IL MESE DI OTTOBRE 2020
Mese che sulla maggior parte del territorio nazionale ha presentato piovosità abbondante cui si sono accompagnate temperature lievemente inferiori alla norma.
La topografia media mensile del livello di pressione di 850 hPa evidenzia come principali centri d’azione l’anticiclone delle Azzorre e il ciclone d’Islanda, indicati rispettivamente con le lettere A e B nella figura 1a. Fra tali due strutture meteorologiche corrono veloci le correnti occidentali che irrompendo sul Mediterraneo influenzano l’areale italiano, ove assumono una lieve curvatura ciclonica, sintomo di variabilità a tratti perturbata. La carta delle isoanomale di fonte NOAA (figura 1b) mostra una lieve anomalia negativa del livello barico di 850 hPa sulle regioni centro-settentrionali (area in azzurro).
La tabella 1 indica la presenza di 5 giorni anticiclonici, 5 intermedi e 20 giorni con tipi di tempo perturbati. La descrizione del regime circolatorio giornaliero in tabella 2 evidenzia che il territorio nazionale è stato in tutto o in parte interessato da 7 perturbazioni, manifestatesi rispettivamente dall’1 al 3 ottobre, dal 4 al 7, dall’8 al 9, dal 10 al 13, dal 14 al 17, dal 20 al 22 e dal 25 al 28.
Prendendo in esame la piovosità media di tutte le stazioni presenti in ogni macroarea, al Nord i tre giorni più piovosi sono stati l’11 ottobre (20.3 mm di media), il 2 (13.6 mm) e il 27 (11.6 mm), al Centro il 15 ottobre (17.3 mm), il 24 (9.8 mm) e il 5 (7.9 mm) e al Sud il 12 ottobre (11.8 mm), il 13 (8.5 mm) e il 27 (5.9 mm).
Dal punto di vista climatologico il mese di ottobre vede di norma prevalere regimi circolatori di tipo perturbato come dimostra il fatto che la piovosità media di ottobre rispetto alla media annua è mediamente del 10-15% al Nord e del 9-16% al Centro e al Sud.
Andamento termo-pluviometrico
A livello mensile (figure 2 e 3) le temperature medie delle minime e delle massime hanno presentato lievi anomalie negative che sono frutto delle anomalie negative manifestatesi nella seconda decade del mese (tabella 3) per effetto dell’afflusso di messe d’aria settentrionali, dapprima da nordovest e poi da nordest.
La carta di anomalia pluviometrica percentuale (figura 5) mostra sull’area italiana la presenza di anomalie positive su Trentino-Alto Adige, gran parte del Piemonte, della Liguria e della Lombardia, Veneto occidentale, Toscana, Umbria, Sardegna nordoccidentale e gran parte di Calabria e Basilicata. L’analisi pluviometrica delle singole decadi (tabella 3) indica inoltre che l’anomalia positiva si è concentrata nella seconda decade del mese.
(*) LEGENDA:
Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore registrato ed il valore medio del periodo 1990-2019. –––
Le medie e le anomalie sono riferite alle 202 stazioni della rete sinottica internazionale (GTS) e provenienti dai dataset NOAA-GSOD. Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche positive sono evidenziate in giallo(anomalie deboli, fra 1 e 2°C), arancio (anomalie moderate, fra 2 e 4°C) o rosso (anomalie forti, di oltre 4°C), analogamente per le anomalie negative deboli (fra 1 e 2°C), moderata (fra 2 e 4°C) e forti (oltre 4°C) si adottano rispettivamente l’azzurro, il blu e il violetto). Le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate in azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% e giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% .
Per collocare in un contesto globale le anomalie osservate sull’Italia facciamo come sempre ricorso alla carta dell’anomalia termica globale mensile dell’Università dell’Alabama (figura 6a) la quale mostra l’Europa Occidentale interessata da una debole anomalia negativa che è confermata anche dalla carta di anomalia termica mensile del Servizio meteorologico tedesco – Deutscher Wetterdienst (figura 6b).
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