Una scossa non da poco quella che sta attraversando il mondo del clima. Ma è leggittimo porsi una domanda: a cosa serve? Leggendo i commenti che intasano i blog più agguerriti sembrerebbe che tutto ciò possa tornare utile in vista del prossimo vertice di CO2penhagen, ma non credo affatto che ciò sia vero. Per una serie di ragioni, su cui ne svettano un paio: il fattore tempo ed il fattore americano.
Con riferimento al primo, a meno che non si voglia trasformare il prossimo vertice in un’allegra discussione sul gossip, dubito che i contenuti pur discutibili delle famose mail trafugate possano far cambiare alcunchè. Abbiamo letto sul blog che più di tutti sostiene la causa del Global Warming antropico, che si dichiara indipendente e che poi intrattiene una incessante comunicazione con i vertici delle istituzioni sedi dei vari Working Group dell’IPCC, dichiarando di essere a loro completa disposizione per sostenere la causa, che l’aspetto più importante di tutta questa storia -oltre quello legale ovviamente- non è tanto quello che c’è nel materiale in circolazione, quanto piuttosto quello che non c’è. Mancherebbero, secondo loro, quelle prove inoppugnabili di complotti globali pro AGW, di manipolazione dei dati o di occultamento degli stessi che l’agguerrita minoranza del mondo scientifico per nulla convinta della teoria AGW continua ad ipotizzare da anni. E poi ancora, sempre dalla stessa firma, scopriamo anche che screditare i propri avversari -scientifici per carità – è solo un problema di educazione e dell’allegra assenza di formalismi che contraddistingue questi rudi uomini di scienza. Uno strano modo di affrontare il problema, che però sgombra ogni dubbio dall’incertezza sull’autenticità dei dati. Però sono chiacchiere, svelano ciò che molti sapevano già , cioè che quello della scienza del clima è un territorio altamente politicizzato, inquinato dall’ideologia e governato da quattro gatti. Per cui d’ora in poi quando sentiremo parlare di consenso, dovremo capire che non c’è un alto numero di esperti che concorda sul fatto che il fattore antropico sia predominante, quanto piuttosto che c’è un alto numero di esperti che concorda con quello di cui i felini di cui sopra sono convinti, perchè diversamente si incontrano serie difficoltà ad entrare nel giro che conta, a pubblicare i propri lavori, ad ottenere in fin dei conti le credenziali necessarie per rappresentare ad esempio il proprio paese nelle assise scientifiche internazionali. Non credo sia la stessa cosa.
Ma, per quanto disdicevole, questo non sposta di una virgola il problema, perchè nel frattempo la piramide sulla cima della quale siede questo gotha scientifico ha allargato enormemente la sua base, coinvolgendo centinaia di associazioni ed organizzazioni che hanno sposato in pieno la causa o sono addirittura nate con l’unico scopo di sostenerla. Perchè si è scientemente fatta confusione tra i concetti di ambiente, un problema reale, e clima, un problema ancora tutto da definire. In questo modo si è acquisito il sostegno di una larghissima fetta della pubblica opinione, che non sa o giustamente non vuole entrare nello specifico del problema, ma si accontenta altrettanto giustamente, di sapere che qualcuno ci sta pensando. Dal comune sentire, ormai ben allineato, discende direttamente l’impegno a livello politico, che non può prescindere dal consenso. Quale uomo politico a due settimane da un appuntamento così abbondantemente caricato di significati si sognerebbe di sfidare questo consenso e chiedere maggior chiarezza per valutare meglio le proprie decisioni?
