Una sostanza di cui si dice si possa far uso soltanto in modica quantità in genere non fa proprio bene. Basta far attenzione però, e soprattutto tale uso deve tassativamente essere personale e non collettivo. Così, in un sol colpo, paragonando il clamore dei nostri giorni attorno all’affaire clima che cambia ad una sostanza stupefacente, John Christy è entrato ancora una volta nel dibattito AGW sì, AGW no, con la grazia di un elefante in una cristalleria.
Un’interpretazione dalle implicazioni interessanti, perchè se è vero che ognuno ha il diritto di torturarsi con le proprie fobie e spaventevoli prospettive, magari raccolte tra amici bene informati, è anche vero che la professione di approvvigionatore di sostanze alteranti è un reato. E così i dispensatori di terrore climatico, usi a spargerne quantità tutt’altro che modiche, diventerebbero perseguibili a termini di legge. La fattispecie di reato esiste già , si chiama procurato allarme. Più o meno come gridare “al fuoco!” in un cinema senza che vi sia un incendio per intenderci.
Beh, Christy di clima e affini ne sa parecchio. Nonostante ciò non è un giudice, per cui il paragone, pur condivisibile, resta quel che è: un’opinione. Direi che sono più interessanti le cose che ha da dire sugli argomenti emissioni, energia, mitigazione e clima che cambia in generale. In breve:
- Il consenso non è scienza;
- I dati con cui si presagisce un riscaldamento catastrofico sono sospetti;
- I modelli sovrastimano il riscaldamento in atto;
- L’atmosfera è ben lungi dall’essere così sensibile alla CO2 come alcuni ritengono che sia;
- Le azioni di mitigazione non porterebbero alcun apprezzabile risultato scientifico;
- Uno dei costi più onerosi di queste azioni sarebbe (come già è) la delocalizzazione della produzione industriale in zone dove le regole sono meno stringenti;
- Le temperature in Artico sono aumentate negli ultimi 100 anni, ma 100 anni fa erano basse come non lo sono mai state;
- La Groenlandia è stata più calda di ora e tuttavia non si è sciolta;
- Ci sono più orsi polari oggi che in passato, solo il Canada consente all’abbattimento di 800 esemplari all’anno;
- I finanziamenti arrivano più facilmente se si ha una storia allarmante da raccontare.
Ha detto bugie? Mi pare di no, solo verità in abbondante quantità e quelle, anche se scomode, non fanno mai male!
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NB: Leggi la news su WUWTÂ .
Guidi, se gradisce la pasta asciutta inizi a preoccuparsi… 🙂
http://www.ansa.it/ambiente/notizie/notiziari/natura/20091115202134981249.html