L’amico Luigi Mariani, da alcuni mesi sta scaricando con regolarità i dati del modello CSFV2 della NOAA che ricostruisce in tempo quasi reale (oggi ci sono i dati di ieri) le temperature globali giornaliere utilizzando dati da stazioni al suolo, satelliti e radiosondaggi. ll file viene scaricato in automatico da internet per estrarre i valori di TD per celle di circa 0.2° x 0.2° lat-lon (in tutto vi sono 1548800 valori puntuali con una griglia che alla nostra latitudine è di 16×22 km). Pur trattandosi di dati di rianalisi, dopo aver fatto un po’ di verifiche, è stato possibile constatare che il modello ricostruisce con buona affidabilità l’andamento dei dati osservati puri e quindi è un ottimo strumento per analisi che diversamente sarebbe difficile fare con i dati osservati puri, che come sappiamo presentano spesso dei problemi sia di distribuzione spaziale che di continuità temporale. Del resto questo è uno degli scopi principali dei modelli di rianalisi.
I numeri, come sempre, danno spunto per delle riflessioni.
Nelle figure sotto ci sono i grafici aggiornati al 27 di questo mese.
Dal primo diagramma relativo all’Italia si nota che l’irruzione fredda di questi giorni ha portato le temperature a valori analoghi a quelli toccati al picco delle altre due irruzioni di questo inverno (30 dicembre e 7 febbraio). La linea tratteggiata rappresenta la norma, ossia la media del periodo 1999-2010 +/- 1 deviazione standard. E’ anche molto interessante vedere la progressione verso la stagione invernale, con un cambiamento avvenuto intorno al solstizio d’inverno (e poi c’è chi dice che non ci sono più le stagioni, mezze intere che dir si voglia 😉 ). Si vede anche bene come la parte centrale della stagione sia stata effettivamente mite, con l’andamento delle temperature spesso sopra la norma. In compenso l’ultima irruzione fredda (ripetutasi poi ad inizio settimana) è scesa anch’essa ben al di sotto della norma.
La procedura d’estrazione rende per ora disponibili i dati per le seguenti aree identificate come segue:
- WD=World;NH=North_Hemisphere;
- SH=South_Hemisphere;
- TP=Tropiscs(20°N-20°S);
- EU=Europe;AF=Africa;
- AS=Asia;AU=Australia;
- NA=North_America;
- South_America;
- AC=Arctic;
- AN=Antarctic;
- FR=France;
- D=Germany;
- UK=United_kingdom;
- GR=Greece;
- IT=Italy;
- RU_EU=European_Russia;
- RU_AS=Asiatic_Russia;
- SC=Scandinavia;
- SP=Spain;
- TR=Turkey;
Alcune di queste aree sono riportate nel secondo diagramma. C’è anche l’Australia, anche anche se è ormai passata di moda ora che si è smesso di parlare di incendi… si sarebbe potuto magari parlare del fatto che ha passato un’estate tutt’altro che calda, anzi decisamente fresca, ma tant’è.
Dal diagramma scopriamo ad esempio che il 7 novembre scorso le temperature medie dei due emisferi hanno toccato lo stesso valore, con trend in discesa per NH e in salita per SH; un fenomeno analogo ma con trend opposti dovrebbe capitare intorno al maggio prossimo. La questione è scontata quanto nota, tuttavia mettere in grafica l’evoluzione stagionale e il comportamento ovviamente riflesso dei due emisferi è assai interessante.
Salute a tutti,
con riferimento al grafico delle temperature globali….qualcuno sa cosa sia quel globale sbalzo intorno all’8 febbraio?
Grazie
Renato da Udine
Le temperature in ogni modo sono sempre il risultato della circolazione non la causa
Ma cosa dite mai???
Se oggi c’è un raffreddamento in Europa, questo lo dobbiamo al feddback positivo della pandemia in atto. Costringendo al lockdown i paesi europei, si stanno evitando di immettere nell’atmosfera i famosi gas serra, come ci dicono gli scenziati dell’ESA “Coronavirus lockdown leading to drop in pollution across Europe ” https://www.esa.int/Applications/Observing_the_Earth/Copernicus/Sentinel-5P/Coronavirus_lockdown_leading_to_drop_in_pollution_across_Europe .
Questo effetto di raffrescamento è modellizzato dall’AGW, il quale prevede un forte impatto degli NOx come agenti “riscaldanti” (vedi immagine allegata) e venendo a mancare nell’atmosfera, l’Europa si è raffreddata, come ci dice Weatherbell http://models.weatherbell.com/climate/ncep_cfsr_europe_t2m_week_anom.png
Da notare in Russia, dove in coronavirus non si è sviluppato, la temperatura è ancora alta.
Oltremodo, il feedback positivo è anche una grazia divina, o meglio un dono della Provvidenza come racconta un gesuita ripreso da questo articolo del Messaggero “Coronavirus, le tesi choc di un gesuita che imbarazza il Vaticano: il Covid-19 fa bene all’ambiente” https://www.ilmessaggero.it/vaticano/coronavirus_vaticano_fa_bene_all_ambiente_gesuita_vatican_news-5145977.html
In fondo l’enciclica papalina “Laudato Sì” condannava l’uomo per le sue malefatte verso l’ambiente; nonostante avesse obbedito ai comandamenti biblici ascritti in Genesi 1,28 “Dio li benedisse e disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra;
soggiogatela e dominate
sui pesci del mare
e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente,
che striscia sulla terra».”
E dato che questo verso è in netto contrasto con la nuova teologia Ambientalscentista, sarà cambiato così:
“28 Dio li benedisse e disse loro:
«Non siate fecondi e non moltiplicatevi,
svuotate la terra;
Ai pochi che resteranno,
amate e curate
i pesci del mare
e gli uccelli del cielo
ed ogni essere vivente,
che striscia sulla terra, virus compresi».”
E’ inutile la Scenza dice che sono i gas serra a favorire l’aumento delle temperature ed adesso che non ci sono più le temperature si stanno raffreddando.
E ci sono volute 25 COP per ottenere quello che un virus ha fatto in un mese?
Quei dati che mostrate non sono in accordo con la teoria dominante accettata del 97% degli scenziati + il Vaticano, quindi o li aggiornate in modo che rispecchiano la teoria oppure farete la fine di Galileo Galilei!!!
(ovvio è tutta ironia!)
Immagine allegata
Guardando i grafici, mi viene spontaneo dire: nulla di nuovo dal fronte climatico. 🙂
Ovviamente questa suona come una bestemmia per chi crede che il clima stia cambiando “peggio di quanto potessimo mai immaginare”.
E certamente sarò esposto agli strali di chi replicherà: quando si annunciava che non c’erano novità dal fronte occidentale, in realtà si registravano migliaia di morti. Tradotto in termini climatici: eventi estremi, inverni miti, estati torride, mari che salgono, ecc., ecc., ecc..
Ciò non toglie, però, che i grafici danno l’idea di un’assoluta normalità con temperature medie globali che oscillano intorno ai famosi 15° C (che consentono l’esistenza della vita sulla Terra), contrariamente a quanto succede sugli altri pianeti e con le stagioni che si alternano regolarmente nei due emisferi.
.
Nel frattempo sembra che alle latitudini artiche si sia formato un gigantesco “buco nell’ozono” di cui non sembra che si abbia memoria. Colpa del freddo e del vortice polare, dicono gli esperti.
Non è che anche quello sull’Antartide, dipenda dal freddo e dal campo di massa atmosferico? Almeno in parte, ovviamente. E in che percentuale, ovviamente?
Ai posteri l’ardua sentenza!
Ciao, Donato.