E qui entra in gioco il secondo fattore. Negli ultimi giorni la conferenza di CO2penhagen è stata data per morta e resuscitata almeno un paio di volte. Prima l’attesa, le dichiarazioni d’intenti, la consapevolezza, con cui si è raccolta una grande messe di consenso, poi la realtà inevitabile resa nota al vertice dell’APEC, dove i due attori principali, USA e Cina, hanno convenuto che non sarà possibile raggiungere accordi operativi e sottoscrivibili da tutti i partecipanti. Apriti cielo, il consenso raccolto dall’amministrazione americana ha iniziato a dissolversi in una nuvola di CO2, La Cina, con cui più di qualcuno cominciava a simpatizzare, è tornata ad essere il mostro inquinatore. A questo punto gli strateghi del policy marketing sono intervenuti, ed è subito seguita un’altra dichiarazione per dire che no, in realtà l’accordo ci sarà , sarà in due tempi, ed anche se il primo servirà solo a dirsi ci vediamo alla prossima, si metteranno comunque subito al lavoro. Parole, non molto di più, perchè per quante promesse si possano fare nei summit, se poi non si è pronti ad adeguare coerentemente la propria legislazione interna, è impossibile onorare la parola data. E, dal punto di vista della legislazione interna, la Cina non mi risulta che abbia deciso di rallentare l’apertura settimanale di centrali elettriche a carbone, ed il Climate Bill americano non vedrà l’inizio delle discussioni che tentino una sua approvazione al Senato prima del prossimo anno.
Per cui ancora una volta quello di CO2penhagen sarà un successone mediatico dai contenuti prossimi alla seconda o terza cifra decimale. E non saranno certamente sufficienti pochi giorni di commenti sul climagate -perdonatemi l’orrida definizione ma è così che se ne parla ormai- per mutare gli atteggiamenti di quelli che contano. Chi potrebbe farlo? I media probabilmente, e allora è utile dare un’occhiata a come sin da subito è stata affrontata la questione dell’hacking dei dati dalla University of East Anglia nel panorama dell’informazione1.
Quando la rete già esplodeva da quasi 24 ore, la BBC è uscita con un secco comunicato con cui si dava notizia dell’intrusione malandrina nei server dell’università , senza fare alcun accenno ai contenuti. Quando i blog più seguiti raggiungevano centinaia di migliaia di contatti, finalmente il NYT produceva un articolo completo, in cui si dava conto del fatto che non era stata rubata la lista degli invitati ad un party, ma che si trattava di contenuti piuttosto compromettenti per quelli che siedono in cima alla famosa piramide, già protagonisti di qualche ammissione che ne confermava l’autenticità , ma con la dovuta prudenza rispetto al leggittimo rischio di manomissione parziale di quanto circola nella rete. A questo punto più o meno tutti hanno iniziato a parlarne. Una serie di articoli estremamente interessante, perchè conferma puntualmente quanto il mondo dell’informazione sia stato piegato nel tempo alla mera contrapposizione tra pro e contro AGW, piuttosto che fare informazione. Il Times è prudente, del resto difficilmente pubblica argomenti non AGW oriented. L’Independent tace. Il Guardian conferma la sottrazione dei dati, ma non fa alcun accenno ai contenuti cogliendo l’occasione per un bel peana a favore della Climate Research Unit della University of East Anglia (che invece a mio parere non ci fa affatto una bella figura). Lo stesso NYT riporta la questione come un problema afferente al mondo degli scettici, tra l’altro non invitati a CO2penhagen, tutti gli altri vadano pure sereni in Danimarca. Per il Washington post, sono gli scettici ad aver causato il problema decontestualizzando i contenuti di quello che altrimenti sarebbe un normale scambio epistolare tra esperti del settore.
E in Italia? Alla prontezza di riflessi del Foglio , uscito con le prime informazioni già ieri mattina, sono seguite 24 ore di silenzio. Poi oggi leggiamo qualcosa anche sul Corriere della Sera , un pezzo in cui si riporta in buona sostanza quanto scritto sul NYT, con il pregio di iniziare (finalmente!) a riportare qualche virgolettato, sdoganando i contenuti di questo singolare scambio epistolare anche nel nostro paese. La Repubblica tace, gli altri pure.
