IL MESE DI GENNAIO 2020[1]
La topografia media mensile del livello di pressione di 850 hPa (figura 1a) evidenzia che l’areale italiano è sotto l’influenza di un promontorio anticiclonico da sudovest con condizioni di tempo stabile da giudicare anomalo in base ai dati della carta delle isoanomale di figura 1b. Dalla graduatoria dei diversi tipi di tempo proposta in tabella 1, si evince che i tipi anticiclonici (A) hanno dominato con un totale di 21 giorni, seguiti dai tipi intermedi (6 giorni) e da quelli ciclonici (4 giorni). Fra i tipi anticiclonici ha nettamente predominato il tipo 11 (promontorio anticlonico subtropicale da sudovest) con un totale di 11 giorni, da cui la forma assunta dalla carta circolatoria media mensile.
Nel periodo in esame si è assistito al transito di 4 deboli perturbazioni che hanno interessato solo parzialmente il territorio nazionale e sono state registrate rispettivamente 1l 15 gennaio, fra il 17 e il 19, fra il 20 e il 23 e fra il 25 e il 30 gennaio. I due giorni più piovosi sono stati il 18 e il 25 gennaio al Nord, rispettivamente con medie di 8 e 3 mm, il 20 e il 18 gennaio al Centro con medie di 5 e 3 mm e il 18 e il 25 gennaio al Sud con medie di 7 e 3 mm.
Il mese di gennaio si colloca nel cuore del periodo invernale il che al settentrione si traduce di norma in condizioni minimo di precipitativo che si associa a quello caratteristico del centro-nord Europa. Mentre il Mediterraneo è interessato di norma da una piovosità abbondante.
Andamento termo-pluviometrico
A livello mensile (figure 2 e 3) Le temperature medie sono risultate in lieve anomalia positiva nei massimi e per lo più nella norma nei minimi. A livello pluviometrico mensile domina una sensibile anomalia negativa, salvo eccezioni a carattere locale su Sardegna e Toscana.
L’analisi decadale (tabella 4) condotta a livello termico mostra le prime due decadi del mese in lieve anomalia positiva nei massimi e in lieve anomalia negativa nei minimi. La terza decade invece mostra un’anomalia positiva da debole a moderata tanto nei massimi quanto nei minimi. A livello pluviometrico invece l’anomalia negativa è persistita nei tre macrosettori e nelle tre decadi del mese, con l’unica eccezione del Nord Italia che nella seconda decade ha presentato piovosità prossima alla norma.
(*) LEGENDA:
Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore ed il valore medio del periodo 1989-2018.
Le medie e le anomalie sono riferite alle 202 stazioni della rete sinottica internazionale (GTS) e provenienti dai dataset NOAA-GSOD. Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche positive sono evidenziate in giallo (anomalie deboli, fra 1 e 2°C), arancio (anomalie moderate, fra 2 e 4°C) o rosso (anomalie forti,di oltre 4°C), analogamente per le anomalie negative deboli (fra 1 e 2°C), moderata (fra 2 e 4°C) e forti (oltre 4°C) si adottano rispettivamente l’azzurro, il blu e il violetto). Le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate in azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% e giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% .
Le analisi di anomalia termica globale (figura 6a e 6b) evidenziano che l’anomalia termica positiva sull’Italia si associa a un nucleo di anomalia positiva centrato su Baltico – Europa Nordorientale, evidenziato sia dall’analisi del Deutscher Wetterdienst che da quella dall’università dell’Alabama.
[1] Questo commento è stato condotto con riferimento alla normale climatica 1988-2017 ottenuta analizzando i dati del dataset internazionale NOAA-GSOD (http://www1.ncdc.noaa.gov/pub/data/gsod/). Da tale banca dati sono stati attinti anche i dati del periodo in esame. L’analisi circolatoria è riferita a dati NOAA NCEP (http://www.esrl.noaa.gov/psd/data/histdata/). Come carte circolatorie di riferimento si sono utilizzate le topografie del livello barico di 850 hPa in quanto tale livello è molto efficace nell’esprimere l’effetto orografico di Alpi e Appennini sulla circolazione sinottica. L’attività temporalesca sull’areale euro-mediterraneo è seguita con il sistema di Blitzortung.org (http://it.blitzortung.org/live_lightning_maps.php).
Mese segnato da precipitazioni ovunque scarse e da temperature in debole o moderata anomalia positiva soprattutto nei massimi.
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