazioni che segnala l’approssimarsi della stasi estiva tipica dei climi Csa di Koeppen Geiger. Al riguardo si segnala che la piovosità media di aprile rispetto alla media annua è mediamente del 7.5-11.5% al Nord, del 6-10% al Centro e del 5-8.5% al Sud.
Elemento più critico del mese di aprile 2021 è stato dato dall’irruzione di aria fredda artica che ha avuto il proprio culmine fra il 7 e l’8 aprile con gelate anche in pianura registrate sul Centro-Nord e la Sardegna. La causa circolatoria di tale fenomeno è da ricercare nel sopra descritto anticiclone di blocco che dalle isole britanniche si è inizialmente espanso verso la Scandinavia ed è poi arretrato permettendo l’afflusso di aria artica verso il Mediterraneo. In particolare l’analisi delle temperature minime nazionali dal 1 ottobre al 30 aprile[2] (figura 2) evidenzia il peso dell’irruzione fredda in esame.
Andamento termo-pluviometrico
La carta di anomalia mensile delle temperature massime e minime (figure 3 e 4) mostra il sussistere di anomalie negative da deboli a moderate sulle regioni centro-settentrionali e su talune regioni del meridione (Campania, Puglia, Basilicata, parte della Sicilia e della Calabria). Tale diagnosi è confermata dall’analisi decadale in tabella 3, la quale evidenzia che le anomalie negative si sono concentrate nella prima e seconda decade del mese.
Per collocare in un contesto più ampio l’andamento termico per l’Italia facciamo come sempre ricorso alla carta dell’anomalia termica globale mensile dell’Università dell’Alabama (figura 7a) la quale mostra l’Italia interessata da una fascia ad anomalie negative connessa a un nucleo di spiccata anomalia negativa centrato su mar Baltico e Europa centro-orientale. Tale diagnosi trova in sostanza conferma nella carta di anomalia termica mensile del Servizio meteorologico tedesco – Deutscher Wetterdienst (figura 7b).
Le carte pluviometriche (figure 5 e 6), evidenziano una sensibile variabilità spaziale delle precipitazioni con anomalie positive più spiccate su Emilia, Alta Toscana, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Sardegna e anomalie negative più rilevanti su Arco Alpino, Umbria, Salento e Sicilia meridionale.
(*) LEGENDA:
Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore registrato ed il valore medio del periodo 1990-2019.
Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche positive sono evidenziate in giallo (anomalie deboli, fra 1 e 2°C), arancio (anomalie moderate, fra 2 e 4°C) o rosso (anomalie forti, di oltre 4°C), analogamente per le anomalie negative deboli (fra 1 e 2°C), moderata (fra 2 e 4°C) e forti (oltre 4°C) si adottano rispettivamente l’azzurro, il blu e il violetto). Le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate in azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% e giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75%.
(**) FONTI DEI DATI:
Temperature e precipitazioni sono frutto di nostre elaborazioni si dati del dataset GSOD della NOAA e delle reti dei servizi meteorologici regionali di Lombardia, Veneto, Friuli VG, Trentino, Alto Adige, Piemonte, Val d’Aosta, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna.
[1] topografia media del mese di aprile per il livello barico di 850 hPa
[2] Media aritmetica delle temperature minime delle 197 stazioni afferenti alla rete GSOD.
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