Due le considerazioni da fare per il momento. Innanzi tutto ci pensino i decisori, perchè le centinaia di migliaia, anzi i milioni di contatti, pagine lette e commenti sui blog specializzati, dimostrano che l’opinione pubblica non è affatto così allineata come dalla cima della piramide si desidera e si vorrebbe far credere. Secondariamente, registriamo il definitivo sorpasso della blogosfera sull’informazione di tipo tradizionale. Quest’ultima, infatti, salvo i pochi casi che abbiamo citato (per fortuna anche uno a casa nostra), è entrata nel dibattito fuori tempo massimo quando la notizia era ferma come le temperature globali degli ultimi dieci anni.
[…] (Daily Telegraph). Fuga di notizie, clamoroso. Il fattore umano. L’alba del giorno dopo. Non è mai troppo tardi, o forse sì! Climagate, il realismo di Spencer. L’oasi del Foglio (Climate Monitor). Il giallo delle email […]
[…] (Dayli Telegraph). Fuga di notizie, clamoroso. Il fattore umano. L’alba del giorno dopo. Non è mai troppo tardi, o forse sì! Climagate, il realismo di Spencer. L’oasi del Foglio (Climate Monitor). Il giallo delle email […]
Vorrei che si riflettesse su un fatto:
Chi scrive lettere sa che la sicurezza che rimangano segrete non è assoluta. Non vedo perchè dovrebbero accordarsi sui punti delicati per lettera. Aspettarsi quindi che certe cose scottanti si dicano per lettera è, credo, destinato a delusioni.
Quello che però emerge è un clima politicizzato, una discriminazione di chi non la pensa “come si deve pensare”, e cioè esiste un’evidenza di un pensiero dogmatico, assai lontano da come un vero scienziato dovrebbe vedere la Scienza.
Eravamo già convinti di questo, ne vedevamo gli effetti e gli atteggiamenti. Le lettere hanno solo confermato tutto questo, che già sapevamo, con qualche dettaglio in più, e con la conferma che avevamo visto giusto.
Volete che certa gente si scandalizzi se qualcuno “trickka” i dati ?…se esclude dati che possano contraddire la sua teoria (o, dovrei dire “religione” ?), se qualcuno viene “ousted” perché la pensa diversamente ? Se i danari vanno a chi è della parrocchia giusta (non in senso cattolico) e vengano negati ai negazionisti ? se gli alberi stessi vengano trattati come negazionisti, perché hanno il brutto vizio di crescere in base alla temperatura, e non leggono i report dell’IPCC, né nessuno gli dice che devono “trickkare” la loro crescita ? E allora meglio abbandonare i dati sugli alberi, se i dati contraddicono la religione…ehm, pardon, la teoria !
Insomma, è giusto che uno scienziato si faccia un’idea, che l’aiuti a indirizzare i suoi studi verso quelli che gli sembrano più promettenti, ma, se i dati trovati contraddicono le sue teorie, allora lo scienziato onesto cambia la teoria, invece di “trickkare” i dati !
Secondo me.
Ma non si può censurare certa gente…com’è loro posson ocensuarere noi e noi non possiamo fare lo stesso con loro!
io oramai non credo piu a nessuno..
credo solo che dalla fine dei anni 80,le nevicate sono notevolmente diminuite…i fatti sono fatti,.almeno qua in emilia
Non solo in Emilia, caro Alessandro. Ma cosa vuole, ci dicono che sono realtà locali e che si deve ragionare a livello globale……..
Consiglio:
Non date spago a cipperimerlo.
Lasciate perdere, la cosa è ben nota oramai. Fatelo cuocere nel suo brodo.
Ciao
Ecco il novello censore, se ne sentiva la mancanza.
Piuttosto dia il suo contributo alla discussione, o vuol continuare a fare come i negazionisti, ovvero gettare fango su chi la pensa diversamente? In tal caso può astenersi e tornare nel nulla (fisico e mentale) da cui è venuto.
