Queste previsioni sono a cura di Flavio
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Situazione sinottica
Una vasta circolazione ciclonica si è insediata sul Mediterraneo centro-occidentale, e piazza in queste ore i suoi minimi sull’Italia centro-settentrionale. Due cellule di alta pressione agiscono ad ovest e a NE del vortice citato: rispetticamente quella atlantica e quella russa, che ne rallenta l’evoluzione zonale. Una nuova onda di Rossby nel frattempo si va approfondendo in Atlantico, alimentata da aria fredda di recente origine artica, con l’ulteriore contributo dell’anticiclone termico stagionale groenlandese che porta temperature diffusamente inferiori a -30 C sull’Altopiano, con punte fino a -40 C. Come evidenziato la settimana scorsa, la cellula subtropicale non riesce ad influenzare il tempo sull’Europa, limitandosi a proporre un promontorio sul Mediterraneo orientale in risposta dinamica all’azione del vortice italiano (Fig.1).
Nel corso della settimana, la nuova ondulazione atlantica andrà progressivamente approfondendosi, ma avenzerà verso SW piuttosto lentamente, per l’azione “frenante” legata al continuo afflusso di impulsi perturbati dal Labrador. Sul finire di settimana, tuttavia, la saccatura dovrebbe affondare sul Mediterraneo, proponendo una traiettoria probabilmente più occidentale rispetto a quella precedente, con conseguenze più importanti dal punto di vista degli apporti precipitativi, specie sulle regioni nord-occidentali.
Con queste premesse la settimana si caratterizzerà come un periodo di intervallo tra due episodi perturbati: l’inizio ancora condizionato da residua instabilità legata al primo vortice, e la fine della settimana caratterizzata dal nuovo peggioramento, specie sulle regioni centro-settentrionali. In mezzo, opportunità per belle giornate tipicamente settembrine, in compagnia di valori del campo termico assolutamente gradevoli.
Consigli per il Rescue Team
Dove sono finiti quei finali di Settembre di una volta, in cui le perturbazioni atlantiche riuscivano ed entrare nel Mediterraneo portando la pioggia alle terre assetate e fresche di vendemmia, e regalavano un calo generale delle temperature?
Eccoli qua. Solo che, giustamente, si fa in modo che non se ne parli, non fosse che la gente percepisca sprazzi di normalità all’interno del leit-motif catastrofista dal quale i media non ci danno scampo. Certo deve essere molto triste, per i nostri (tele)giornaloni non poter mandare i loro inviati a piangere siccità sull’alveo di fiumi in secca. In compenso possono passare sotto silenzio le copiose nevicate che hanno interessato come da previsioni l’arco alpino. Non dare le notizie scomode, spesso è ancora più prezioso che dare notizie sbagliate (nella foto in copertina, un leccino nella neve a 1700 m di quota in Valcamonica).
Se non altro ci sarà spazio per la decrepita narrativa dell’Italia “spaccata in due”, specie nella seconda parte della settimana quando il Nord sarà sotto piogge e temporali anche intensi, e il Sud, fisiologicamente, sarà investito dall’avvezione calda prefrontale. Preparare, quindi, i soliti fotogrammi di palermitani spaparanzati in spiaggia a Mondello, e degli ombrelli aperti in Valpadana con pozzanghere punteggiate di gocce d’acqua e macchine che sollevano imponenti schizzi d’acqua: prova, questi ultimi, dei fenomeni estremi portati dal global warming, mica della cattiva manutenzione dei tombini.
Linea di tendenza per l’Italia
Lunedì ampie schiarite al Nord. Spiccata instabilità sulle regioni centrali e meridionali con precipitazioni frequenti sui versanti tirrenici, anche a carattere di rovescio o temporale, localmente di forte intensità. Schiarite più ampie sui versanti adriatici, con qualche sconfinamento temporalesco sull’Abruzzo e in tarda serata sul Salento.
Temperature in lieve aumento. Venti tesi occidentali sui bacini centro-meridionali.
Martedì generali condizioni di bel tempo con qualche residuo annuvolamento associato a qualche debole precipitazione sulla costa tirrenica calabrese e sui Peloritani.
Temperature stazionarie o in lieve ulteriore aumento sui versanti tirrenici. Venti deboli.
Mercoledì Generali condizioni di bel tempo su tutto il Paese.
Temperature stazionarie. Venti deboli.
Giovedì aumento della nuvolosità stratiforme al Nord e sulla Toscana con le prime precipitazioni in serata su Liguria e alta Toscana. Ancora stabile sulle restanti regioni centro-meridionali.
Temperature in aumento al Centro-Sud. Entra il libeccio sui bacini di ponente.
Venerdì molto nuvoloso al Nord, con precipitazioni in rapido transito da ovest verso est in mattinata e fenomeni più probabili sul Triveneto. Molto nuvoloso anche al Centro con qualche pioggia sparsa in trasferimento dalla Toscana verso le Marche. Bel tempo al Sud.
Temperature in ulteriore aumento al Centro-Sud, specie nei valori minimi. Venti tesi dai quadranti meridionali su tutti i bacini.
Sabato condizioni di maltempo al Nord e sull’alta Toscana con precipitazioni estese e persistenti anche a carattere di rovescio o temporale, localmente intense e abbondanti. Peggiora sulle rimanenti regioni centrali con rovesci e temporali diffusi. Ancora in attesa il Meridione con nuvolosità in aumento sulla Campania in serata.
Temperature in diminuzione al Nord, in aumento ulteriore sulle estreme regioni meridionali. Venti forti meridionali ovunque, con raffiche di libeccio su Mar Ligure e Tirreno settentrionale, e di scirocco sulla Puglia.
Domenica nuvolosità irregolare su tutto il Paese con precipitazioni sparse sui versanti tirrenici e schiarite più ampie su quelli adriatici. Peggiora nuovamente in serata al Nord, con rovesci e temporali diffusi.
Temperature in lieve ulteriore diminuzione al Nord, stazionarie al Centro-Sud su valori superiori alla media del periodo, specie sulle regioni ioniche. Si attenuano temporaneamente i venti sui bacini centro-meridionali, si rafforza il libeccio dal pomeriggio su Mar Ligure e alto Tirreno.
Come si può riscontrare, è partita la consueta narrazione del cambiamento climatico.
Purtroppo, scarseggiano riflessioni serie e approfondite sull’edilizia privata viziata dall’abuso e da compiacenza quantomeno sospetta di amministratori locali e sullo stato di cattiva manutenzione delle opere pubbliche.
È la solita Italia che ad ogni calamità evita accuratamente di guardarsi allo specchio.
Come si può riscontrare, è partita la consueta narrazione del cambiamento climatico.
Riflessioni sull’edilizia privata e sulle opere pubbliche non eseguite a regola d’arte e sulla cattiva manutenzione delle stesse se ne leggono poche, molto poche.