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Gender Garden

La patata è, per definizione, asessuata. Inoltre, malgrado assuma diversi colori a seconda della varietà, è certamente verde. Questa premessa è doverosa per il breve commento che segue. Ecco qua.

Capita che una delle più grandi fabbriche di giocattoli, la Hasbro, in nome dell’inclusività, prenda all’improvviso una decisione epocale: uno, anzi, due, dei suoi giocattoli più famosi soprattutto oltreoceano, Mr e Mrs Potato Head, perderanno la loro definizione di genere. D’ora in avanti, solo Potato Head, in modo che chiunque ci avrà a che fare, leggi bambini nella fattispecie, possa decidere di popolare la propria collezione come crede, senza distinzione di genere o, magari, infoltendo a proprio piacimento quella o quell’altra schiera di esseri umani in cui più si riconosce. Quindi, non più Mr e Mrs, ma Potato Head 1, 2, 3… fino, evidentemente, ad esaurire tutte le combinazioni possibili.

Capita anche però che i fan, recepita la notizia su Twitter, abbiano letteralmente sommerso la Hasbro di insulti, palesando non solo contrarietà, ma anche una certa insofferenza verso una decisione di cui evidentemente non si sentiva bisogno. Quindi, sempre su Twitter, è arrivata una clamorosa marcia indietro:

Attenzione però, nel garantire quindi ai piccoli la continuità di scegliere quale dei 42 pezzi attaccare al Potato Body, sempre dalla Hasbro fanno sapere che tutti i pupazzi e i loro accessori sono realizzati con plastiche a base vegetale (magari proprio patate vai a sapere) e senza imballaggi in orribile plastica a base fossile. Un fantastico colpo di reni green per compiacere almeno l’altra metà del cielo.

Storie, tutte vere, di ordinaria follia.

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Published inAmbienteAttualità

3 Comments

  1. Luigi Mariani

    Caro Guido,
    dal punto di vista botanico hai ragione tu a dire che la patata ortaggio è asessuata per eccellenza, in quanto organo di moltiplicazione agamica. La patata specie è invece a fiori ermafroditi, e qui dobbiamo dire che le piante fanno cose che noi umani…
    Comunque trovo anch’io strampalato l’approccio di genere applicato al caso specifico dei giocattoli e provo pertanto a suggerire un’alternativa a questi giocattoli, valida per grandi e piccini in tempi di lockdown: provate a piantare una patata ( per non privarvi della patata cibo potete benissimo piantare un frammento con una gemma) in un vaso, annaffiatela con regolarità e seguitela nel suo sviluppo fino alla fioritura e allo svuluppo dei nuovi tuberi: scoprirete tante cose interessanti che il patato giocattolo non vi dirà mai. Al riguardo ricordo che l’uomo vive in simbiosi con queste specie (patata, mais, girasole, frumento, ecc. ecc.) da circa 10 millenni, per cui il coltivarle anche se in spazi angusti non lascia mai indifferenti!
    Ciao.
    Luigi

  2. donato b.

    Il politicamente corretto ha da lungo tempo superato la soglia del ridicolo, almeno dall’altra parte dell’oceano e quello che G. Guidi ci ha segnalato, ne è un esempio eclatante. Visto come procedono le mode, possiamo essere certi che anche da noi non resteremo a guardare.
    .
    Non si contano più, ormai, i film che vengono censurati perché non in linea con le attuali linee di tendenza politicamente corrette. Grease, uno dei film cult degli anni ’80, è incappato nelle maglie di questa nuova ed inedita censura, suscitando le ire della protagonista femminile che ha definito folle la decisione. Per restare dalle nostre parti sembra che L. Banfi sia stato inserito tra i “cattivi” a causa delle espressioni che compaiono nelle sue interpretazioni: Twitter ha bandito le sue battute tipo “ti spezzo l’osso del capocollo”, in quanto istigherebbero alla violenza. 🙂
    Senza parlare delle vicissitudini dei Simpson: il gesto con cui Omer prende per il collo il figlio è considerato diseducativo e, quindi, da censurare. E potrei continuare all’infinito.
    .
    Circa il tentativo di “recuperare” la marcia indietro sul “gender” con la sottolineatura relativa al “green” delle confezioni e dei personaggi sottolineata nel post, vorrei solo ricordare che in occasione delle COP, un settore non secondario delle trattative è riservato alla differenza di genere e in tutte le dichiarazioni finali un riferimento all’argomento è sempre presente. Anche perché è uno degli argomenti meno controversi (almeno a parole) e, quindi, su cui si registra quel consenso che manca sugli altri argomenti.
    Tutto perfettamente in sintonia, quindi, con la linea di pensiero principale.
    Ciao, Donato.

  3. Massimo Lupicino

    Al supermercato di Davos un articolo vale l’altro, basta spendersi il buono targato politically correct. Non va bene il gender? Puoi scambiarlo con il green. Oppure con una pala, con un pannello, o con l’acquisto di un ETF di BlackRock. O con un abbonamento al Guardian…

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