Ossequi
Di solito non replico ai troll, ma
1) a tutti pare che il fango l’abbiano gettato e lo stiano gettando altri;
2) se non nevica è meglio.
Ultimo avvertimento al Sig. Cipperimerlo: o assesta una vigorosa raddrizzata ai propri toni, oppure ci vedremo costretti a privare questo sito dei suoi interventi.
Lo staff
Signori, la libera comunicazione è questo. Chi ne approfitta si commenta da se.
Vi secca tornare in argomento?
@ Tutti
Perdonatemi ma questo non è un forum. Ci sono migliaia di TD aperti per scambiarsi convenevoli come si preferisce. Se possibile commentiamo nel merito.
Grazie, gg
A proposito di ritiro dei ghiacciai, mi permetto di inserire questa citazione scritta in tempi non sospetti nei quali di AGW non si parlava ancora: “Il continuo notevole regresso dei ghiacciai lombardi che in questi ultimi venticinque anni ha assunto un ritmo molto marcato rende necessaria una revisione di quello che è l’attuale patrimonio glaciale e un complesso di osservazioni sulle variazioni morfologiche e dimensionali subite dai ghiacciai tuttora esistenti. … E’ dal 1925 che vado osservando, anno per anno, un bel numero di ghiacciai in prevalenza lombardi, e mai mi è accaduto di constatare l’avanzata di un solo ghiacciaio…. Nel 1920-’30 esistevano sulle Alpi Lombarde 239 ghiacciai (o vedrette come si usa dire in Lombardia e in Engadina per indicare qualunque ghiacciaio, sia esso piccolo o grande, lungo solo 300 metri o lungo 7-8 chilometri). Di questi, nell’ultimo venticinquennio sono scomparsi non meno di 66 ghiacciai; alcuni sono totalmente scomparsi senza lasciare alcuna traccia, altri invece si sono ridotti a piccole placche di ghiaccio (o glacio-nevati come si usa spesso dire). Il numero degli scomparsi rappresenta dunque il 28 per cento del numero primitivo. (G. Nangeroni, 1955)”
Ottimo.
Dunque i ghiacciai alpini si sono ridotti drasticamente già quando la CO2 era solo a 310 ppm, l’anomalia della T media globale era negativa e quando non c’era un significativo forcing antropogenico, come riconosciuto dall’IPCC
“IPCC also concludes that variations in natural phenomena such as solar radiation and volcanoes produced most of the warming from pre-industrial times to 1950”.
Ho sentito ieri Mercalli, ha spazzato via in 30 secondi questo gossip di bassa lega.
3 settimane e il polverone si abbasserà , si alzerà solo il livello di bile dei negazionisti.
Saluti!
Ce ne faremo una ragione, caro anonimo. Nel frattempo i catastrocreduloni sono ammutoliti a livelli mai visti negli ultimi 650mila anni.
Ovvio, cosa dovrebbero commentare? Del gossip? Da che mondo è mondo nemmeno un presedente del consiglio commenta il gossip, figuriamoci degli scienziati.
-3 settimane
Ossequi
Per ora l’unico “livello di bile” che pare essersi alzato è il suo, Dott. cipperimerlo, oltre a quello di tutti coloro (assai pochi, a dire la verità ) che la pensano come lei. Lo si capisce dalla pochezza delle sue argomentazioni e dalla sua frenetica voglia di dimostrare ciò che non può e che la porta, inevitabilmente, ad assemblare frasi prive di senso.
Cordiali saluti.
Ringrazio per l’approfondito giudizio sulle mie frasi, vedo che pure le sue argomentazioni toccano livelli da premio Nobel.
