IL MESE DI MARZO 2020
Marzo con piovosità buona su gran parte dell’area e temperature medie mensili nella norma. Evento meteorologico di maggior rilievo è stato il brusco calo delle temperature registrato a partire dal 24 marzo a seguito di un’irruzione di aria polare continentale da est.
La topografia media mensile del livello di pressione di 850 hPa (figura 1a) mostra che l’Italia è interessata da un campo di pressioni livellate mentre un regime d tipo zonale interessa l’Europa centro settentrionale. Tale pattern ci dice poco rispetto all’evoluzione sinottica giornaliera, per cogliere la quale appaiono invece più significative le informazioni contenute nella carta delle isoanomale del livello barico di 850 hPa (figura 1b) che indica come principali centri d’azione due nuclei di anomalia positiva centrati rispettivamente sulle Azzorre e sull’Europa centro-orientale e che sono rispettivamente sintomi di un’anomala attività degli anticicloni di blocco atlantici e continentali. Si noti anche l’anomalia negativa presente sull’Africa Nordoccidentale che indica una maggiore attività delle depressioni africane.
Dalla graduatoria dei diversi tipi di tempo rilevati in questo mese e proposta in tabella 1, si evince che i tipi ciclonici (C) hanno dominato con un totale di 15 giorni in cui hanno interessato almeno parzialmente il nostro territorio (con predominio del pattern a S rovesciata con depressione sui Balcani e delle depressioni africane), seguiti dai tipi anticiclonici (11 giorni, come frequenza massima dei promontori africani) e dai tipi intermedi (5 giorni).
Nel periodo in esame si sono manifestate 5 perturbazioni registrate rispettivamente il 3, il 6, il 9, il 22 e fra 26 e 27 marzo. Prendendo in esame la piovosità media di tutte le stazioni di ogni macroarea, i tre giorni più piovosi sono stati il 2 (15,9 mm), il 6 (13,4 mm) e il 3 marzo (10,2 mm) al Nord, il 26 (10,6 mm), il 27 (7,4 mm) e il 2 marzo (6,9 mm) al Centro e il 26 (15,8 mm), il 25 (13,4 mm) e il 27 (10,2 mm) marzo al Sud. Si noti la rilevante piovosità totale registrata al sud nei tre giorni del 26, 25 e 27 e che si lega all’anomala attività delle depressioni africane già più sopra evidenziata.
Dal punto di vista climatologico il mese di marzo segna l’inizio del periodo primaverile cui generalmente si accompagna la riattivazione della circolazione atmosferica con piovosità generalmente abbondate su tutta l’area, il che quest’anno ha avuto una conferma, seppur con una sensibile variabilità a livello locale illustrata dalla carta dell’anomalia pluviometrica mensile (figura 4).
Andamento termo-pluviometrico
A livello mensile (figure 2 e 3) le temperature medie sono risultate in complesso nella norma per effetto dell’anomalia positiva registrata nella seconda decade del mese compensata dalle anomalie negative della terza decade del mese (tabella 3). A livello pluviometrico mensile (figure 4 e 5) si evidenza una piovosità abbondante con anomalie positive più sensibili su Sicilia centro-orientale, Calabria, Puglia settentrionale, areale appenninico dell’Italia centrale, Liguria orientale ed Emilia occidentale. L’analisi decadale mostra che il contributo più rilevate alla piovosità è venuto dalla terza e prima decade del mese al Sud, dalla terza decade ed al Centro e dalla prima decade del mese al settentrione (tabella 3). Le condizioni anticicloniche hanno infine fatto si che la seconda decade sia risultata povera di precipitazioni sull’intero territorio nazionale.
(*) LEGENDA:
Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore registrato ed il valore medio del periodo 1990-2019.
Le medie e le anomalie sono riferite alle 202 stazioni della rete sinottica internazionale (GTS) e provenienti dai dataset NOAA-GSOD. Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche positive sono evidenziate in giallo(anomalie deboli, fra 1 e 2°C), arancio (anomalie moderate, fra 2 e 4°C) o rosso (anomalie forti, di oltre 4°C), analogamente per le anomalie negative deboli (fra 1 e 2°C), moderata (fra 2 e 4°C) e forti (oltre 4°C) si adottano rispettivamente l’azzurro, il blu e il violetto). Le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate in azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% e giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% .
L’analisi dell’anomalia termica globale mensile dell’università dell’Alabama (figura 6a) evidenzia una lieve anomalia termica positiva sull’Italia associata a un nucleo di anomalia positiva a Nordest del mar Nero. Indicazioni analoghe provengono anche dalla carta del Deutscher Wetterdienst (figura 6b).
L’irruzione fredda del 24-26 marzo
L’evento meteorologico di maggior rilievo è stato costituto dall’irruzione di aria fredda da nordest registrata nella terza decade del mese che ha avuto il suo picco fra il 24 e il 26 marzo e ha dato luogo a gelate che possono aver provocato danni anche su vite. Se si analizza la circolazione atmosferica media sull’Europa nei tre giorni chiave dell’irruzione fredda (24-26 marzo), si coglie che il determinante dell’afflusso di aria fredda verso l’Italia è stato un anticiclone di blocco centrato sulla Polonia che ha dato luogo all’afflusso verso il Mediterraneo di aria fredda di origine siberiana. L’entità dell’irruzione fredda può essere apprezzata prendendo in esame l’andamento delle temperature medie italiane dal 17 agosto 2019 al 29 marzo 2020, ottenuto a partire dai dati del dataset CSFv2 dell’Ente statunitense per la meteorologia e gli oceani (NOAA). Emerge con evidenza che quella verificatasi fra il 24 e il 26 marzo è la terza irruzione fredda di rilevo dopo quelle che hanno avuto rispettivamente il loro picco nei giorni 30 dicembre 2019 e 5 febbraio 2020.
La figura 7 presenta l’anomalia termica delle temperature minime del 24 e 25 marzo. Le anomalie più spiccate sono riportate in bordeaux e rosso e hanno interessato il centro nord e il meridione peninsulare il giorno 24, per concentrarsi sul meridione peninsulare il 25. Le due isole maggiori appaiono invece interessate in modo più marginale dai fenomeni. Le scala delle carte presentate è tale da offrire un’indicazione generale del rischio, mentre per scendere a quanto è realmente successo a livello di singolo vigneto occorrono misure termometriche o osservazioni dirette dell’eventuale danno.
Buongiorno.
Spero possa risolvere una mia personale curiosità.
Con il quasi totale blocco dei voli dovrebbero mancare una gran parte deidrati meteorologici trasmessi dagli aerei.
Quanto influisce tutto questo nell’ attendibilità delle previsioni ?