Appena due anni fa, l’IPCC ha prodotto il suo quarto rapporto. Un tomo di migliaia di pagine reso disponibile solo qualche mese dopo la pubblicazione del suo stesso riassunto, il Summary For Policy Makers. L’intento, e diversamente non avrebbe potuto essere per un’organizzazione politica che persegue scopi politici, era quello di fornire un adeguato supporto alle decisioni del potere politico. Limpido.
Quest’ultimo però, nonostante abbia sin da subito mostrato grande entusiasmo, difetta di lungimiranza per definizione, e si ostina a scambiare la strada per raggiungere un obbiettivo con l’obbiettivo stesso. E’ una versione solo un po’ più edulcorata della politica dell’annuncio, anche se spesso è da quest’ultima preceduta.
Con riferimento all’ansia di intervenire sul clima per salvare un pianeta non salvabile in quanto non perturbabile, di annunci ne abbiamo sentiti a iosa. Nelle ultime settimane poi ce ne sono stati di eclatanti, non ultima la dichiarazione d’intenti del presidente americano al consesso delle Nazioni Unite. Passa poco più di un mese e si viene al sodo. A Copenhagen faremo un bell’accordo politico, senza definire alcun vincolo. Però ci ripromettiamo di perfezionare l’opera in un altro raduno di climansiosi, magari tra un annetto a Città el Messico.
E così, appena finita la fiera danese, comincerà la marcia di avvicinamento a quella messicana. Qualcuno avrà il coraggio di dire che sarà stato comunque un successo anzi, l’accordo politico ancora non c’è e già se ne parla in questi termini. Se tutto questo non costasse valanghe di soldi in effetti non sarebbe male, visto che il Global Warming si è fermato, possiamo metterci comodi ad aspettare che torni.
Chissà che non sia proprio questa la strategia, attendere che le temperature tornino a salire, per la stessa ignota causa per cui hanno smesso di farlo, per sfruttare tale rinnovato aumento come rampa di lancio per un bel piano salva pianeta. Intelligente e audace. Ma se invece le temperature non tornano a salire? Beh, sono oscillazioni naturali, perchè tenerne conto?
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[…] sembra che la notizia sia piovuta dal cielo, improvvisa ed inaspettata (ne abbiamo parlato anche qui). Sappiamo invece per certo, che il de profundis per Copenhagen ha cominciato a risuonare sinistro […]