Per quanto riguarda la mia bile non si preoccupi, esimio Ing., è a livelli bassissimi. Anzi, tutto questo polverone mi strappa qualche sorriso, uno pensa che le bassezze dei negazionisti abbiamo raggiunto l’apice ed invece puff…eccone un’altra!
Così si spiega perchè i signori “vatuttobenefacaldoperchèèunciclonaturale” non producato studi, erano intenti negli ultimi anni a falsificare migliaia di mail
siamo ammutoliti noi ,che ogni anno se vogliamo 20cm di neve dobbiamo scomodare gesu-cristo
il Nongovernmental International Panel esiste no?
l’Accademia Russa delle Scienze anche no?
Il problema non è se il pianeta si sta scaldando o meno, il punto è che le modifiche sono in atto anche fuori dal pianeta e su altri pianeti, oltre alla variabilità del sole che non rientra negli schemi mi pare
…..sole? Quale sole? 🙂
http://www.nipccreport.org/
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.3150
http://www.altrogiornale.org/comment.php?comment.news.4020
http://www.altrogiornale.org/comment.php?comment.news.4020
http://www.tmgnow.com/repository/global/planetophysical.html
http://www.nipccreport.org/
ecc..
Anch’io ho scritto al Mercalli
Ho appena sentito Mercalli da Fazio, ha parlato di climatopoli dicendo che:
– se gli scettici pensano di fare scienza con questi mezzucci non dimostrano niente,
– i dati delle temperature non sono stati manipolati
– è un operazione per screditare il prossimo vertice di Coopenhagen
– non c’è nessun assegno dato ai serristi dalle ditte che costruiscono i pannelli solari
– e che comunque ci sono i ghiacciai che dimostrano che il pianeta si sta scaldando
– parla di riscaldamento senza specificare se antropogenico e cita le serie italiane delle temperature che non c’entrano nulla
Commento:tentativo patetico di minimizzare lo scandalo!
Bishop Hill’s compendium of CRU email issues Watts Up With That?
piccolo compendio di nefandezze
Mercalli non ha detto nemmeno una parola di condanna per gli scienziati che hanno:
– manipolato i dati con trucchi, tra l’altro svelati vedi Mann
– aver impedito la selezione di articoli per il rapporto IPCC vedi Pielke
– aver bloccato pubblicazioni vedi Sonya Cristiansen
– aver inserito dati solo estivi tra le medie che erano annuali esaltando il caldo
– aver mascherato il trend degli ultimi 10 anni
– aver tramato per distruggere documenti che potevano essere ripescati con una richiesta FOI ( richiesta ufficiale per documenti di ricerca pubblica)
– aver detto che i dati e i codici non dovevano essere in nessun modo dati a McIntyre ( altrimenti li sbugiardava a livello mondiale) e dire che erano meglio dire che erano andati persi
-stroncare carriere di scinziati scettici e di giornalisti vedi sayer
– aver gioito della morte di uno scienziato scettico
– aver interferito con la BBC per non far parlare gli scettici
– aver chiesto a greenpeace cosa scrivere sulla lettera da mandare al times
-aver taroccato i dati Yamal per il paleoclima vedi Briffa
ecc ecc
Invece cosa ci dice il Mercalli?
che si sciolgono i ghiacciai!
e allora??
si stanno sciogliendo dal 1750 e non certo per l’uomo, se non per l’azione della fuliggine e del disboscamento.
Ma con che coraggio Mercalli non si schifa di questa gente?
Come mai non li accusa, girando accuse invece agli scettici di usare mezzucci e non scienza ?
Ma come si fa a tollerare?
mi sorge il dubbio che per tirare avanti col petrolio si sia cercato di far credere manipolati i dati..mi spiace molto,ma trovo piu manipolatori dei petrolieri che dei venditori di pannelli solari
esatto..cosa si fa per i soldi
Siccome sono convinto che il Signor Mercalli legga anche questo blog non sprecherò del mio tempo per inoltrare mail di proteste ad una redazione, quella di rai3, che merita davvero poca considerazione stante la decisione di prendere posizione sulla vicenda in un contesto che ben poco ha a che fare con la scienza. Come si può tentare un dialogo con una redazione che relega il climate-gate nello stralcio di dichiarazioni di un professionista che è manifestamente schierato da una parte (cosa ne pensa il CNR del global warming penso ce ne abbia dato prova nei giorni scorsi anche su meteogiornale).
