IL MESE DI GIUGNO 2020
Giugno tipicamente primaverile con piovosità superiore alla norma e temperature in lieve anomalia negativa sulla maggior parte del territorio nazionale.
La topografia media mensile del livello di pressione di 850 hPa (figura 1a) evidenzia sull’Italia un regime di correnti occidentali con condizioni di variabilità tipica del periodo primaverile come del resto attesta il fatto che l’anticiclone delle Azzorre (lettera A in basso a sinistra nella carta) si mantiene in media lontano dal Mediterraneo. L’anomalia di tale struttura meteorologica trova conferma nell’analisi della carta delle isoanomale (figura 1b) la quale evidenzia un’anomalia negativa nell’altezza del livello di pressione di 850 hPa che interessa il Mediterraneo centro-orientale e coinvolge gran parte dell’Italia.
Si noti anche che la tabella 1 indica il netto predominio dei tipi di tempo perturbati con ben 21 giorni con tipi ciclonici, 6 con tipi anticiclonici e 3 con tipi intermedi.
Si evidenzia infine che il territorio nazionale è stato in tutto o in parte interessato da 7 perturbazioni manifestatesi rispettivamente l’1 e il 2 giugno, dal 3 al 6, dal 7 al 10, dall’11 al 13 dal 14 al 16, dal 17 al 20 e dal 20 al 24. L’unica fase di generale stabilità si è così ridotta al periodo che va dal 25 al 30 giugno.
Prendendo in esame la piovosità media di tutte le stazioni di ogni macroarea, al Nord i tre giorni più piovosi sono stati il 4 giugno (15,5 mm), l’8 (14,9 mm) e il 5 (10,5 mm), al Centro l’11 giugno (8,2 mm), il 5 (6,7 mm) e l’8 (4,7 mm) e al Sud il 5 giugno (9,2 mm), il 6 (4,1 mm) e il 16 (1,5 mm).
Dal punto di vista climatologico il mese di giugno è di norma contrassegnato dal graduale affermarsi di condizioni estive sul settentrione che è climatologicamente il più esposto al regime perturbato atlantico. Il mese è invece di norma già soggetto a condizioni pienamente estive il centro-sud. A testimonianza di ciò la piovosità media di giugno rispetto a quella totale annua che è mediamente dell’6-11% al Nord, del 3-8% al Centro e del 2-6% al sud.
Andamento termo-pluviometrico
A livello mensile (figure 2 e 3) le temperature medie delle minime e delle massime sono risultate in prevalenza in debole o moderata anomalia negativa con anomalie concentrate nelle prime due decadi del mese mentre nella norma è risultata la terza decade (tabella 3).
La carta di anomalia pluviometrica percentuale (figura 5) mostra che sull’area italiana prevalgono le anomalie positive anche se anomalie pluviometriche negative a carattere locale si colgono su Valle d’Aosta, Emilia Centro-orientale, Romagna, Abruzzo, Salento e Sicilia orientale. Per una corretta interpretazione occorre comunque considerare che nel meridione la piovosità estiva è molto scarsa per cui anomalie percentuali positive rilevanti come quella presente in Sicilia occidentale coincidono con valori quantitativamente modesti, come si può desumere dalla carta delle piovosità totale (figura 4).
L’analisi pluviometrica delle singole decadi (tabella 4) indica che l’anomalia positiva si è concentrata nella prima decade sull’intero areale e nella seconda decade al centro-nord. In anomalia negativa è invece risultata la terza decade del mese per effetto del temporaneo affermarsi di condizioni anticicloniche.
(*) LEGENDA:
Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore registrato ed il valore medio del periodo 1990-2019.
Le medie e le anomalie sono riferite alle 202 stazioni della rete sinottica internazionale (GTS) e provenienti dai dataset NOAA-GSOD. Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche positive sono evidenziate in giallo(anomalie deboli, fra 1 e 2°C), arancio (anomalie moderate, fra 2 e 4°C) o rosso (anomalie forti, di oltre 4°C), analogamente per le anomalie negative deboli (fra 1 e 2°C), moderata (fra 2 e 4°C) e forti (oltre 4°C) si adottano rispettivamente l’azzurro, il blu e il violetto). Le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate in azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% e giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% .
La carta dell’anomalia termica globale mensile dell’Università dell’Alabama (figura 6a) evidenzia che l’Italia è interessata da una fascia di deboli anomalie termiche negative estesa dal Golfo di Biscaglia all’Anatolia. Tale fascia non è invece desumibile dalla carta dell’anomalia termica mensile del Deutscher Wetterdienst (figura 6b) in quanto il periodo di riferimento su cui l’anomalia è calcolata (1961-1990) è diverso rispetto a quello di riferimento per la carta dell’Università dell’Alabama (1981-2010), dalla quale si evince anche la presenza di una vasta area ad anomalia termica positiva sull’Europa centro-orientale, con massimo sulla Scandinavia.
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