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Asfaltati

Seppelliti, oscurati, nascosti; neanche sotto il tappeto, proprio sotto una coltre d’asfalto. Gli ambientalisti de noantri e tutta la folta schiera di furbastri che hanno praticato il green washing negli ultimi anni, sono stati asfaltati. Da un ambientalista, neanche troppo simpatico.

Un’ora e quaranta minuti di documentario in cui Michael Moore Jeff Gibbs mettono alla gogna il movimento ambientalista, dai leader ai finanziatori, in qualche caso anche intervistati direttamente e in evidente imbarazzo o incapacità di giustificare le proprie scelte. Con una verità su tutte, nella green energy non c’è niente di green, se non il fatto che ha lo stesso colore dei dollari. Fiumi di dollari (e di Euro), che scorrono non per salvare il pianeta ma per finirlo, letteralmente.

Ce n’è per tutti, da Bill Mc Kibben, fondatore e leader di 350.org, a Al Gore, a Richard Branson, ai fratelli Koch, giusto per citarne qualcuno. Con una sola pecca, quella di essere in inglese e dubito che sarà doppiato in italiano tanto presto… Ma su youtube ci sono i sottotitoli, quindi sotto, buona visione.

 

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Published inAmbienteAttualità

6 Comments

  1. RICCI MASSIMO

    Comunque non ho capito bene la morale della favola: la distruzione del pianeta prossima ventura sarà dovuta all’uomo e alla sua scriteriata scelta di utilizzare le energie alternative, soprattutto le cosiddette “biomasse” , o ci si salverà tornando all’utilizzo delle sane e praticamente inesauribili energie fossili, compreso il metano? O è necessario, più brutalmente ridurre in maniera drastica e malthusiana la sovrappopolazione?

  2. rocco

    l’ambientalismo è tutta una balla, sia quando è narrato dal peggior capitalismo rampante (quello delle pale eoliche, delle auto elettriche e dei sacchetti bio… praticamente quello del business as usual), che della peggiore politica/religione salvifica.
    E’ tutta una balla perchè…
    l’Homo Sapiens Sapiens (che non significa laurea con master!) ha come tutti gli esseri biologici (dal coronavirus all’elefante, passando per alghe, protozoi, alberi, cirripedi e orsi polari) un unico e fondamentale problema esistenziale: approvvigionarsi di entropia negativa per mantenere la propria omeostasi (vedasi il saggio “Cos’è la vita” di E. Scroedingher).
    Ma diciamolo più terra terra, o meglio più saggiamente e senza nascondersi dietro al dito ideologico :
    “C’è un verso a questo proposito: tutti gli esseri sostenuti dalla Terra sono nati dal cibo, vivono di cibo ed alla fine ritornano ad essere cibo. Il cibo nacque prima della nascita delle creature, perciò è considerata la medicina suprema…tutte le creature nascono dal cibo e crescono con il cibo. Il cibo viene mangiato e mangia le creature…”
    (Taittirya Upanishad, 2,2,1 )
    Non esiste nessuno “sviluppo sostenibile”, una balla megagalattica che solo da politici di professione e da sacerdoti abituati a prendere in giro i propri fedeli per il personale tornaconto poteva venire.
    Quando una popolazione cresce seguendo la “curva logistica”, così come l’ha seguita l’umanità negli ultimi due secoli, lo fa a discapito delle risorse dell’ambiente: energia utilizzata per produrre massa!
    La balla dell’ambientalismo nacque in quel contesto di protesta degli anni ’60 da ragazzotti della buona borghesia americana che non volevano fare la guerra in Vietnam, appoggiata da artisti e cantanti e fatta propria da una certa politica che vedeva un modo per acquistare consensi in ambienti aristocratici e anche da parte di fette di economia tagliata fuori dal progresso tecnico basato sull’efficienza e sull’efficacia.
    La politica, poi diventata religione a tutti gli effetti, dell’ambientalismo non fa altro che accelerare il processo di depauperamento proprio perchè punta su tecnologie inefficienti.
    Lo schifo e l’indecenza va sopratutto a quegli ambienti pseudoscientifici che sostengono le tesi della lotta ai cambiamenti climatici e che sono riuniti intorno ad un organismo politico chiamato IPCC e che hanno come unico fine lo spillare quattrini ai contribuenti per garantirsi finanziamenti atti al proprio sostentamento attraverso lo sfruttamento delle debolezze psicologiche del “dolore da perdita di cose care” e sfruttando i sensi di colpa tipici di una religiosità vergognosa (quella della vendita delle indulgenze!!!).
    Lo scopo “scientifico” della lotta ai cambiamenti climatici ha come obbiettivi: il tornaconto personale; l’appoggio ad una parte politica e il sostenere settori economici che foraggiano la parte politiche che li elargirà di benefit ed incentivi.

  3. Guido

    “how do you spell prophet” ?
    ho dovuto scriverlo, e si perde la battuta, perché si sarebbe potuto intendere
    “how do you spell profit” ?
    😀

    e lui, naturalmente, ride

    ma dà da pensare questa somiglianza fonica tra un profeta e il profitto

  4. Maurizio Rovati

    Moore non mi piace anche quando dice il vero circa il socialismo capitalista verde. Il suo stile è inconfondibile e quando deve dimostrare qualcosa non resiste al vizio di deformare a suo piacimento le informazioni.
    E’ mia opinione che se il contenuto di questo film sulle rinnovabili fosse attendibile solo anche per il 50% (io penso in questo caso che lo sia per l’80%), la prosopopea verde sarebbe esattamente quello che è un’immensa truffa.
    Il resto è la solita fuffa marxista-leninista in salsa verde e curry. Un esempio? a T=1:30:01 “LESS MUST BE THE NEW MORE”

  5. robertok06

    “I get it! I get it! I get it!”

    … il mitico premio nobel, presidente trombato, pallone gonfiato… che dice che “si assume” il peso di aver venduto la sua stazione tv (ma chi la guardava???? YAK!) agli emiri arabi che sono dietro ad Al Jazeera… una vendita veramente ETICA secondo la tradizione “verde”.

    Non e’ d’accordo con le critiche… ed e’ pure fiero!… quindi “case closed”… va bene cosi’, no?
    Mmmmh…

    Scusate, devo andare a vomitare….

    Immagine allegata

  6. robertok06

    Per il poco che ho visto… conati di vomito sulle dichiarazioni sull’uso di biomassa (alberi) da parte della rappresentante di Sierra Club e Bill McKibben… trovo che questo fermo immagine descriva perfettamente lo stato del mondo “green” attuale.

    Immagine allegata

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