Allora mi appello al Signor Mercalli da qua dentro e pongo in essere una miserabile domanda: ammettiamo che si possa misurare il Global Warming dallo scioglimento dei ghiacciai, ma per quale ragione noi dovremmo finanziare lei ed altri esponenti della sua categoria per studiare qualcosa che vede anche un bambino di due mesi di vita?
Vede singor Mercalli quando ho deciso di avvicinarmi alla scienza climatica, mai e poi mai mi sarei sognato un giorno di dovermi trovare a commentare lo scambio di mail tra dei presunti scienziati che credono di poter imporre un metodo di lavoro al limite del ridicolo. Mi perdoni se le do un consiglio da persona stimata che è: la prossima volta prima di fare dichiarazioni manifestamente prive di logica, si accerti in primis di essere a casa propria o al limite al bar del quartiere (non certamente alla Rai pagato anche dal sottoscritto) ed in secundis parli a titolo personale perchè certamente la categoria degli scienziati anche oggi non ha fatto una bella figura grazie a lei.
So che all’estero stanno organizzando azioni di gruppo, addirittura per contattare ciascuno dei membri del senato americano: a ognuno verrà inviata la copia del file con le email. Altri stanno organizzando una richiesta FOI di massa. In generale sono favorevole alle iniziative che portano a conoscenza dei vertici la voce delle persone.
CG
Buonasera a tutti.
Ho raccolto pure io l’invito ed ho inviato una mail a “che tempo che fa”.
Segue il testo.
Nel ringraziarvi per tutto ciò che fate, vi saluto cordialmente.
Luca
***
Buonasera.
Con questa mail vorrei esprimere tutto il mio sdegno per quanto affermato, nel corso dell’odierna trasmissione, da Luca Mercalli.
Penso che sia inammissibile la perdurante assenza di contraddittorio in una rete pubblica, ma quello che stupisce maggiormente è che tutto ciò accade in una trasmissione condotta da Fabio Fazio, uomo che si è sempre distinto per correttezza, imparzialità e serietà .
Luca Mercalli non ha in alcun modo documentato la sua presa di posizione odierna, ed in ogni suo intervento – generalmente parlando – sembra non tener conto dell’illustre parere di scienziati che si contrappongono alla teoria del riscaldamento globale antropogenico. Sembra, agl’occhi di uno spettatore forzatamente passivo come il sottoscritto, che egli si ponga sul punto più alto del piedistallo, come se possedesse la Verità Assoluta. Ciò traspare assai frequentemente, e non si tratta di una “novità ” odierna in relazione a quanto avvenuto negl’ultimi giorni.
La scienza è fatta anche di umiltà e di ascolto: il cieco dogmatismo a cui si aderisce per partito preso non contribuisce ad un dialogo sereno, ed annienta del tutto la prospettiva di uno stimolante e produttivo dibattito dialettico basato sui dati autentici e genuini.
Si, proprio quei dati autentici e genuini che dovrebbero essere alla portata di tutti e che dovrebbero scaturire dal contributo (economico) di ogni singola donna ed ogni singolo uomo che, con il proprio lavoro, finanziano la ricerca (anche climatologica) in tutto il mondo. Dati che dovrebbero essere liberi e facilmente accessibili, in quanto patrimonio di tutti coloro che hanno a cuore la scienza. Invece, oggi, vi è il forte sospetto che quei “parametri di valutazione climatica†siano corrotti dal desiderio di imporre un’ideologia, piuttosto che corroborati dalla realtà dei fatti.
Da quei dati, e dalle decisioni che si prenderanno analizzando i medesimi, dipenderanno le scelte strategiche in ambito economico e politico le quali, a loro volta, andranno ad incidere sulla vita dei medesimi contribuenti che hanno sovvenzionato – con fiducia – la ricerca.
Ma la fiducia viaggia su un doppio binario, ed oggi un dubbio malefico viene rafforzato, andando a fomentare il pensiero di tutti quegli studiosi e di tutti quegli appassionati che, da anni e nel più totale isolamento mediatico, tentano di metterci in guardia circa il rischio di becere infiltrazioni politiche nell’affare clima, con tutti i rischi annessi.
Ecco quindi che quella fiducia, invece di essere contraccambiata, appare appositamente sfruttata e tradita per viziare il responso sul clima a misura di tutti coloro che nutrono fini secondari, e che sono in grado di condizionare – con il proprio potere – la quotidianità di ognuno di noi. Questo è il fatto cogente, al di là delle “banali†sfaccettature.
Chi dice che è tutto falso lo deve fare con un linguaggio dettagliato e scientifico, senza sottrarsi al pubblico confronto e con documentazione alla mano.
In caso contrario si assuma, sempre pubblicamente, ogni responsabilità per quanto afferma. Faccia tutto ciò anche alla luce di quanto la stessa scienza, un domani, potrebbe potenzialmente affermare.
Infatti, in questa socratica incertezza, l’unico punto fermo è rappresentato dalla personalissima convinzione che la Scienza, quella vera, trionferà su tutto.
Grazie Gravina,
visto il filmato di Mercalli, adesso abbiamo finalmente elementi certi:
il position paper dei colleghi dell’ISAC-CNR (che suggerisco di andare a scaricare)
🙂
Un regalo per tutti voi: Mercalli “Rubate le mail dei climatologi”
http://www.chetempochefa.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-3abe445d-c7f6-491b-83a2-1d053f56614e-ctcf.html?p=0
Meglio che non ci facevi questo regalo, andavo a letto più sereno…
Comunque ho scritto alla redazione. Se qualcuno volesse fare altrettanto…
Già su Wikipedia
http://en.wikipedia.org/wiki/Climatic_Research_Unit_e-mail_controversy
e suggerisco la reference 8 (articolo di oggi su The Wahington Post)
Rallegratevi gente: le pagliacciate esporranno coloro che se ne rendono responsabili a miserabili figuracce. Il vaso di Pandora fa miracoli! ed in alternativa a quello di pandora per qualcuno ci sarà quello del bagno…viste le figure di… 😀
Danitus cio che mi dici non fa altro che confermare che ci riempono di balle
Purtroppo mi sono perso l’intervento di Luca Mercalli.
Immagino che avra’ argomentato spiegando la fonte che finalmente chiarisce che e’ tutta una gigantesca bufala.
Qualcuno ha i riferimenti?
Grazie
sentito…..secondo mercalli è una mistificazione dei serristi, i dati sono veri e comunque i ghiacciai si stanno sciogliendo, a omesso gli oceani in crescita, diciamo che apparentemente non si è nemmeno posto il dubbio che ci sia qualcosa di vero o meno.
siamo messi bene
Questo è l’indirizzo a cui si possono inviare messaggi di protesta, chi vuole….
raitre.chetempochefa@rai.it
Se Mercalli ha detto ciò avrà qualche informazione che il resto del pianeta ancora ignora oppure…è parte di qualcuna di quelle mail!! 😀
ma lo ricordavo giusto oggi…Shopenauer diceva: “la verità affronta tre fasi: durante la prima viene ignorata; durante la seconda la si sottopone a dura aggressione e contestazione; durante la terza la si considera come autoevidente e pacifica.
Mercalli ci fa capire che siamo entrati nella seconda fase! E bravo il nostro Mercallone!
quotone…che brutta cosa questa è la tv pubblica. Guido Guidi sei la nostra ancora di salvezza
LA notizia arriva sulla RAI a che tempo che fà e quel […] di luca mercalli ([…] disonore della scienza) ha detto che tutto falso. […] da 4 soldi, 1000 email e documenti tutti inventati… […]!
Lo stesso CRU ha confermato la fuga di notizie, arriva lui e bum butta tutta a terra.
QUESTA è LA RAI
Sarebbe inutile bombardare Raitre, o la redazione del programma, di messaggi di protesta e sdegno per l’intervento di Mercalli?
Attenzione alle definizioni, grazie per la collaborazione.
Lo staff
scusa se ho usato un linguaggio colorito…ero troppo arrabbiato
Mercalli è quel climatologo che vorrebbe il de-sviluppo.
Ora lui saprebbe che le lettere sarebbero false. 61,9 MB zippati (168 MB) tutti scritti da quel furbone dell’hacker, detto “penna veloce”…
🙂
Siamo arrivati al colmo che l’Occidente viene rimproverato di avere il merito di aver creato una Società sviluppata, in cui la vita media è passata dai 15 anni della preistoria, ai valori attuali….ecc. ecc. Insomma, i meriti dell’Occidente vengono presentati come “colpe”.
E sulla buona fede di queste persone non dico nulla, parlano da sole le loro parole, e mi sembra in maniera assai evidente.
Secondo me.
io ragazzi, non vorrei apparire alieno dalla vicenda, ma non ho ancora capito chi, come e quando saranno svolti dei controlli sulla genuinità di questo materiale.
Obbiettivamente la prima ed unica prova che tutto ciò è vero, mi pare possa essere rappresentata dall’assenza di presa di posizione, sdegno, ritrattamenti ecc… dei legittimi interessati nel climate-gate.
Mi creda, è da circa 72 ore che la redazione di CM vive in simbiosi…
🙂
Guido Guidi ancora uan volta grande. 3 giorni di passione, dal pc mi sono staccato solo per andare a mangiare. Certo che se tutto venisse insabbiato allora ritorneremmo punto da capo. Solo gente come voi possono mandare alla ribalta le altre tesi…noi poveri mortali purtroppo non possiamo fare nulla. Guido diffondi la verità , fallo per il bene della scienza
i modelli scientifici e climatici attuali vanno rivisti
il riscaldamento è di tutto il sistema solare
il punto è che la verità è travolgente e molto di piu del discutere di riscaldamento o nuova era glaciale
sarebbe meglio ragionare perlomeno con chi sostiene il modello elettrico del sole e dell’universo o con il modello Russo se vogliamo capirci qualcosa
Tutto vero, e vorrei osservare che la storia ci racconta di finali imprevedibili e di colpi di scena, capaci di abbattere anche i muri più odiati e temuti. E’ quindi probabile che un giorno, forse neppure troppo lontano, saranno tanti coloro che, dopo aver cavalcato a loro vantaggio l’AGW si dichiareranno (falsamente) sgomenti per essere stati ingannati dagli esperti in materia. E questo potrà accadere senza scandali perché l’attenzione dei più sarà dirottata ad arte su qualche altra emergenza che oggi non possiamo neppure immaginare. Se quindi, come probabile, nell’arco di pochi anni le temperature non ricominceranno a salire, ma anzi, cominceranno a scendere, si passerà ad altro argomento. Almeno per qualche decina d’anni.
D’accordo. Ma nel frattempo resta da vedere cosa accadrà per i finanziamenti della ricerca. Il Doe degli Stati Uniti chiuderà le porte al CRU? Jones, Briffa e Co non riceveranno più i lauti finanziamenti? Sarebbe interessante monitorare, nei prossimi mesi, le reazioni dei politici e dei grandi enti che finanziano la ricerca sul clima. Cambierà qualcosa?